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Già da alcuni anni, anche se ormai in via di prescrizione e reso oggettivamente inefficace dagli effetti dell’indulto, è in corso a Roma un processo ad alcuni vecchi amministratori del Fondo Pensioni Bnl, sia di nomina aziendale - tra gli altri l’attuale presidente della Covip, organo di vigilanza sui Fondi Pensione ( ?!!) – sia eletti dai lavoratori e facenti capo ai sindacati istituzione, tanto confederali che sedicenti “autonomi”.
Il processo, nato da un esposto di alcuni delegati sindacali della Falcri – unico sindacato, sia pure tra molte contraddizioni, a poter essere degno in Bnl di questo nome – riguarda l’ipotesi di truffa ed interessi privati in atti di ufficio rispetto alla compravendita di alcuni alberghi in varie parti d’Italia.
Ora è di nuovo la Falcri, in una fase particolarmente delicata della storia della Bnl, appena acquisita dalla francese BNP-Paribas, a segnalare un nuovo possibile scandalo riguardante il Fondo Pensioni della Bnl.
In una lettera di fine ottobre, il Coordinamento Nazionale di questo sindacato ha segnalato al CdA del Fondo Pensioni il fatto che sembrerebbero essere in atto accertamenti giudiziari relativi a lavori edili fatturati e pagati a varie ditte ma mai compiuti – o compiuti soltanto in parte – in alcuni immobili del Fondo Pensioni Bnl a Milano, Roma, Napoli ed anche in altre città italiane dal 2000 al 2005.
Stavolta la Falcri, in una logica senz’altro discutibile, ha ritenuto, nel momento particolarmente delicato che riguarda la Bnl, di privilegiare una improbabile “soluzione interna” al problema.
Ma questa disponibilità ad evitare il classico “scandalo”, in cambio di una improbabilissima “giustizia interna”, sembrerebbe non aver sortito alcun effetto di rilievo, non c’è stata nemmeno una formale risposta alla lettera della Falcri e meno che mai l’incontro urgente che il sindacato aveva richiesto.
Nel frattempo si è anche appreso che un lavoratore che prestava servizio all’Ufficio Tecnico del Fondo Pensioni aveva a sua volta segnalato, sia pure vagamente, oltre un anno fa almeno uno dei casi che sarebbero oggetto dell’ inchiesta, chiedendo udienza al Presidente della Bnl. Il risultato di tale segnalazione era stato non solo il trasferimento di questo lavoratore ad altro servizio ma addirittura l’apertura nei suoi confronti di un procedimento disciplinare.
Figuriamoci quindi se il Cda del Fondo Pensioni – tra le accuse ci sarebbero anche lavori effettuati gratuitamente (in cambio di appalti ed altro) da alcune ditte ad abitazioni private di alcuni Consiglieri e a quelle di qualche loro parente stretto – e la stessa Direzione della Bnl possano avere la minima intenzione di fare chiarezza interna.
Più interessante potrebbe essere il parere in materia dei nuovi proprietari d’Oltralpe che certo e’ difficile che in pochi mesi abbiano preso piena coscienza della situazione che hanno acquisito, peraltro a peso d’oro, e meno che mai quella degli “enti collaterali” come il Fondo Pensioni.
Il cui Consiglio di Amministrazione, così alieno dall’affrontare una opera di “pulizia interna”, non ha invece avuto la minima esitazione, poco più di un anno fa, nel denunciare alla magistratura una decina di lavoratori, colpevoli secondo Lorsignori di aver presentato documentazione dubbia per ottenere un anticipo sul proprio capitale maturato, CIOE’ SUI PROPRI SOLDI DEPOSITATI NELLO STESSO FONDO PENSIONI !
Che dire ? Oltre a rappresentare questa vicenda l’occasione di una riflessione più generale sui Fondo Pensioni, anche quelli “contrattuali come quello Bnl, rispetto alla vicenda della destinazione del Tfr e del silenzio-assenso, appare anche del tutto evidente che solo un’azione diretta dei lavoratori interessati, sia in forma di lotta che di denuncia politica ed anche giudiziaria, potrà scalzare tanta arroganza del potere.
E salvaguardare pensioni e risparmi degli stessi lavoratori.
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