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PIERO COPPO: PSICOPATOLOGIA DEL NON-VISSUTO QUOTIDIANO Appunti per il superamento della "psicologia" e per la realizzazione della salute. Pagine 112, Euro 7,00
C’è una frase di Vaneigem che concentra bene il senso di questo testo: “Chi parla di rivoluzione senza pensare al quotidiano ha un cadavere in bocca”. Scritto fra il 1973 e il 1980, Psicopatologia del non vissuto quotidiano è l’esito pieno, carico fino a esplodere, di una storia vissuta e di una ricerca intellettuale, di un’avventura soggettiva e collettiva che ha occupato un periodo cronologicamente breve ma lunghissimo per densità e potenza. Rispetto agli anni della sua genesi il testo non ha perso nulla della sua forza critica e, ciò che più conta, riporta ai nostri giorni una virtù che nel frattempo si è fatta rara: un fondo di gioia spinoziana nella ricerca di vita. Il testo è entrato in costellazione col nostro tempo: l’analisi che Coppo fa del non-vissuto apre infatti al presente, fornendo un insieme di strumenti e di esperienze di cui oggi, dopo decenni di assoggettamento alla non-vita da spettatore integrato, è necessario riappropriarsi.
Piero Coppo (1940) ha studiato medicina e psichiatria; nel 1969 entra in LUDD – Consigli Proletari e nel 1970 inizia, insieme a Giorgio Cesarano, Alberto Romero, Luciana Tura e altri, l’esperienza delle comuni in Toscana. Inizia a scrivere Psicopatologia del non vissuto quotidiano nel 1973, quando il periodo delle comuni si chiude insieme con l’apertura rivoluzionaria degli anni immediatamente precedenti. A partire dal 1977 inizia un lungo percorso nell’etnopsichiatria, che lo porta a esplorare le culture di diverse parti del mondo. Ha lavorato in Somalia, in Guatemala e in Mali. Fra le sue pubblicazioni figurano Guaritori di follia. Storie dell’altopiano dogon (Bollati Boringhieri, 1994); Etnopsichiatria (Il Saggiatore, 1996); Passaggi. Elementi di critica all’antropologia occidentale (Varani Editore, 1998);Tra psiche e culture. Elementi di etnopsichiatria (Bollati Boringhieri, 2003); Le ragioni del dolore. Etnopsichiatria della depressione (Bollati Boringhieri, 2005).
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