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L'Area Programmatica Progetto Comunista esce dal PRC-SE
by Unità Comunista Tuesday, Nov. 21, 2006 at 2:48 AM mail: areaprogrammatica@yahoo.it

All'attenzione della segreteria nazionale del Prc alla Direzione Nazionale al Comitato Politico Nazionale all’Esecutivo Nazionale Giovani Comunisti al Coordinamento Nazionale Giovani Comunisti alla segreteria provinciale di Napoli al Comitato Politico Federale di Napoli alla segreteria regionale della Campania al Comitato Politico Regionale all’Esecutivo e al Coordinamento Regionale GC all’Esecutivo e al Coordinamento Provinciale GC

OGGETTO: DIMISSIONI DAL PRC-SE

Fin dalla sua nascita, il Partito della Rifondazione Comunista ha rappresentato una speranza e un'opportunità per tutti coloro che ritenevano ancora attuale e necessaria l'esistenza di un soggetto politico comunista in Italia. Per questa ragione, pur con tanti "se" e con tantissimi "ma", abbiamo sempre dato il nostro contributo alla costruzione del Prc.
Da sempre ci siamo battuti all'interno del partito contro la politica del gruppo dirigente, che di congresso in congresso diveniva sempre più subalterna al Centro-Sinistra e sempre più lontana dai compiti e dagli obiettivi di una vera Rifondazione Comunista. Per queste ragioni, nel 1997 abbiamo dato vita ad un Area Programmatica (Progetto Comunista), con l'intento di fermare le derive governiste ed istituzionaliste, ma anche con la convinzione che il Prc, nonostante tutto, continuava ad essere il pricipale punto di riferimento nel nostro paese per migliaia di lavoratori e di sinceri comunisti.
Oggi quel punto di riferimento viene inequivocabilmente a mancare
Quella Rifondazione nata in opposizione alla Bolognina di Occhetto al fine di preservare, seppur con innumerevoli contraddizioni, la storia e il patrimonio del movimento operaio e comunista, non esiste più.
Così come non esiste più quel partito che quasi dieci anni fà ebbe il coraggio di prendere le distanze e rompere col primo governo Prodi, pagando il prezzo di una scissione, ma al contempo suscitando una nuova ondata di entusiasmo ed orgoglio nel suo corpo militante, fiero di appartenere ad un partito che non abbassava la testa di fronte a un centrosinistra che già allora si dimostrava pienamente organico al grande capitale e ai poteri forti dell'economia italiana ed europea.

Dopo dieci anni, il centrosinistra si ripresenta al governo con gli stessi obiettivi (difesa dei privilegi della classe dominante), la stessa strategia (puntare ad ammortizzare il conflitto cooptando nel quadro delle riforme tutte le principali organizzazioni politiche e sindacali di sinistra), e gli stessi strumenti (tagli allo stato sociale, privatizzazioni, precarietà del lavoro, aggressioni militari, il tutto nel rispetto ossequioso dei dogmi dell'imperialismo europeo).

Ad essere radicalmente cambiato è invece il Prc, il quale oggi è non solo alleato, bensì parte integrante del governo dell'Unione, al punto di divenire principale sponsor politico di Romano Prodi.
Con il VI Congresso la deriva governista è stata portata a termine: ne hanno fatto le spese i riferimenti ideali, i valori, la storia, e finanche la stessa composizione di classe del partito, il quale diviene ogni giorno di più terreno di conquista di burocrati ed arrivisti senza scrupoli, che nulla hanno mai avuto a che fare con il movimento comunista, e allo stesso tempo sempre più distante dai lavoratori e da chi è sfruttato; il conflitto capitale- lavoro è stato del tutto estirpato dal Dna del partito, e sostituito con un vago progressismo da salotto. Analoga fine è stata riservata ai valori della resistenza e dell'antimperialismo, sostituiti con i dogmi cristiani della nonviolenza e di uno sterile ed ipocrita pacifismo senza pace.

