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by Guy Debord Wednesday, Nov. 29, 2006 at 3:22 PM mail:

L’inchiesta continua
di Diario

Martedì 28 novembre i pm Salvatore Vitello e Francesca Loy, sostituti procuratori di Roma hanno interrogato Beppe Cremagnani ed Enrico Deaglio, autori del film dvd Uccidete la democrazia! Memorandum sulle elezioni di aprile, oggetto di un’indagine su cui è stato aperto un fascicolo dal titolo atti relativi a...".
Nei giorni precedenti i due titolari dell’inchiesta avevano comunicato alla stampa di voler richiedere il conteggio delle schede bianche (il loro crollo, omogeneo in tutta Italia, è uno degli argomenti centrali del film). Sabato 25 novembre il presidente aggiunto della corte di Cassazione, Vincenzo Carbone, aveva diramato un comunicato in cui spiegava che la suprema corte non conta le schede bianche, che non conosce i dati seggio per seggio e che si limita a contare e controllare i voti validi forniti dalle corti d’appello su estratti di verbali aggregati al livello degli uffici circoscrizionali.
La procura di Roma faceva sapere quindi di aver rinunciato alla riconta delle schede bianche. Lunedì 27 novembre i due pubblici ministeri avevano ascoltato il prefetto Adriana Fabbretti, capo dei Servizi elettorali del Viminale, e avevano accolto la sua tesi che sostiene che la comunicazione dei dati elettorali da parte del Viminale nella «notte delle elezioni» sia un atto puramente «divulgativo» e senza valore legale e che la proclamazione dei dati ufficiali delle elezioni (voti ottenuti dalle singole liste) spetta solo e soltanto alla corte di Cassazione.
Martedì 28 novembre Beppe Cremagnani ed Enrico Deaglio entrati nell’ufficio della dottoressa Loy hanno visto cambiare la loro posizione dopo circa un’ora di deposizione ciascuno: è stato detto loro che da persone informate sui fatti sono ora indagati per il reato 656 del codice penale, che sanziona con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda di 309 euro chi diffonde «notizie false, esagerate, tendenziose e atte a turbare l’ordine pubblico».
Alla domanda se il film sarebbe stato sequestrato, la risposta dei pubblici ministeri è stata «no».
Alla domanda fatta dai neoindagati sulle motivazioni del provvedimento, il pm Salvatore Vitello ha citato la quarta pagina di copertina del dvd dove si dice tra l’altro: «Questo film parla delle elezioni politiche italiane dell’aprile 2006. Non sono state regolari. Se lo fossero state il centrosinistra avrebbe vinto con ampio margine». Avuta conferma che la frase era stata scritta da Cremagnani e Deaglio, ha provveduto a indiziarli di reato. Richiesto di una spiegazione, il pm Salvatore Vitello ha risposto: «È ontologicamente impossibile che il risultato elettorale possa essere manipolato in maniera informatica, perché esso viene determinato dalla Cassazione che agisce unicamente su una trasmissione di dati cartacea».
Ora si aspettano le motivazioni ufficiali dell’accusa, che sono state annunciate in tempi brevi. Mentre andiamo in macchina, sono molto numerosi i commenti politici all’iniziativa della procura di Roma. Molto soddisfatti quelli che vengono dagli esponenti politici del centrodestra, alcuni indignati e molti perplessi sul fronte del centrosinistra.
Tra tutti i commenti segnaliamo quello di Silvio Berlusconi, in un messaggio telefonico ai parlamentari azzurri dall’ospedale San Raffaele di Milano dove è ricoverato dopo il malore di domenica. «Bisogna essere determinati nel chiedere il riconteggio di tutte le schede anche perché ci sono 150 mila schede che non tornano tra votanti e voti. La magistratura non poteva non dire che Deaglio ha commesso un reato».
Nella convinzione sentita che i pm di Roma abbiano agito senza alcun intento censorio (lo hanno confermato loro stessi agli indagati), gli autori del film hanno promesso che continueranno la loro inchiesta. Del resto il film non aveva la parola «fine», ma «continua». L’inchiesta dunque continua già dal prossimo numero.

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