PER L'USO PUBBLICO, SOCIALE E CULTURALE DELL'EX
MANICOMIO DI ROMA S.MARIA DELLA PIETA'
lavanderia@diciannovesima.net 334 3466267 333 2514631 fax 1786028921 L'ASSOCIAZIONE EX LAVANDERIA INVITA TUTTE LE ASSOCIAZIONI, I CITTADINI, I RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI, LA STAMPA ALL'ASSEMBLEA PUBBLICA CHE SI TERRA' SABATO 11 NOVEMBRE ALLE ORE 16,30 presso il Padiglione 31 del S.Maria della Pietà RIUTILIZZO DEL S.MARIA DELLA PIETA' VERSO UN PERCORSO PARTECIPATO
Oggi, sulla Cronaca di Roma della Repubblica appare un articolo a firma Paolo Boccacci* (in allegato) che annuncia il Protocollo di Intesa tra Enti Pubblici per il riutilizzo del S.Maria della Pietà. Alcune delle dichiarazioni dell'Assessore Morassut fanno ritenere possibile un cambiamento di rotta rispetto ai progetti e alle pratiche devastanti che da anni stanno minacciando il Comprensorio. Come Associazione Ex Lavanderia ci prendiamo il merito di questa inversione di tendenza insieme alle associazioni, alle realtà, a tutti coloro che si sono battuti e si battono da anni per l'uso pubblico, sociale e culturale dell'Ex Manicomio. Le novità: - per la prima volta non è solo l'università ad avere la priorità nel pensare l'utilizzo del S.Maria della Pietà - L'impegno ad acquisire una parte del Comprensorio da parte del Comune per favorire lo sviluppo di un polo culturale va nel senso e nelle intenzioni della Delibera di Iniziativa Popolare firmata da 9.000 cittadini, presentata nel 2003 e purtoppo mai discussa - si devono intendere le parole dell'Assessore come la messa in pratica dell'impegno preso nel 2005 ad operare per la Legalizzazione della Ex Lavanderia attraverso il riconoscimento del ruolo e della funzione di salvafuardia pubblica svolta dall'Associazione Ex Lavanderia. Speriamo che questa volta gli atti siano conseguenti alle parole. Per questo, per garantire un percorso realmente rispettoso degli impegni chiediamo all'Assessore e agli enti interessati: 1) TRASPARENZA rendere pubblico il testo del Protocollo di Intesa prima della firma così come tutti gli atti e le scelte che si intendono compiere. 2) PERCORSO PARTECIPATO prevedere all'interno del Protocollo garanzie certe e tempi adeguati affinché il progetto sul S.Maria sia complessivo, organico e frutto di un vero tavolo partecipato così come da impegni presi e che questo tavolo aperto alle associazione sia "deliberativo" come sostenuto anche dal Presidente del Municipio Lazzara. Chiediamo sia individuato come garante e gestore del tavolo partecipato un soggetto istituzionale riconosciuto da tutti gli attori del tavolo come garante delle regole e degli impegni. Riteniamo che al tavolo debbano partecipare, oltre alla nostra associazione, le principali associazioni che si occupano di Salute Mentale e quelle che hanno promosso il Coordinamento Città Ideale e la Delibera di Iniziativa Popolare. 3) MAI PIU' MANICOMIO indicare da subito come precondizione, la necessità, più volte ribadita in varie sedi, di procedere ad una sensibile riduzione delle strutture sanitarie all'interno del S.Maria della Pietà a partire dalle strutture psichiatriche, ospedaliere o comunque destinate al disagio psichico e alla malattia cronica. 4) OSTELLI DELLA GIOVENTU' indicare, da subito, l'obiettivo di destinare parte dei padiglioni ristrutturati con funzioni ricettive ad Ostello della Gioventù per il turismo povero e giovanile accanto all'eventuale Casa dello Studente 5) RISORSE ALLA SALUTE MENTALE prevedere da subito che le risorse economiche recuperate dalla Regione da parte di Comune e Università siano destinati come previsto dalla Legge ai Progetti di Salute Mentale anche al fine di trovare luoghi adeguati ed in linea con i principi della legge 180 per le strutture che devono essere spostate dal S.Maria della Pietà. 