Questa vera e propria mutazione genetica, riconosciuta come tale finanche dai giornali borghesi, ha trovato il suo coronamento nella Sinistra Europea, un soggetto politico leggero e di opinione, un comitato elettorale permanente, divorato da scontri di potere tra lobby di interessi estranei alle lotte e ai movimenti, e nel quale di fatto si scioglie quel che resta del Prc.
I primi a farne le spese sono stati i circoli di base, gran parte dei quali sono oramai abbandonati a loro stessi, delegittimati e privati delle loro prerogative, e quindi avviati ad una lenta ed inesorabile estinzione. La presenza militante sui territori, da sempre fiore all'occhiello della sinistra di classe, nel Prc- SE si è trasformata in uso clientelare dei territori ad opera di un'esercito di amministratori e assessori locali tanto spregiudicati nelle manovre di palazzo quanto incapaci di spostare a sinistra gli orientamenti delle giunte locali.

Il PRC in questi mesi ha scelto di imboccare una via che è senza ritorno: divenire l'appendice subalterna di DS, Margherita e Mastella vari, collocandosi programmaticamente fuori e contro la storia del movimento operaio e comunista. I compagni più combattivi vengono ridotti al silenzio o emarginati, prorpio nel mentre si aprono le porte e si accolgono in pompa magna rottami di ceto politico in libera uscita dai DS.

La condotta del PRC-SE di questi primi mesi di governo ci lascia esterrefatti: prima il voto a favore del Dpef, poi lo scandaloso sostegno alla guerra imperialista in Afghanistan, quindi l'appoggio all'invio di un contingente italiano in Libano, ora infine il si incondizionato a una finanziaria di nuovi tagli e nuova precarietà.
Una legge di bilancio che prevede tagli indiscriminati a sanità, enti locali, università, ricerca, pubblica amministrazione, previdenza, ecc., non è e non sarà mai una finanziaria "di sinistra". Se si dice ciò si mente, sapendo di mentire. Una manovra di tagli alle spese sociali, così come una missione di guerra, sarà sempre funzionale al profitto e ai padroni, e contro i lavoratori, a prescindere da chi la vota.
Chi, come il Prc-SE, appoggia simili provvedimenti, non solo non può dirsi comunista, ma mette in dubbio finanche il suo essere genericamente "di sinistra".

Giunge così a compimento quella che già in tempi non sospetti avevamo definito la Bolognina di Rifondazione.

Per oltre dieci anni abbiamo lottatto per orientare Rifondazione come forza autonoma dal centro-sinistra liberale. Solo pochi mesi orsono abbiamo preso parte alla conferenza nazionale dei Giovani Comunisti presentando un nostro documento congressuale (“Giovani Comunisti: il cuore dell’Opposizione”), nella speranza che almeno l’organizzazione giovanile fosse ancora un minimo estranea all’arrivismo e al burocratismo imperante nel partito adulto: abbiamo al contrario avuto in quella sede l’ennesima dimostrazione di come il Prc sia oramai un’organizzazione irriformabile a tutti i livelli. Il relativo successo del nostro documento (3,1% a livello nazionale partendo da zero, 5% circa nel centro-sud, 12,5% a Napoli) ci è di magra consolazione. La vittoria della maggioranza alla conferenza nazionale GC con percentuali ancora più alte di quelle del VI congresso nazionale ci induce a prendere atto del carattere definitivo ed irreversibile della svolta governista.


Alla luce di ciò, ci sembra evidente come la nostra storia e le nostre idee di trasformazione rivoluzionaria dell'esistente si rivelino del tutto incompatibili con un siffatto soggetto politico.

Siamo fortemente convinti che in Italia ci sia una sempre più urgente necessità di dar vita ad una forza comunista e di opposizione, che dia voce al malessere sociale di milioni di lavoratori e di sfruttati, di coloro che vivono sulla loro pelle, quotidianamente, gli effetti delle politiche di fame e miseria imposte dal sistema di produzione capitalistico per salvaguardare la mole sempre più ingente dei profitti finiti nelle tasche dei padroni.

Siamo fortemente convinti che il capitalismo del nuovo secolo, pur mutando aspetto e caratteristiche del modo di produzione, continua a fondarsi sulla schiavitù del lavoro salariato, alimentando forme sempre più acute di precarietà, miseria e barbarie. Per questo riteniamo che la classe lavoratrice, e in primo luogo gli operai, siano ancora il fulcro di ogni contraddizione di oggi e il motore di ogni processo di trasformazione reale.

