"La Casalinga kamikaze"
Oggi ho avuto una giornata pesante, sveglia presto, consegna di un progetto, problemi... come molti di voi. Tornato a casa ero stanco emotivamente e ho cercato di volgere il più possibile la mia attenzione altrove rispetto alle notizie sgradevoli. Ma la cronaca sul medio-oriente è un fiume da cui si diramano infiniti rivoli di sangue, e prima o poi ne incontri uno. Non son sfuggito infatti. Ho cannato nel selezionare dai miei bookmark il link al ping di technorati e sono incappato in quello di Haaretz... ho subito distolto lo sguardo perché ho visto che ormai si riassumono morti e feriti in un solo titolo e ho cliccato sul bottone della home page per fuggire: Repubblica. E lì la notizia della "Casalinga kamikaze". Sono pieni di inventiva i nostri giornalisti nell'appellare le vittime, del resto la notizia non è più tale... ma un potenziale link che si può scambiare, generare impression di banner, interstitial. Si cerca "valore" e il titolo, la notizia, si sensazionalizzano.
Mi arrendo, ne parlo.
La "Casalinga kamikaze" si chiamava Fatma A-Najar, aveva 57 anni, 9 figli, 40 nipoti... viveva nel campo profughi di Jabalia che è uno dei luoghi dalla maggiore densità abitativa al mondo. Uno scandalo di posto che è lì dal 1948 abitato da profughi scappati dal sud del paese grazie al terrorismo dell'Irgun e il terrorismo psicologico dei mullah.
Fatma A-Najar è l'icona della storia e della condizione femminile palestinese. La figlia maggiore, intervistata da Haaretz, ha raccontato che da un anno aveva perso il marito e, in non precisati episodi in cui sarebbe stato coinvolto l'esercito israeliano, un figlio, un nipote ed un altro nipote sarebbe su una sedia a rotella con le gambe amputate. Aveva già tentato il martirio unendosi alle donne scudo umano dei terroristi di Hamas asseragliati nella moschea Nasser a Beit Hanun. Una proletaria disperata dall'orrore/errore del NON dialogo, imbonita e plagiata dai Profeti dell'odio.
Guardate "la foto ufficiale di Hamas".
Ora pensate alla vostra ben tenuta vicina 57enne... c'è da morire di tristezza: è una donna già vecchia, figlia di mille violenze, ridicolizzata dall'iconografia del martirio. Tiene il fucile in mano con delicatezza, come se fosse uno strumento musicale, lo sguardo è perso, dietro i suoi occhi c'è il nulla in cui è cresciuta.
C'è da vergognarsi ad appartenere al genere umano a prescindere che si sia ebrei o arabi, israeliani o palestinesi, filo o anti sionisti... questo blog pensa che nessuno sia innocente.
Comunque sia, indossando quel giubbetto di esplosivo che indossa nella foto, goffamente si è avvicinata a dei soldati dell'IDF, loro hanno capito e hanno tirato una granata facendola esplodere. Due soldati israeliani sono stati lievemente feriti e lei è morta.
Se mai è nata.
www.bloggoanchio.splinder.com
|