Dietro i fossati ci sono persone, escluse
"I fossati di esclusione sociale vanno colmati con la conoscenza reciproca ed il riconoscimento dell'altro nel rispetto dei diritti umani. Occorre "spianare" le discriminazione e mettersi in confronto attivando una politica di accoglienza". Così afferma Renata Paolucci, vice-presidente nazionale dell'Opera Nomadi nel ricondurre la questione-fossato ai soggetti principali che sono Rom e Sinti, persone escluse da processi di integrazione e di riconoscimento sociale: un fossato di discriminazione lungo cinque secoli »
Archivio Romano Lil
Il fossato anti-sosta per i "nomadi" veneti: Fossati nella testa, barriere nel cuore Un ricco comune del Nord-Est, di 39.000 abitanti non riesce a dare ospitalità, una semplice area di parcheggiuo senza servizi e allacciamenti vari, a poche famiglie di "viaggiatori". E, in entrata, ci sarà il cartello "Schio, comune per la Pace". I "fossati" anti-sosta non sono una novità in Veneto, furono fatti dieci anni fa a Treviso, nel 2003 a Monselice (Pd) e recentemente a Piovene Rocchette (Vc). La novità è che, in questo caso, la trincea contro gli "zingari" viene fatta da una giunta di centro-sinistra. A dimostrazione che nel caso degli "zingari" destra-sinistra-centro sono solo termini fidsiologici. Il fossato ricorda il "vallo di Adriano" e quello di Traiano che servivano ai Romani, dell'impero, come baluardi a difesa dai barbari. Gli scavi nella testa (e le barriere nel cuore) ad escludere i diversi "ruspano" l'area cervicale (preposta all'umanità) del sindaco e camerati e preludono alla costruzione di grandi mura a se-parare sempre di più l'altro da sè: quanto più lo scavo è profondo, tanto più il muro diventerà imponente. Finchè si resterà sempre più soli, isolati, in gabbie blindate di estrema sicurezza, ma senza più coscienza.»
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