"Tutti i giorni costruiamo il paese che hanno sognato i nostri figli e che continuerete sicuramente voi"
Marcia di giovedì 2 novembre 2006. Hebe de Bonafini
Compagni, avevo elaborato un modo per raccontarvi qualcosa di diverso oggi, lo farò, ma prima devo dirvi che mi hanno chiamato, che stanno attaccando l’Università del Messico ad Oaxaca con elicotteri, sparando sugli studenti. Stanno sparando sulla Radio dell’Università degli studenti del Messico. Più o meno un’ora fa è iniziato l’attacco con gli elicotteri; e da qui dobbiamo ripudiare, esecrare questo figlio di puttana di Bush e gli Stati Uniti che non vogliono vedere, non lo sopportano, non accettano il fatto che ci sia un sacco di gente che non li vuole, che li rifiuta, che li ripudia. E da questa Piazza, l’amore, l’abbraccio per i compagni della Radio dell’Università del Messico; e il ripudio e il disprezzo più grande per gli Stati Uniti. Io voglio raccontarvi oggi tutte le cose che noi Madri stiamo facendo. Perché so che molte cose le sapete già, ma non sapete quanta gente viene a vederci, quanta gente ci chiama, con quanta gente stiamo lavorando, lavorando insieme per questo progetto del paese che noi tutti vogliamo. Voi sapete, la maggior parte di quelli che sono qui, che stiamo costruendo nella Ciudad Oculta, nella Villa 15 (ndt baraccopoli nella provincia di Buenos Aires), i compagni stanno costruendo le proprie case. Ma abbiamo anche aperto un asilo nido e una mensa. Domani alle due del pomeriggio un gruppo di alcuni di noi andrà a vedere a che punto sono i lavori. E’ davvero una meraviglia come sta andando avanti la costruzione delle 26 case che abbiamo iniziato da pochissimo tempo e che, credo, saranno pronte per la fine di dicembre. C’è un progetto meraviglioso che è il libro di Osvaldo Bayer, il libro “De la Ventana a la Plaza” (dalla Finestra alla Piazza). Quella Ventana a la Plaza che Osvaldo Bayer ha iniziato a scrivere moltissimi anni fa, che ha a che fare con la lotta delle Madri, con la lotta del popolo, soprattutto con la lotta di Osvaldo. Lo abbiamo pronto per la presentazione, è un lavoro molto ben fatto che non ha visto solo l’editing di quello che Osvaldo ha scritto ma anche come è stato predisposto il libro e qual è l’opinione e il pensiero dei due compagni che lo stanno preparando. Stiamo viaggiando per tutto il paese con i concerti, l’ultimo a Tucumán, andremo anche a Rosario il giorno 26 novembre. La gente di Rosario sta lavorando moltissimo, il giorno 26 davanti al monumento alla bandiera, lì si farà la manifestazione dei 30 anni di lotta per la vita vincendo la morte. Rilanceremo la Radio il giorno 16 dalla Piazza Congreso, dove ci saranno tre tendoni e dove si darà inizio al V Forum Internazionale di Salute Mentale e Diritti Umani. Sarà rilanciata la Radio e trasmetteremo da lì. Manca pochissimo per far sì che la Radio sia nostra, oggi abbiamo parlato con l’avvocato e tra alcuni giorni la AM530 sarà definitivamente delle Madres. Anche la gente del Borda e de La Colifata è venuta a trovarci e abbiamo cercato di capire perché loro non hanno un posto da dove poter trasmettere con la loro radio, io ho parlato con la gente del comune, gli hanno dato una casa perché possano trasmettere La Colifata nel quartiere de La Boca. E anche una casa in un posto a metà strada perché la gente che ha a disposizione un giorno o due o tre per poter stare fuori, possa avere un posto in cui andare. Noi lavoriamo a tutto campo. L’altro giorno stavamo dicendo che vogliamo aprire una cattedra di Infermeria. Ieri il Dott. Iglesias, dell’Ospedale Santojanni, mi ha fatto sapere che l’Ospedale è a disposizione per i tirocini quando ci sarà la cattedra. Vuol dire che andiamo avanti permanentemente in tutto ciò che facciamo. Molta gente viene a visitarci, tutti i giorni arrivano intere scolaresche, e andiamo anche noi da loro. Le Madres andremo a Moreno, adesso andiamo a Gonzalez Catán (ndt quartieri in provincia di Buenos Aires). Andiamo tutti i giorni in posti diversi da dove la gente ci chiama, dove vogliono che raccontiamo la nostra storia. Questo prossimo fine settimana andrò a Pehuajò. Non importa dove andiamo, da dove ci chiamano, ci vogliono ascoltare, diamo loro materiali. Lo stesso con la gente che viene nella nostra casa. Tutta la gente porta via materiale, tutte le scuole stanno ricevendo donazioni di libri delle Madres editi dalla nostra casa editrice. E non soltanto le scuole, anche le carceri che hanno la biblioteca ricevono i libri delle Madres. Come vedete compagni, non è soltanto la Piazza ogni giovedì, alle tre e mezza, ma tutti i giorni da mattina a sera costruiamo il paese che hanno sognato i nostri figli e che continuerete sicuramente voi. Grazie
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