«Verrà sfruttata la volumetria in altezza per dare spazio ai giardini». Boeri: collegamenti con corso Como e Varesine. Catella: il quartiere apre all’esterno. Masseroli: piano condiviso con gli abitanti.
Da Isola a istmo, con la benedizione degli abitanti. Cambia completamente il progetto di Isola-Lunetta. Otto mesi di consultazioni e 150 incontri con i comitati e il Consiglio di zona per rovesciare la vecchia planimetria come un guanto. Più verde, volumetrie recuperate in altezza, ridisegno della viabilità, nascita della Stecca 2 e aree pedonali verdi che collegano l’Isola con corso Como e piazza della Repubblica. «Progetto condiviso» dicono in coro Manfredi Catella, amministratore delegato di Hines Italia, proprietario delle aree, l’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli, l’architetto Stefano Boeri, progettista e il presidente della Commissione urbanistica di zona 9 Piervito Antoniazzi. Su un’area che fino a qualche mese fa era una polveriera pronta a esplodere. Il programma integrato di intervento, portato avanti dal vecchio proprietario dell’area (Preatoni) e dal Comune aveva provocato la rivolta degli abitanti e soprattutto degli artigiani ospitati nella Stecca. Il 16 marzo Hines 2005 acquista l’area. Meno di un mese dopo il Consiglio comunale approva la delibera. Il giorno dopo il gruppo di Catella avrebbe potuto cominciare a costruire. Invece, si blocca tutto. Per otto mesi. «Lo dovevamo alla città — spiega Catella — e abbiamo voluto dimostrare che le cose si possono fare anche diversamente». Alla fine del percorso è arrivato anche il sì della zona. «Sono state fatte modifiche molto importanti. Il metodo seguito è buono». Conclusione di Masseroli: «Non si tratta di progettazione partecipata, ma condivisa, dove ognuno si è presentato con il suo ruolo e le sue responsabilità». La filosofia del progetto è tutta di Boeri. E sembra dare una nuova vocazione all’Isola. Saltano i confini di un quartiere che è sempre stato un fortino, l’Isola si apre verso l’esterno e i volumi interni si diradano. Due centri. Quello della Stecca degli artigiani. Che, dopo lunghe meditazioni, verrà comunque abbattuta. Ma a differenza del vecchio progetto che prevedeva un’occupazione militare dello spazio si è deciso di sfruttare l’altezza e lasciare libera un’area a verde di circa 10 mila e 500 metri per quello che diventerà il nuovo giardino pubblico del quartiere. Una sorta di istmo verde che si allargherà verso un altro giardino che si va a impiantare sul grande parco della Biblioteca degli Alberi, l’area verde che sorgerà al centro di Garibaldi-Repubblica. Ospiterà la Fondazione Riccardo Catella e la seconda Stecca dove troveranno spazio artigiani, artisti e associazioni culturali. Via De Castilla resterà, ma diventerà una sorta di filtro verde tra i due parchi. Un altro spazio culturale sorgerà dove ora c’è la vecchia Stecca, l’Isola Community center. Ci sarà anche un campo di bocce, come richiesto dai cittadini. Quello che c’era è sparito per far posto a un parcheggio.
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