Comunicato-stampa
LA POTENZA DELLA LOBBY FILO-ISRAELIANA
Che la lobby filo-israeliana in Italia sia potentissima lo verifichiamo da tempo. Ma quello che sta succedendo in queste ore, nei confronti della manifestazione di solidarietà con il popolo palestinese del 18 novembre a Roma, lascia esterrefatti.
Ieri i quotidiani “Il Giornale” e “Il Tempo” contenevano, tra i vari attacchi a tale manifestazione, sconcertanti dichiarazioni del portavoce della Comunità ebraica di Milano, Yasha Reibman, che si scandalizzava per l’accordo fatto dai COBAS con Trenitalia per la manifestazione del 18. Tale accordo veniva definito “gravissimo e senza precedenti” e, a detta di Reibman, portava Trenitalia “a sposare una manifestazione aggressiva”.
In realtà tale accordo era analogo a quello che i COBAS (come tutte le associazioni di una qualche dimensione, ma anche come qualsiasi gruppo numeroso di turisti) hanno stipulato innumerevoli volte con le Ferrovie. In tali accordi Trenitalia non regala niente ma, in cambio di una presenza di migliaia di persone sui treni, offre sconti proporzionali a quelli che fa a comitive numerose.
Mai in tutta la nostra storia (e in quella di qualsiasi altra organizzazione)qualcuno era intervenuto per far annullare un accordo del genere. Retbmann lo ha fatto e ci è pure riuscito: Trenitalia si è piegata al diktat della lobby filo-israeliana e ci ha annunciato poco fa l’annullamento dell’accordo.
Ed ha annullato anche gli accordi per i treni diretti a Milano, ove pure ci sarà una manifestazione assai “morbida” nei confronti di Israele, equidistante tra la difesa di Israele e quella dei palestinesi, ove parteciperanno Rutelli e Fassino, Margherita, Ds e tutto lo schieramento governativo, le cui posizioni sono state sintetizzate oggi da D’Alema che, perentoriamente, lo ha posizionato “dalla parte di Israele”, vantandosi di aver fatto bloccare i finanziamenti al legittimo governo palestinese e di averne rifiutato il riconoscimento, in quanto diretto da Hamas.
Se il governo italiano fosse autonomo da Usa e Israele dovrebbe ricordare a Trenitalia che le ferrovie statali si mantengono con i biglietti e con le tasse dei cittadini italiani e non con finanziamenti israeliani, e che i manifestanti del 18 hanno diritto, come qualsiasi altro gruppo numeroso, di usufruire delle agevolazioni previste all’uopo da Trenitalia. Ma è facile prevedere che i D’Alema, i Rutelli e i Fassino non apriranno bocca, riconfermando la loro sudditanza all’asse statunitense-israeliano che li rende del tutto sordi alle tragedie del popolo palestinese e di tutte le vittime della guerra globale Usa e israeliana.
Piero Bernocchi Confederazione COBAS
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