Su Liberazione di oggi Piero bernocchi dichiara che alle prossime manifestazioni verranno cacciati i compagni che non accetteranno certe regole. Ma chi fissa queste regole?
Su Liberazione di oggi bernocchi si scusa con gli istituzionali per i fantocci bruciati in piazza. Queste cose non s'annao da fare. E promette che d'ora in avanti nei cortei del movimento i "provocatori" saranno emarginati e, se necessario, cacciati con le buone o con le cattive. Sono dichiarazioni gravissime, che in altri tempi sarebbero state definite da sbirri. Dichiarazioni di ostracismo che consegnano i settori radicali della sinistra antagonista alle grinfie della repressione. Tutto questo per dei fantocci bruciati! E se accadesse in Italia qualcosa di simile ai fatti di parigi che faranno i compagni alla bernocchi? invocheranno anche loro lo stato d'assedio? daranno i nomi alle questure? faranno la caccia all'untore? Ancora non riesco a credere a questa orribile uscita, che sembra una vera e propria capitolazione al ricatto degli istituzionali. Non innocui gesti simbolici vanno condannati, ma queste dissociazioni che puzzano lontano un chilometro di paura, di opportunismo e di adattamento alle regole del gioco di un sistema sempre piu' autoritario. Se non siamo in grado di difendere la libera espressione di gesti non violenti che ne sara' del diritto degli sfruttati alla rivolta? A dosi omeopatiche ci stiamo assuefacendo al pensiero unico del politicamente corretto. Stiamo introiettando la repressione nelle nostre stesse menti. Ci stiamo autocensurando. Dividere il movimento in buoni e cattivi e' solo nell'interesse dello Stato a cui diamo una mano nel suo processo di trasformazione totalitaria. L'autonomia del movimento si difende tutelando il diritto di espressione di ogni sua componente e i limiti di questo diritto li stabilisce il movimento stesso, non suoi pretesi capetti ricattati dagli istituzionali.
|