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Tav, il governo fissa una data Entro settembre 2007 la scelta del tracciato. I sindaci: torniamo in piazza 10/11/2006 di Maurizio Tropeano
Manifestazione No Tav Manifestazione No Tav Due progetti per la Tav ROMA. Non si chiamerà più Tav e nemmeno Tac, magari «linea moderna» come vorrebbe il commissario straordinario Mario Virano, ma in ogni caso sulla Torino-Lione si è aperta la frattura tra la Val di Susa e il governo Prodi (con il verde Alfonso Pecoraro Scanio alla corda) spalleggiato da Regione, Provincia e Comune di Torino. E’ bastato che il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, illustrasse la sua relazione che prevede che il tracciato della linea sia deciso al massimo entro il settembre del 2007 a far risuonare i tamburi di guerra. «Quella data impegna solo il governo e non i sindaci. Presenteremo ricorso al Tar contro il progetto di Ltf. L’unica possibilità di mantenere il dialogo è nelle mani di Virano e dell’Osservatorio tecnico», spiega Antonio Ferrentino, presidente della Comunità Montana della Bassa Val di Susa.
In realtà la relazione del ministro Di Pietro, soprattutto le date, su precisa richiesta della collega Emma Bonino sono state fatte mettere a verbale. Il documento del ministero delle Infrastrutture è stato acquisito dal tavolo politico che si è riunito ieri a Palazzo Chigi così come la relazione di Virano, apprezzatissima dal premier Romano Prodi.
Ecco le date, allora. Entro aprile conclusione dello studio di impatto ambientale; entro luglio definizione della valutazione d’impatto ambientale e al massimo entro settembre chiusura della conferenza dei servizi. «Questo percorso - almeno secondo Di Pietro - ci consentirà di discutere con l’Unione Europea di finanziamenti». La valutazione d’impatto ambientale analizzerà quattro progetti: opzione zero, potenziamento della linea attuale, progetto della Val di Susa e alternativa della Val Sangone.
Precisa l’ex pm: «Noi speriamo di arrivare ad una decisione unanime della conferenza dei servizi altrimenti la palla passerà al Consiglio dei ministri che si pronuncerà dopo aver sentito le commissione parlamentari». Di Pietro non esclude che alla fine la scelta del governo possa essere presa a maggioranza. E qui nascono i problemi. Ancora Ferrentino: «C’è una profonda divisione tra il ministero dell’Ambiente e il ministero delle Infrastrutture che a firma del direttore generale Agricola ha detto che la conferenza dei servizi così come è stata impostata è illegittima». Ferrentino chiede che la conferenza dei servizi convocata per il 13 sia annullata.
La sua tesi trova il sostegno del presidente della Comunità Montana dell’Alta Val di Susa, Mauro Carena, e del sindaco di Venaria, Nicola Pollari. Il ministro dell’Ambiente è sulla stessa linea. E alla fine, grazie alla mediazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, la data del 13 novembre viene annullata. La nuova riunione sarà convocata entro la metà di dicembre, in ogni caso prima della riunione della Commissione Intergovernativa del 19 a Parigi.
Questa, insieme all’avvio dei lavori dell’Osservatorio, è l’unica vittoria dei sindaci. L’asse Di Pietro-Bonino-Bianchi (il ministro dei Trasporti) con la sponda del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, ha imposto al tavolo politico la tempistica indicata dall’ex pm. La contromossa di Ferrentino è il ricorso al Tar. Difficile adesso dire se anche l’alta Valle e la Gronda seguiranno questa strada.
Toccherà a Virano cercare di ricucire questa frattura con la Val di Susa. Il commissario straordinario tenta di sfumare i termini perentori del ministro Di Pietro - «si tratta di scadenze morali» - e spiega: «Lo studio d’impatto ambientale costituisce una discontinuità con il passato ma credo che per aprile/maggio sia possibile affiancare ai risultati del Sia anche un quadro di sintesi del lavoro dell’osservatorio per poi arrivare ad una decisione politica».
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Tav, entro dieci mesi la scelta del tracciato cantiere della Tav Un cantiere della Tav Sono quattro le ipotesi all'esame della conferenza dei servizi: la riva destra o la riva sinistra, cioè Val di Susa o Val Sangone, il quadruplicamento della linea esistente e il non intervento. Di Pietro: «Se non ci sarà consenso unanime vincerà la maggioranza in Consiglio dei ministri» La scelta definitiva per il tracciato della Tav Torino-Lione sarà presa «se tutto va male per settembre 2007». Il ministro Antonio Di Pietro spiega così che sono stati fissati i tempi per il lavoro della conferenza dei servizi, che potrebbe portare ad una soluzione anche prima, «tra aprile e maggio del 2007». Tre le opzioni, «la riva destra Antoni Di Pietro Antonio Di Pietro o la riva sinistra, quindi Val di Susa o Val Sangone – spiega il ministro delle Infrastrutture – o il quadruplicamento della linea esistente». Se alla fine dei lavori della conferenza dei servizi non ci sarà un consenso unanime su una delle soluzioni, indica Di Pietro, la parola passerà al Consiglio dei Ministri che deciderà dopo aver sentito le commissioni parlamentari, e varrà «la regola della maggioranza».