Finchè ci sarà anche un solo capitalista, il suo principale oppositore sarà la classe operaia. Finchè esisterà una classe oppressa, ci sarà bisogno di un partito comunista che la rappresenti con coraggio e coerenza: ed è in questa prospettiva che continueremo a militare e a lottare.
In questi mesi abbiamo aperto un confronto orizzontale con tutti i compagni che negli anni hanno condiviso il nostro percorso e le nostre battaglie.
Tale percorso ha avuto come suo approdo l’Assemblea nazionale della nostra Area dello scorso 11 novembre, cui hanno preso parte circa un centinaio di attivisti e simpatizzanti da tutta Italia, e da cui è emersa all’unanimità la consapevolezza di non poter più rimanere nel PRC-SE, e la necessità di dotarci fin da ora di una forma organizzativa ad esso autonoma, un’associazione nazionale avente come suo scopo quello della riunificazione di tutti i comunisti senza partito che come noi non intendono “morire democristiani”: tale associazione si chiamerà (e non a caso) UNITA’ COMUNISTA.

Pertanto, con rammarico ma allo stesso tempo in maniera convinta ed irrevocabile, ci dichiariamo fin da ora estranei al nuovo soggetto politico, che nulla ha a che vedere con quell'idea di Rifondazione Comunista che ci spinse a fondare e a costruire il Prc non senza duri sacrifici, e quindi non rinnoveremo la nostra iscrizione al Prc-Sinistra Europea.

A tale lettera hanno già aderito 120 compagni della federazione di Napoli da diversi circoli: in primo luogo Porto, S.Giuseppe-Porto, Università, Torre Annunziata, S.Giorgio, Qualiano, Vomero, Pozzuoli, Ansaldo..
Numerose altre adesioni ci stanno pervenendo da altri circoli e altre regioni d’Italia.

Promotori:

Peppe D’Alesio (Coordinamento Nazionale G.C, CPF Napoli, segretario circolo “Università)
Luigi Izzo (Direzione Provinciale Prc Napoli, CPF Napoli, segretario circolo Porto)
Nadia Palumbo (CPF Napoli)
Peppe Iannaccone (CPF Napoli)
Salvatore Ferraro (Comitato Politico Regionale- Campania)
Igor Papaleo (CPR- Campania, Coord. Regionale GC, segretario circolo “S.Giuseppe-Porto)
Peppe Raiola (CPR Campania, segretario circolo Torre Annunziata)
Adele Fenizia (Coordinamento Provinciale GC Napoli)
Fabio Cristiano (Coordinamento Provinciale GC Napoli)
Fabio Barone (Coordinamento Provinciale GC Napoli)
Stefania Diliddo (Coordinamento Provinciale GC Napoli)
Dario Calzavara (direttivo circolo Ansaldo)
Antonio Pellilli (direttivo circolo Pozzuoli)


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ohhh
by incredulo Tuesday, Nov. 21, 2006 at 6:17 AM mail:

ahhh! adesso vi sentite liberi?
ne avete impiegato di tempo a decidere

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noooo rimanete dentro
by izzuzzu Tuesday, Nov. 21, 2006 at 7:46 AM mail:

adesso combineranno disastri anche fuori rifondazione.
Non uscite, state dentro

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rifondazione
by ex Tuesday, Nov. 21, 2006 at 8:34 AM mail:

continua a perdere pezzi, piu' o meno organizzati.
a quando l'uscita anche delle altre 2 minoranze, ernesto e sinistra critica?

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Ed ora il Partito
by Comunista Tuesday, Nov. 21, 2006 at 10:21 AM mail:

Non basta uscire da Rifondazione ora è necessario un grande sforzo per far nascere il Partito Comunista Internazionalista e Rivoluzionario. In tempi brevi un confronto tra i Comunisti e successivamente l'organizzazione, poi l'organizzazione e dopo l'organizzazione!

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invito alla serietà
by Prof. Romano Prodi Tuesday, Nov. 21, 2006 at 11:51 AM mail:

Cari amici e compagni,
questa notizia mi addolora molto. Vi prego di tornare sui vostri passi e di mantenere ferma la linea della responsabilità. La vostra fuoriuscita dal centro-sinistra rischia di destabilizzare seriamente il nostro governo. Vi invito ad incontrarci a Palazzo Chigi in orario e giorno da voi stabilito per un confronto sereno, pacifico e accomodante per garantire l'armonia nel paese.
Cordialmente,
Prof. Romano Prodi

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torna!!
by PRC in lacrime Tuesday, Nov. 21, 2006 at 11:56 AM mail:

Giggì, Gigginoooooo. Tornaaaa! Sta casa aspetta a te.

