articolo del secoloxix sul corteo degli antifascisti genovesi
Trecento manifestanti antifascisti in corteo fino a piazza De Ferrari
la contro iniziativa Dal presidio organizzato in piazza De Ferrari da Cobas, associazioni ambientaliste, ragazzi dei centri sociali e Rifondazione comunista, il corteo (non autorizzato) contro la manifestazione di Forza Nuova si stacca da piazza De Ferrari poco prima delle 16. Sono circa trecento, quasi tutti giovani dei centri sociali, a sfilare nel cuore della città con propositi non del tutto pacifici. Alcuni ragazzi hanno il volto coperto da passamontagna e fazzoletti scuri. Qualcuno impugna mazze di legno o bottiglie di birra svuotate poco prima o durante la marcia. I seguaci di Bertinotti e delle associazioni non ci sono più. Da De Ferrari il corteo raggiunge Corvetto. Poi via XII Ottobre, via XX Settembre sino a Brignole. I manifestanti lanciano insulti sotto le finestre della sede di An, in via XX Settembre. "Fascisti carogna..."è l'inizio dello slogan più urlato davanti alla folla dello shopping. In piazza Verdi tre manifestanti circondano un vigile urbano, gli spruzzano del liquido urticante gettando a terra lo scooter di servizio. Il resto è la cronaca di un pomeriggio carico di tensione, caotico per il traffico in centro e "blindato" da circa duecento agenti. Ma senza incidenti. Coi due blocchi di contestatori che si fronteggiano per un paio d'ore a distanza in via De Amicis. In mezzo, un doppio cordone di agenti che limiterà il "contatto" tra i cortei antagonisti solo a qualche insulto. La protesta anti-Forza Nuova e dunque a sostegno della moschea di Cornigliano contrastata dagli estremisti di destra, comincia alle 15 con un sit-in apparentemente tranquillo in piazza De Ferrari. Tra le bandiere dei Cobas e gli striscioni dei centri sociali (con scritte quali "Ora, sempre e ovunque Resistenza), ci sono anche alcuni esponenti di Rifondazione comunista, tra cui il segretario provinciale, Bruno Pastorino, ex portuali e attivisti di Legambiente. La tensione sale quando da Palazzo Ducale si leva il fumo di un incendio subito domato dai vigili del fuoco (episodio del quale riferiamo più avanti). Il carattere antifascista del presidio è espresso nei volantini distribuiti ai passanti e affissi accanto all'ingresso principale del Ducale. «Troppo spesso il portato politico della Resistenza e della lotta di Liberazione viene dimenticato», è l'incipit di un ciclostile del Centro di documentazione proletaria Borgorosso. «Forza Nuova non può essere interlocutore di una città che, come Genova, ha nei valori della Resistenza antifascista la sua anima più profonda», si legge su un altro foglio firmato: "Genova antifascista".
04/11/2006
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