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Il sangue di Napoli
by sergio martella Thursday, Nov. 02, 2006 at 10:36 PM mail: sergio.martella@aliceposta.it

Tra odori di santi e fetori, tra il sangue di San Gennaro e il sangue della camorra, Napoli svela l'evidenza di una grande verità: non è la mancanza dei valori cristiani la causa della devianza e del degrado; sono proprio questi valori intrisi di colpa, di sacrificio e di sangue che alimentano il substrato del disagio, dell'ingnoranza e del crimine.

Vorrei mettere l'accento sulla trasmissione delle Jene del 30 ottobre scorso che, in seconda replica, mi pare, ha saputo prendere in fuori gioco i preterasti italiani. Solo l'Italia non è stata investita dalle denuncie di massa che hanno invece sollevato il problema della perversione congenita nel cristianesimo e nelle vocazioni religiose come è avvenuto altrove. Questo dato ci fa capire il grado di omertà che aleggia in Italia, dove il cattolicesimo è nato ed ha la sua residenza anagrafica (mentre, come sapete, Babbo Natale abita in Finlandia).

Dobbiamo allora convenire su un fatto triste, tristissimo: la famiglia italiana partecipa da sempre di una buona dose di affettività criminale! Del resto basta vedere Napoli, e poi muori! La vicenda di Napoli, ma anche il livore e la conflittualità velenosa del Veneto contro i figli degli spritz e contro gli immigrati, la dice lunga sulla natura domestica della maleducazione fonte di perversione e di devianza. La famiglia italiana è cattolica anche se non è praticante. Solo i santi - che notoriamente muoiono perché si ostinano ad essere tali - potrebbero essere preticanti e osservanti, infatti il cattolicesimo, tra tutte le fedi, si distingue per l'impossibilità alla pratica letterale delle sue prescrizioni. Di norma allora regna l'ipocrisia e l'istituzione cronica, cinica e obbligatoria del peccato e della confessione. Tutti Barabba. Chi è innocente in Croce! Bella 'mmerda.

Napoli è la terra del sangue. Di San Gennaro. E della camorra. In testa ci stanno le femmine di mafia. Che gli hanno acciso i figli mariuoli. E loro sempre con l'anima in croce di chi l'ha 'mmorti. Insomma, perfino i coglioni governanti italiani che hanno creduto di usare la chiesa per controllare il territorio e i voti dei santi italiani si stanno rendendo conto che la chiesa non paga più. Non garantisce la pace sociale e lo sfruttamento. Troppo sangue San Genna'! Qua passa per santo anche quel Peppone di Putin.

La dove non c'è lo stato, dove non ci sono diritti, né giustizia, né civiltà e rispetto... lì la chiesa non è mai mancata, a riprova che i valori religiosi del sangue e del martirio non solo non valgono a scongiurare la delinquenza, ma ne sono la prima causa: le litanie dei preterasti accompagnano gli individui dall'esordio della vita come colpa e battezzo, fino alla reclusione nelle prigioni di stato, fino alla devozione dei fetenti mammasantissima, fino alle morti ammazzate senza resurrezione.

Tant'è, la giustizia divina è altra cosa rispetto a quella degli uomini. Dio perdona. Non ci resta che esportare in Africa la logica del figlicidio che di sicuro attecchisce presso gli stregoni che torturano i bambini invasati dal demonio. Se c'è una razza dell'anima questi assassini sono come i cristiani. Diverso è il confronto con i musulmani. Gli italioti cristiani cominciano proprio a temere che siano più furbi di loro. Ciao né.

Sergio

Axteismo, no alla chiesa, no alle religioni
Movimento Internazionale di Libero Pensiero
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Titolo Autore Data
Eppure i boss sono religiosi! 1 Thursday, Nov. 02, 2006 at 11:21 PM
ma che ci azzecca (no) Thursday, Nov. 02, 2006 at 10:46 PM
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