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Siete dei cani izziani
by w Ferrando Tuesday, Nov. 21, 2006 at 12:01 PM mail:

Quando eravamo nel prc vi siete venduti alla segreterie politiche e avete anche espulso alcuni di noi. Adesso fate i rivoluzionari!
Monnezza!
W il pcl

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se ne sentiva la mancanza
by un compagno Tuesday, Nov. 21, 2006 at 2:39 PM mail:

Finalmente avete capito di cosa ha bisogno la classe operaia:dell'ennesimo mini mini mini partitino di qurtiere con 20 simpatizzanti in tutta Italia!ma come cazzo fate ad essere così geniali?!Scommetto che per decidere tutto ciò avete fatto anche assemblee,sprecato energie,idee ecc...Minchia che geni che siete!

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Ai ferrandiani, che offendono i compagni
by vitaliano Tuesday, Nov. 21, 2006 at 3:24 PM mail:

Ma come si fà a definire "monnezza" di compagni che escono dal Prc, secondo mè hanno fatto bene. Certo ormai ferrando ha visto fallire il suo gruppuscolo, vorrebbe che tutti lo seguono come dei cagnolini ma è stato abbandonato dai suoi che hanno costruito un partito trotskista e leninista (PC Rol o come si chiamaerà a gennaio). Adesso il ferrando si lega al Pdci di Diliberto e Rizzo, raggruppa residui stalinisti e cerca disperatamente un giornale che lo caca, per continuare ad atteggiarsi come un pavone solitario. I compagni hanno una testa e ragionano con la loro non con quella parolaia di ferrando e altamira. Ai compagni napolitani la mia solidarietà.

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Super Munnezza !!!
by per la precisione Tuesday, Nov. 21, 2006 at 4:12 PM mail:

E' munnezza ereditaria , non sono più iscritto a rifognazione da 10 anni , munnezza erano e munnezza sono !!!

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che tristezza!
by ezln Tuesday, Nov. 21, 2006 at 7:58 PM mail:

mi viene da piangere

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sevipare
by comunistaconsumista Tuesday, Nov. 21, 2006 at 9:55 PM mail:

E' bello vedere che il dibattito a sinistra raggiunge vette cosi alte.
Dopo tante innumerevoli scissioni rimane lo sdoppiamento di personalita' :)
Non entro nelle ragioni di tali frantumazioni perche' ragioni non mi sembrano...
Tutti passati dall' entusiasmo degli adepti allo sconforto degli scismatici.
E poi ci sono quelli che dinnanzi alla palude e alla deflagrazione non sanno che urlare: organizzazione! organizzazione!!

Ma organizzazione de che?
L' organizazione e' sempre in relazione ad un fine e nasce da un contesto sociale ed economico e non dalle belle testoline di quattro depressi e frustrati che sono a caccia di riscatto sociale a mezzo della "classe operaia".

La classe operaia e i proletari si sono rotti le palle di tutti sti' comunisti e avanguardie e infatti loro si fanno e loro si disfano.
Lo spettacolo e' indecente come tragico e farsesco di animali in gabbia che si sbranano fra di loro.

Ma veramente dai rinfondaroli.com agli scismatici di turno, ai rivoluzionari della domenica, ma davvero credete che la classe operaia e il proletariato siano cosi' fessi da darvi anche solo un minimo di fiducia?







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soli soletti?
by fosco Wednesday, Nov. 22, 2006 at 5:52 PM mail:

non vi siete portati via neanche la vostra area ?
Che fanno i vibonesi vanno con Grassi?