«Nessuna ipotesi è favorita, né si può considerare definitivamente smantellato quanto è stato fatto fino ad ora», indica Di Pietro. Alle tre soluzioni possibili (Destra Dora - Val Sangone; Sinistra Dora - Val di Susa; quadruplicamento dell'attuale linea) viene anche valutata «l'opzione zero, sostanzialmente di non intervento». Secondo quanto riferito dai presenti all'incontro, il percorso indicato dalla relazione presentata dal ministro Di Pietro è stato sostenuto dai ministri Emma Bonino, che ha rilevato la compatibilità con quanto richiesto dall'Unione Europea, e dal ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi. Non dal ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Per il ministro Bonino, riferisce Di Pietro, i tempi sono «in linea con il crono programma che l'Ue ci ha dato». Quanto alla posizione del ministro Pecoraro Scanio, Di Pietro commenta: «Esiste un principio fondamentale che regge tutto l'istituto della democrazia: il principio della maggioranza. Pensate – aggiunge – che io ho dovuto accettare la sciagura dell'indulto». Di Pietro ha anche sottolineato «il ruolo importantissimo» che avrà l'Osservatorio per la Tav sul fronte della concertazione.
La procedura «prevede espressamente che si arrivi in ogni caso ad una soluzione definitiva»: se al termine dei lavori della conferenza dei servizi, ad aprile-maggio 2007, ci sarà un pieno consenso su una soluzione “questa opzione verra” recepita», dice Di Pietro. Se invece verrà indicata una soluzione «a maggioranza», sarà vagliata dal Consiglio dei ministri che prenderà la decisione finale dopo aver recepito il parere delle Commissioni parlamentari. Resta ferma la posizione del governo «sull'importanza del corridoio 5», dice Di Pietro. Il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi lasciando Palazzo Chigi ribadisce che «il progetto si deve realizzare, bisogna solo trovare il modo migliore. La novità di oggi – dice riferendosi alla riunione del tavolo politico –istituzionale a Palazzo Chigi - è che il clima è stato completamente diverso». Bianchi riferisce anche Ferrovie dello Stato "si è impegnata a realizzare uno studio di fattibilità comparativo", sulle diverse ipotesi di tracciato, "da chiudere in sei mesi", entro aprile 2007.
10 novembre 2006 ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, TAV, DI PIETRO: DECISIONE ENTRO SETTEMBRE, MA SPERIAMO IN APRILE
Roma, 9 nov. (Apcom) - Decisione definitiva sulla Tav entro settembre 2007. Ma la speranza del ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro è di concludere i lavori della Conferenza dei servizi con una decisione unanime sul tracciato dell'opera già entro aprile-maggio del prossimo anno. Così, al termine del tavolo istituzionale a Palazzo Chigi, Di Pietro sottolinea la necessità di tempi certi per la realizzazione della Tav. "L'ultima scadenza è settembre, nella peggiore delle ipotesi - dice - ma tra aprile e maggio 2007 la Conferenza finirà i lavori e ci sarà già un'indicazione su cui ci dovrebbe essere unaminità di consensi. Se così non fosse, la legge prevede che la proposta valida sia quella approvata dalla maggioranza, che approda alle Commissioni parlamentari e poi al Consiglio dei ministri". La riunione si è svolta in un clima di collaborazione tra i ministri e i rappresentanti degli enti locali. Sostanzialmente d'accordo sulla certezza dei tempi e sulle proposte da valutare sono stati i ministri Bonino, Bianchi e Di Pietro. Diversamente il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha proposto di spostare le date ultime per la decisione. "In una democrazia - spiega al termine Di Pietro - le decisioni si prendono a maggioranza. Io ho accettato l'indulto. Quindi se sarà presa una decisione a maggioranza può darsi anche che qualcuno nomn sia d'accordo. Ma questa è la democrazia". Il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi conferma l'atteggiamento di Di Pietro sulla Tav: "Sono ottimista di natura: si deve fare e si farà. La novità di oggi è che il clima è completamente diverso rispetto all'ultima riunione, molto più collaborativo. Un'altra novità è che le Fs sono impegnate da oggi su uno studio comparativo sulle proposte di fattibilità che verrà consegnato entro 6 mesi, ho chiesto di farlo in 5 mesi, ora vediamo". ................................................................................................................................................................. da : http://www.tendenzeonline.info/apcom.php?s=20061109_000035.xml http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200611articoli/13960girata.asp
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