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Comunicato Stampa : Studenti caricati dalla polizia all’inaugurazione dell’anno accademico a Napoli
Stamane centinaia di studenti hanno manifestato contro la presenza del Ministro dell’Universita’ Mussi alla inaugurazione dell’anno accademico dell’Universita’ Federico II . Il Ministro Mussi dopo i tagli in finanziaria alle Universita’ ha avuto il coraggio di presentarsi all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Universita’ di Napoli, citta’ dove i tagli alla cultura, alla ricerca ed alla formazione sicuramente assumono un rilievo maggiore data la situazione drammatica che la citta’ sta vivendo. Il rettore della Federico II Trombetti ha deciso insieme alla Questura di Napoli di blindare l’Universita’ di Monte Sant’Angelo dove si teneva l’inaugurazione dell’anno accademico, impedendo con un massiccio schieramento di forze dell’ordine che gli studenti potessero intervenire alla cerimonia, caso di assoluta gravita’ in cui la stessa istituzione universitaria e’ stata sottratta agli studenti per un giorno per consentire al ministro di poter sfilare in passerella. Nel frattempo alcuni studenti appartenenti alla CGIL sono stati invitati ad entrare per conferire con il Ministro Mussi. Quando le organizzazioni di base degli studenti, in presidio fuori all’edificio di Monte Sant’Angelo, hanno provato ad avvicinarsi all’ingresso dell’Universita’ per consegnare a Mussi un documento di critica per i tagli all’univerista’ ed alla ricerca del governo Prodi, sono stati violentemente caricati dalla polizia. Diversi studenti sono rimasti contusi negli scontri che si sono sviluppati fuori dall’Universita’ di Monte Sant’Angelo. Un episodio gravissimo che testimonia come ogni critica al governo Prodi venga repressa con i manganelli e con la violenza poliziesca utilizzando le questure come metodo di risoluzione dei conflitti sociali. In questo momento gli studenti si stanno ricompattando in presidio sotto la Universita’ di Monte Sant’Angelo dove sono completamente circondati dalla polizia, e terranno nel pomeriggio un’assemblea degli studenti universitari per raccontare quanto accaduto.
RETE STUDENTI CONTRO LA PRECARIETA’
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