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per
by un compagno Thursday, Nov. 23, 2006 at 11:40 AM mail:

di compagno ti è rimasta solo la firma....
nessuno di noi ha mai detto di voler fondare l'ennesimo partitino.
si vede che di lotte non ne fai neanche mezza e che il vero frustrato sei tu che trascorri le tue giornate di fronte ad un computer, unico tuo tramite con il resto del mondo.
Non abbiammo nessuna soluzione in tasca preconfezionata.
abbiamo deciso di uscire da rifondazione comunista dopo anni di lotta e di battaglie.
sappiamo di non avere le masse dietro di noi ma non ci sempbra una buona motivazione per restare immobili.
nessun nemico in rifondazione ma solo dei compagni con i quali non ci spartiamo gli stessi neuroni. il cammino della lotta e dell'organizzazione proletaria è lungo e tortuoso.
abbiamo fatto la nostra scelta e siamo sicuri che ci ritroveremo sempre con i compagni, i lavoratori e gli operai che sentono le nostre stesse esigenze e condividono le nostre preoccupazioni.
Scusa se non siamo nel '68 o nel '77.
Sicuramente avremmo potuto fare delle scelte più comode...
adesso una buona parte di noi potrebbe essere sistemata in qualche staff o in qualche funzionariato di partito....
Non siaremo mai dei frustrati perché avremo sempre la possibilità di scegliere...
siamo liberi, liberi di essere coerenti con le nostre idee.
il piatto a tavola ce lo mettiamo con il lavoron e non con la politica.
la politica la utilizziamo per lottare...
con i nostri mezzi e nel limite delle nostre possibilità.
è poco, per ora, ma sicuramente è meglio di niente....
buona lotta a tutti, belli e brutti.........

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fatevi una vita
by ferrandiani Thursday, Nov. 23, 2006 at 3:28 PM mail:


FERRANDIANI, FATEVI UNA VITA!!!!!!

L & C, TANTO LO SAPPIAMO CHE A NAPOLI CI SIETE SOLO VOI............

PERCHE' NON VI FATE UNA VITA INVECE DI ROMPERE I COGLIONI IN INTERNET?

ANDATE A LAVORARE!!!!!!!!!

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ma quale classe operaia...
by ma quale partito... Thursday, Nov. 23, 2006 at 10:41 PM mail:

la verità è che fate tutti la politica dei personalismi! siete uguali ai rifondaroli, solo che volete fare i rivoluzionari!

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per W Ferrando
by piovono coglioni Saturday, Nov. 25, 2006 at 12:35 AM mail:

Chi è che nel 2002 ha sciolto l'Area Programmatica per non fare arrabbiare troppo Bertinotti?

Chi è che ha condiviso tutte le cazzate sui social forum e sui no global senza comprendere nulla di quel movimento (magari perchè non lo conosceva neanche)?

Chi è che prima di uscire dal PRC ha elemosinato miseramente un posto nelle liste in alleanza con Prodi?

La risposta la sapete tutti.

Cari ferrandiani doc (se ci siete ancora) lavatevi la bocca prima di parlare...state andando in minoranza persino nel vostro stesso partitino (Roma docet)!

Mi sa mi sa che state rosicando di brutto: a Napoli PCL stà per le iniziali del nome degli unici 2 vostri aderenti.

Il partito comunista si costruisce col sudore della lotta, non certo mettendo in mostra l'abbronzatura del prode Marco in tv da Mentana o da Funari.

Un pò più di umiltà, please.


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da nessuna parte così...
by sdcv Tuesday, Nov. 28, 2006 at 1:41 AM mail:

ferrando, rici, ora izzo..
non mettono insieme nulla...
non sono persone serie..

tre sette che non scriveranno certamente pagine di storia comunista..
e non hanno capito nulla di quello che succederà a sinistra nei prossimi 2-3 anni..
vaqnno via mentre la Sinistra Europea è fallita e la maggioranza si disgrega lentamente lasciano il campo a nuovi equilibri....
ma..si capisce..il settarismo è un malattia troppo forte per capire tutto questo

comunque auguri..ma mi pare che la storia ha già scritto la parola fine sul partito-inesistente di ferrando (più piccolo di Pmli e lotta comunista) e sul gruppetto di Ricci (20 persone scarse)
l'area di Izzo non mi sembra messa tanto meglio...ed è schiava dello stesso virus: il minoritarismo e l'estremismo, condito da non chiari riferimenti ideologici (dal maoismo al trotzkismo ...mi sembra che ci passa dnetro di tutto..)

comunque....
affari vostri..

io sono per l'unità dei comunisti..
ma possibilmente in un partito di massa e nel campo delel forze del lavoro, di sinistra e nazionali..in un processo che non si costruisce con i colpi di teatro ma tentando una ricomposizione lenta , cucendo pezzi, articolando un capillare intervento tra tutti i soggetti in campo (settori del prc , settori del pdci, rdb ,Cremaschi, settori fiom, rete 28 aprile, rete dei comunisti ecc.)

saluti

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JACOPOOOOO
by MA SI SCEMM'? Tuesday, Nov. 28, 2006 at 3:21 PM mail:

JACOPO R. DI FALCE E MARTELLO!

