CIIin lotta
Comitato Immigrati in Italia
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ABOLIZIONE DELLA BOSSI FINI, SENZA SE E SENZA MA
LIBERTA’ E DIRITTI PER LE LAVORATRICI E LAVORATORI IMMIGRATI
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
DOMENICA 26 NOVEMBRE 2006
Ore 15.00 - piazza della Repubblica
L’attuale Governo sta dimostrando con i fatti di non volere una reale riforma della normativa sugli immigrati: le proposte in preparazione non vanno nella direzione indicata dalle lotte di questi anni; non solo non è prevista la regolarizzazione generalizzata degli immigrati, ma tutto tace anche sul diritto di asilo che era un punto riconosciuto nel programma di governo.
La stessa bozza di riforma del Ministro degli Interni Giuliano AMATO conferma che manca nel Governo la volontà politica di cambiare realmente le linee principali e più odiose della Bossi – Fini e della Turco – Napolitano, anzi si aumentano gli strumenti di controllo e di selezione dei lavoratori immigrati.
Le attuali proposte sono solo “ritocchi” alla Bossi-Fini e servono al massimo a snellire gli obblighi delle imprese, non rispondono ai bisogni e ai diritti negati degli immigrati, e sono peggiorative per chi rimane senza permesso:
1. si vuole mantenere il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro 2. si vuole mantenere l’attuale sistema dei flussi di immigrazione che diventano triennali 3. si “privatizza” l’ingresso e la permanenza nel paese tramite la figura dello “sponsor” (associazioni private, imprenditoriali, patronati, sindacati chiamati a garantire e controllare gli immigrati) 4. si vogliono creare liste di collocamento presso le ambasciate e consolati italiani, già incapaci di sostenere le attuali pratiche di loro competenza 5. si creano campi di internamento per immigrati ritenuti “pericolosi” senza processo (Centri per l’Esecuzione dell’Espulsione – C.E.E.) 6. non si aboliscono i CPT ma gli si cambia solo il nome in Centri di Accoglienza
L’unica nota “positiva” che troviamo nella proposta AMATO si limita al prolungamento della validità dei permessi di soggiorno e al raddoppio della validità del permesso per attesa occupazione; anche la proposta di legge sulla cittadinanza, riduce gli anni d'attesa da dieci a cinque, ma lega l'acquisizione della cittadinanza al reddito e subordina il riconoscimento per i figli all’anzianità di soggiorno dei genitori. Per dire che questo non ci può bastare, che bisogna rispettare e accogliere le proposte avanzate in tutti questi anni di lotte dagli immigrati, per rilanciare una nuova campagna di rivendicazione dei diritti negati è necessaria una nuova mobilitazione nazionale per
- la libertà di circolazione e la regolarizzazione permanente per tutti i migranti presenti in Italia - la chiusura definitiva dei CPT, senza la creazione di nuovi lager - l’abrogazione della legge Bossi-Fini, senza che si torni alla precedente Turco - Napolitano - la rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro - una legge in materia d’asilo politico che tuteli realmente i richiedenti e i rifugiati - una cittadinanza di residenza e il diritto di voto per tutti i migranti - il rilascio e il rinnovo immediati di tutti i permessi e delle carte di soggiorno - fermare tutte le espulsioni e gli accordi di riammissione - una nuova normativa che garantisca pieni ed effettivi ricongiungimenti familiari
Per adesioni ed informazioni: comitatoimmigrati@libero.it
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