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Oaxaca in stato di assedio - Per una risposta rivoluzionaria alla repressione
by Redazione di FalceMartello Thursday, Nov. 02, 2006 at 5:49 PM mail: redazione@marxismo.net

In tutto il Messico decine di migliaia di lavoratori e giovani hanno manifestato nelle ultime 48 ore in solidarietà allla popolazione di Oaxaca, oggetto di una dura repressione da parte del governo reazionario di Vicente Fox. La lotta non è affatto conclusa!


Pubblichiamo le proposte che la tendenza marxista Militante in Messico sta diffondendo all'interno delle mobilitazioni.



Di fronte all’attuale sviluppo degli avvenimenti a Oaxaca come risultato del tentativo di repressione del movimento contro l’attuale governatore dello Stato, Ulises Ruiz, sosteniamo le seguenti proposte:

1) Nelle circostanze attuali un movimento non può essere cancellato semplicemente a colpi di repressione. Più di 15 persone sono già state assassinate dalla classe dominante – attraverso i suoi squadroni militari o paramilitari – e questo ha sempre avuto il solo risultato di chiarire ancora di più la necessità di cacciare il governatore assassino.

2) La classe dominante ha costruito una debole alleanza tra i due principali partiti politici, il PRI e il PAN, che si basa su una sorta di patto di mutua difesa contro le lotte della popolazione oppressa. E’ una debole alleanza, in cui non appena uno dei due vedrà che l’altro perde forza, lo abbandonerà senza alcun rimorso.

3) Le masse lavoratrici possono sconfiggere questa alleanza, ma per farlo è necessario fare passi in avanti concreti, non solo sotto forma di dichiarazioni ma anche nella pratica. Oggi più che mai è necessaria l’unità, lo chiedono le masse in lotta; quei dirigenti che in un modo o nell’altro stanno prendendo tempo, stanno facendo il gioco della classe dominante, che è interessata a mantenere divisioni artificiali così da poter affrontare le lotte in maniera separata per poi sconfiggerle.

4) I lavoratori stanno ora affrontando un’ondata di repressione. Ci sono stati rapimenti, torture, assassinii, e prigionieri politici, appartenenti al PRD, al movimento sindacale e alle organizzazioni contadine. Ad ogni modo, non ci sono segni di stanchezza da parte delle masse: questo significa che ci sono tutte le condizioni per portare avanti una audace iniziativa di mobilitazioni ed ottenere una vittoria parziale, che includerebbe innanzitutto la cacciata di Ulises Ruiz, e in secondo luogo la caduta di Felipe Calderon. Solo per questa via possiamo impedire che si instauri in Messico un regime repressivo ancor più militarizzato nei prossimi anni.

5) Bisogna dotarsi di metodi di lotta che portino all’unità di tutti gli oppressi, che dimostrino la nostra forza e che non possano essere fermati dalla repressione grazie al loro carattere diffuso e generalizzato. Il che non può essere niente meno che uno sciopero generale accompagnata da una paralisi di tutta la nazione.

6) In ogni fabbrica, posto di lavoro, luogo di studio e università, nei quartieri e nelle città, dobbiamo costruire comitati d’azione per prepararci alle seguenti iniziative:

a) Diffondere la proposta di uno sciopero generale all’interno del PRD, del sindacato, nei comitati di quartiere e in tutte le assemblee popolari che si stanno generalizzando in tutto il paese.

b) Attivare misure di protezione per gli attivisti e le organizzazioni operaie e giovanili. Dobbiamo seriamente discutere di formare delle comitati di collegamento delle differenti organizzazioni che stiano in contatto permanente, cosicchè se ci colpisse la repressione potremmo affrontarla in maniera unitaria.

c) Dobbiamo rafforzare i nostri mezzi di comunicazione, sia che essi siano giornali, siti internet, stazioni radio di comunità etc…

d) Dobbiamo organizzare incontri a livello locale e regionale per coordinare le mobilitazioni che bisogna portare avanti. Questo include sviluppare servizi d’ordine e una strategia comune per fronteggiare la repressione e isolare i provocatori.

e) Promuovere risoluzioni che chiamino all’unità di tutte le forze in lotta, sottolineando la necessità della caduta dell’attuale governo e della costituzione di un governo basato sulle assemblee popolari e sulla Convenzione Nazionale Democratica, come unico modo per fermare l’innalzarsi dell’ondata di repressione.

6) La classe dominante ha mostrato il suo vero volto: dobbiamo abbandonare ogni illusione di accordo a lungo termine con questi governanti; o riusciamo a rovesciarlo o affronteremo tempi difficili.

7) E’ adesso il momento per intraprendere una lotta a lungo termine per trasformare la società. Da questo governo non possiamo aspettarci altro che repressione, miseria e menzogne. Dal capitalismo in generale non possiamo aspettarci altro che sfruttamento. Dobbiamo batterci per la caduta di questo governo come primo passo verso una radicale trasformazione della società. Solo la forza unita dei contadini e dei lavoratori delle città può dare a questa lotta un esito vittorioso.

8) La Tendenza marxista “Militante” è in prima linea in questa lotta ed è aperta a tutti coloro che vogliono lottare fino alla fine, ossia fino alla vittoria. Invitiamo tutti quei compagni che dispongano di una buona dose di audacia ad unirsi a noi in questa lotta che, nonostante gli attacchi, sta’ avanzando giorno dopo giorno.

9) Si contano orami a dozzine i caduti per mano di questa sanguinaria classe dominante. Essere certi che il loro sacrificio non sia stato vano dipende da noi. Dobbiamo organizzarci e prepararci perché la classe dominante paghi per i propri crimini.

Lunga vita alla lotta della APPO
Lunga vita all’unità della classe lavoratrice
Uniti e organizzati, vinceremo.

31 ottobre 2006

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