GUARDA CHE SEI SGAMATISSIMO.........

TU E LA TUA SETTA (PER QUESTO IL MESSAGGIO FIRMATO "SDCV" POTREBBE ESSERE STATO SCRITTO DA UNO QUALUNQUE DEI TUOI ADEPTI!!!!) COLLABORAZIONISTA DI SINISTRA!!!!


MA PERCHE' NON VE NE ANDATE NEI DS?!?!?!?


CMQ, CONTINUATE COSI': SIETE SIMPATICISSIMI!!!!

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Parere
by Paolo(Milano) Wednesday, Nov. 29, 2006 at 5:47 PM mail:

Ammetto di non c'entrare niente con dispute varie, sono un comunista poltronaro (militanza poca letture molte) e un pò me ne vergogno( anche se ciò è dovuto a miei particolari problemi fisici) ma ciò che mi ha colpito è stata l'ennesima notizia di compagni fuoriusciti dal PRC(da sinistra) dimostrando ,semmai ce ne fosse ancora bisogno, la svolta governista e liberale intrapresa dal pARTITO di Bertinotti!

Ai compagni che sono fuoriusciti
(nonostante il PRC e da anni che non è più un punto di riferimento per i comunisti (semmai lo sia stato!).Comunque meglio tardi che mai!!)

auguro un "in bocca al lupo" sperando che non si rinchiudano (come dice fpajk) in setta, ma lavorino subito per l'unità di tutte le altre organizzazioni
(comprese quelle citate da fpajk ed escludendo ovviamente l'intero PRC)
come loro orfane di un vero Partito Comunista!

PS
Se è vero che fpajk è di Falce e Martello come dice "Ma si scemm'" (vale la pena firmarsi innanzitutto!!) permettetemi un arringa:

ho avuto modo di comprare il giornale di Falce e Martello (che a parte il prezzo poco proletario mi è risultato tuttosommato interessante!)

dal quale ho avuto modo di constatare che si passa da un' analisi e ad un uso di vocaboli rivoluzionari

(interessanti gli articoli sul Venezuela ma attenzione ai toni trionfalistici: il Venezuela e distante dal Capitalismo almeno quanto lo è dal comunismo!!)

a conclusioni che indirizzano teoria e prassi a rivoluzionare il PRC(magari proponendo Chavez o Alan Woods come segretario nazionale?)permettete la battuta!.

Credo comunque che tra creare sette all'esterno di un partito come il PRC e restare setta(o meno) all'interno di un siffatto partito la prima sembra essere di sicuro più rivoluzionaria, restando il fatto che comunque se non si ricongiunge un "fronte" ampio di più organizzazoni non si va da nesuna parte!!

Chiedo scusa anticipatamente a fpajk nel caso non fosse come dice "ma si scemm'" di Falce e Martello ma vale comunque se qualcheduno di F&M si collegasse!!

Saluti comunisti,
Paolo

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anche io
by ti Wednesday, Nov. 29, 2006 at 7:07 PM mail:

ho sgamato. sei iacopo renda di falce martello. taci...ti conviene...ne va della tua intelligenza.

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Cari compagni
by Jacopo Renda Wednesday, Nov. 29, 2006 at 8:12 PM mail:

Cari compagni
leggo solo i post che mi attribuiscono la partenità di una serie di commenti deliranti. In questi anni non ho mai lesinato le critiche all'Area Izzo e continuerò a farlo alla luce del sole. Chiunque mi conosce sa tra l'altro che lo stile del post che mi si attrbuisce non è il mio visto che mi sforzo sempre di essere rigoroso nella critica delle altrui posizioni politiche.
Io a differenza degli infami che scrivono post anonimi non ho nulla da nascondere.
saluti comunisti ( e non semplici saluti)
Jacopo

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