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17/11/2006 sciopero generale: una possibilità
by MichaelVu Sunday, Nov. 12, 2006 at 1:57 PM mail:

Per questa giornata i sindacati di base hanno indetto lo sciopero generale. Lo sciopero è contro la finanziaria e aderiscono tutte le sigle sindacali di base e le realtà dell'autorganizzazione. Ma lo sciopero generale storicamente non si è mai limitato alle rivendicazioni vertenziali della piattaforma con il quale è stato convocato e nemmeno questa volta andrà diversamente. A Roma hanno aderito allo sciopero varie realtà auto-organizzate cittadine: dal settore abitativo, agli immigrati, agli studenti universitari. Il tema centrale su cui queste realtà si sono incontrate, come emergeva anche dai dibbatiti affrontati nelle varie assemblee, è quello della precarietà. Precarietà non solo intesa come contratto lavorativo, ma come modello di vita imposto dal sistema. E' a questo che chi scenderà in piazza il 17 si vuole opporre. Anche questa dimensione, però, può essere scavalcata. Il primo passo fatto, infatti, è stato quello di individuare un nuovo soggetto sociale: il precario. Individuare i problemi e le esigenze di questo soggetto e cercare di esprimerli in maniera unitaria. Il passo ulteriore che si potrebbe - e si dovrebbe - fare è quello di manifestare una critica positiva ed affermativa alla violenza a cui i governi ci sottomettono precarizzando le nostre vite. Farlo mostrandolo già nel modo stesso di riappioprarsi della città. La giornata del 17 potrà essere un momento di confronto e di verifica per le realtà autorganizzate. Potranno esprimere la loro alternativa, mostrandola nei fatti a chi non può o non vuole vederla. Si potrà verificare il punto a cui si è arrivati, le capacità creative dei singoli e della collettività, mettere all'operva la propria storia individuale e collettiva e raccogliere informazioni irrinunciabili per rilanciare nel futuro.

C'è un filo rosso che unisce Argentina, Francia, Chile, Oxaca. Le mobilitazioni, nate dai bisogni di alcuni settori o dell'intera collettività, si sono treasformate in qualcosa d'altro, mostrando un afflato totalizzzante. Le popolazioni in rivolta hanno mostrato l'esigenza di concepire un'umanità diversa, e più umana, e lo hanno fatto provandolo sul campo, nella prassi della vita quotidiana, mostrando già durante la lotta la società che contrappongono a quella imposta violentemente dal sistema globale. Lo hanno fatto con le loro contraddizioni, spesso anche profonde, segnando dei timidi avanzamenti, seguiti da vistosi arretramenti, ma è successo. E' questo quello che dobbiamo provare a fare a partire dal 17. Dobbiamo pensarlo, viverlo e difenderlo.

Il mio blog: http://inprospettiva.splinder.com

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