6) PROGETTO ORGANICO E CONTESTUALE Indicare da subito norme che garantiscano la realizzazione del Progetto sul S.Maria della Pietà in termini contestuali cioè che il progetto di polo universitario vada di pari passo con la realizzazione del Polo culturale e con il processo di desanitarizzazione 7) LIMITI INDEROGABILI E CHIARI RELATIVAMENTE AL POLO UNIVERSITARIO indicare da subito il limite inderogabile di padiglioni e di metri quadrati da destinare all'Università che, a nostro avviso non può superare i 16.000 mq di SUL (pari a ca 8 -10 padiglioni) indicati dal Consiglio Comunale nel marzo 2003 ed inserire norme di salvaguardia che prevedano la rinuncia da parte dell'Università e dell'amministrazione Statale alle prerogative dell'art. 81 del DPR 616/77 e cioè che l'Università sia vincolata alle norme urbanistice previste dal PRG. 8) TUTELA E FRUIBILITA' DEL PARCO realizzare, immediatamente, la pedonalizzazione del Parco e definire le risorse per la sua tutela, gestione e manutenzione. L'ASSOCIAZIONE EX LAVANDERIA, COME RIBADITO NELLA CONFERENZA STAMPA DEL 13 OTTOBRE, SI DICHIARA DISPONIBILE AD UNA DISCUSSIONE PARITARIA E NON PREGIUDIZIALE A CONDIZIONE CHE ESSA AVVENGA IN UN QUADRO DI REGOLE E DI GARANZIE DI TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE REALE. SENZA REGOLE, GARANZIE ED IMPEGNI CERTI NON CI SAREBBE ALTRO SPAZIO CHE UNA RESISTENZA STRENUA, COSI' COME FINO AD OGGI, A QUALSIASI PROGETTO NON VALORIZZASSE L'IMPEGNO DI DECINE DI ASSOCIAZIONI E MIGLIAIA DI CITTADINI PER L'USO PUBBLICO SOCIALE E CULTURALE DELL'EX MANICOMIO DI ROMA. * nota: Il giornalista della Repubblica riporta una nostra presunta intenzione di realizzare :"un progetto per un museo del luogo, dedicato alla mente e alla psichiatria". Ovviamente, come molti sanno, il Museo della Mente esiste già ed è gestito dal Centro Studi SMdP e non intendiamo farne una copia.. E' semmai nostra intenzione impegnarci perché sia valorizzato, e realizzare iniziative sulla memoria della battaglia basagliana. Associazione Ex Lavanderia.
articolo "Repubblica" 31.10.06
Prossimo alla firma il protocollo d´intesa tra Regione, Comune e Asl RmE. Campidoglio e ateneo compreranno i padiglioni
Campus Santa Maria della Pietà Una piazza, un parco e istituti di specializzazione della Sapienza
Morassut: "Ci saranno parcheggi, uffici del Municipio e centri culturali"
PAOLO BOCCACCI
Una grande piazza all´ingresso del Santa Maria della Pietà, l´ex manicomio che diventò il simbolo di un´istituzione da cancellare. E dentro anche un parco aperto a tutto il quartiere. Poi, nei padiglioni, dove un tempo erano reclusi i malati di mente, troveranno spazio le scuole di specializzazione della Sapienza, residenze per studenti, ma anche uffici del XIX Municipio e centri culturali animati da associazioni, a partire da quella "Lavanderia" che prese il nome dall´edificio che aveva occupato. «Tra giorni» spiega l´assessore all´Urbanistica Roberto Morassut «firmeremo un protocollo d´intesa tra l´Università, la Regione, la Provincia, il Comune, il Municipio e la Asl Rm E, che è la proprietaria di tutta la struttura, per decidere il futuro del Santa Maria della Pietà. La Sapienza acquisterà, con un investimento di 15 milioni di euro, una serie di padiglioni dalla Asl e creerà una sorta di campus, sfruttando come casa dello studente gli alberghi realizzati per i pellegrini del Giubileo». Ma non è tutto. Anche il Comune scenderà in campo in questa operazione con dieci milioni di euro, presi dai fondi di Roma Capitale, con cui acquisirà per il Municipio e per le associazioni culturali, altri padiglioni. E inoltre l´Associazione "la Lavanderia" sta preparando un progetto per un museo del luogo, dedicato alla mente e alla psichiatria. «Il Santa Maria della Pietà» conclude Morassut «diventerà un polo pubblico a carattere formativo e culturale e sarà governato da un comitato di gestione formato da tutte le istituzioni e le associazioni che lo occuperanno e che penseranno anche alla manutenzione della piazza e del parco. Gli edifici subiranno solo un restauro conservativo e non verranno aumentate le cubature esistenti». «Il piano» afferma il presidente del XIX Municipio Fabio Lazzara «è fondamentale per il futuro di tutto il quadrante nord ovest della città. L´arrivo dell´università sarà un´occasione di sviluppo come è già accaduto per il quartiere Ostiense con Roma Tre».
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