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libertà per i prigionieri palestinesi
by Associazione Solidareità Proletaria Friday, Nov. 17, 2006 at 5:01 PM mail: ass-solid-prol@libero.it

partecipiamo alla manifestazione nazionale del 18 novembre a Roma per la Palestina libera. Contro il genocidio e la pulizia etnica attuata dallo stato sionista, nazista e fascista israeliano

Viva l’eroica resistenza del popolo della Palestina!
Contro lo Stato sionista d’Israele che pratica la tortura contro i prigionieri e il feroce genocidio del popolo palestinese!
Attualmente risultano circa 6.000 prigionieri palestinesi. Almeno 2000 di questi prigionieri sono minorenni tra i 12 e i 18 anni. Tutti questi sono dispersi tra le 9 prigioni e campi di detenzione militare(3) e civile(7).
A molti dei prigionieri politici viene applicata la cosiddetta detenzione amministrativa. Essa è una misura cautelare introdotta dall' Ordine Militare Israeliano. Il comandante militare può mantenere una persona in custodia fino ad un nuovo ordine. Inizialmente il periodo massimo di custodia era di sei mesi. A seguito dell'Ordine Militare n. 1229 del 1988 è stato innalzato ad un anno prorogabile di anno in anno, a discrezione dell’esercito israeliano.
Costantemente le organizzazioni dei diritti dei prigionieri, in particolare l’associazione palestinese Addamer, ha presentato petizioni presso la Suprema Corte di Giustizia israeliana, denunciando le pessime condizioni rilevate all'interno di questi centri, che però sono sempre rigettate. Un vasto numero di prigionieri attualmente risulta essere ferito o ammalato, ma ricevono sporadici se non inesistenti cure mediche. I controlli medici sono eseguiti frequentemente attraverso le sbarre delle celle ed eventuali trasferimenti in ospedale per ulteriori accertamenti, possono essere ritardati anche per lunghi periodi. Di conseguenza a questo trattamento molti detenuti, una volta rilasciati, soffrono di gravi malattie croniche (astenia, malattie della pelle, ecc.).
Ulteriori abusi contro i prigionieri includono percosse con bastoni, pugni, calci, abusi verbali e minacce. L'esercito israeliano continua a vietare addirittura alla Croce Rossa Internazionale di rifornire queste prigioni di libri, vestiti ed altri beni utili ai prigionieri.
Le situazioni più difficili sono state riscontrate nei campi di detenzione militare. Attualmente ne esistono tre: Megiddo, Over e Ketziot. Severe restrizioni sono poste a carico dei detenuti palestinesi, anche per quanto concerne il diritto all'istruzione. Ai prigionieri adulti è permessa l'iscrizione esclusivamente a programmi o corsi istituiti presso selezionate università israeliane. Programmi di studio presso università palestinesi e arabe sono strettamente vietati sulla base di "motivi di sicurezza".
Restrizioni nei confronti di Avvocati e rappresentanti legali dei detenuti palestinesi sono all’ordine del giorno. Spesso ai detenuti è permesso incontrare i loro rappresentanti solo ammanettati e, a volte, bendati. I rappresentanti legali dei prigionieri sono tenuti a presentare con largo anticipo una richiesta di visita all’amministrazione del centro prima di vedersi, eventualmente, accordato il permesso. Frequentemente i detenuti affrontano il processo senza alcuna rappresentanza legale. Spesso gli avvocati non sono avvisati circa la data del giudizio, oppure non gli è semplicemente concesso il permesso.
Restrizioni alle visite di familiari dei prigionieri politici palestinesi sono la norma nelle carceri speciali del governo israeliano. L’attuale regolamentazione israeliana delle visite di familiari ai detenuti risale ad una legge del 21 Giugno 1996. Sulla base di quanto previsto da questa legge, soltanto i parenti di primo grado aventi età inferiore a sedici e superiore a sessanta sono ammessi a visitare. Fratelli, sorelle, genitori, figli/e che non rientrano nella suddetta categoria rimangono conseguentemente impossibilitati. Divieto assoluto, senza alcun tipo di deroga, è poi previsto per tutti gli altri a partire dal secondo grado di parentela.
Tali comportamenti da Stato nazista e fascista rappresentano gravi violazioni delle Convenzioni internazionali, in particolare della Convenzione contro la Tortura ed altri Crudeli, Inumani e Degradanti Trattamenti di Punizione, di cui Israele è firmataria sin dal 1991.
Anche con questi trattamenti ai prigionieri palestinesi, i sionisti non riusciranno in alcun modo a piegare la resistenza palestinese. Il governo razzista Olmert non riuscirà nel suo barbaro intento neanche sparando su donne e bambini, assassinando miratamene i dirigenti delle organizzazioni politiche palestinesi, oppure sequestrando parlamentari e ministri palestinesi democraticamente eletti. La politica nazista e fascista sionista appoggiata dagli imperialisti USA ed europei, compresa l’Italia, subirà una sconfitta senza precedenti non solo in Palestina, ma in tutta l’area mediorientale grazie alla grande ed eroica mobilitazione in armi del popolo palestinese e di tutto il popolo arabo islamico oppresso.
L’Associazione Solidarietà Proletaria (ASP), con la sua presenza alla manifestazione di Roma contro il governo guerrafondaio del circo Prodi-D’Alema-Bertinotti e della banda Berlusconi, ribadisce il sostegno e la piena e incondizionata solidarietà all’eroica resistenza del popolo palestinese e ai suoi prigionieri politici.
Per una Palestina libera, prospera e indipendente!
Libertà per i prigionieri palestinesi!

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