La Paz, 29 ott. (Apcom) - La Bolivia ha messo fine alla "guerra del gas" siglando con le otto maggiori aziende energetiche multinazionali che operano nel Paese altrettanti accordi per lo sfruttamento e la prospezione delle risorse di gas naturale, stimate in 1.550 miliardi di metri cubi.
Il governo di sinistra di Evo Morales ha realizzato così il punto principale del suo programma, sul quale aveva vinto le elezioni, ovvero la nazionalizzazione degli idrocarburi. Fra le società che hanno sottoscritto gli accordi, la scorsa notte, vi sono i gruppi brasiliano Petrobras e lo spagnolo Repsol, che si sono aggiunti alla franco-belga Total e alla statunitense Vintage. Il ministro boliviano degli idrocarburi, Carlos Villegas, nel comunicare la notizia degli accordi ha sottolineato come essi siano stati raggiunti alla data di scadenza fissata il primo maggio scorso, quando il presidente Evo Morales annunciò la nazionalizzazione degli idrocarburi ed intimò alle società di firmare nuovi contratti, o di lasciare la Bolivia. Primo presidente indio della Bolivia, eletto sulla base di un programma che prevede profonde riforme nel Paese, uno dei più poveri dell'America Latina malgrado le notevoli risorse in gas naturale, Morales ha commentato l'accordo affermando che "con questi contratti potremo risolvere il problema delle ingiustizie sociali ed evitare in avvenire i problemi di ordine pubblico". Prima dell'elezione di Morales, la Boliva aveva sofferto un lungo periodo di instabilità politica caratterizzato da scontri e manifestazioni, costati numerose vittime. "La prossima tappa", ha aggiunto Morales, "sarà l'industrializzazione del Paese". I nuovi contratti permettono al governo di recuperare il controllo delle risorse naturali e di introitare somme consistenti per i diritti di sfruttamento. Le aziende petrolifere dovranno far confluire "tutta la produzione di idrocarburi" alla compagnia pubblica nazionale, Yacimientos Petroliferos Fiscales Bolivianos (YPFB); in cambio, riceveranno - a seconda dei contratti - royalties comprese fra il 18 e il 50 per cento del valore dei prodotti dell'estrazione. YPFB si incaricherà della commercializzazione del gas, definendo volumi e prezzi del prodotto da immettere nel mercato interno e da destinare all'esportazione. I 1.550 miliardi di metri cubi di riserve in gas naturale fanno della Bolivia il secondo bacino sudamericano dopo il Venezuela. Morales ha già firmato con l'Argentina un importante accordo per la fornitura di gas. Secondo le valutazioni del governo boliviano, tale accordo in aggiunta ai nuovi contratti potranno far introitare quest'anno allo stato un miliardo di dollari (790 milioni di euro), cifra che in quattro anni potrebbe quadruplicarsi.
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