Solidarietà dai ricercatori precari (preCat) alle persone in custodia cautelare per le iniziative contro la precarietà del 6 novembre 2004.

6 arresti e una dozzina di misure restrittive colpiscono chi, ormai due anni fa, aveva manifestato contro il carovita e la precarietà in due supermercati di Roma (Panorama ed Effelunga). La procura non teme dunque il ridicolo e monta un maxi-processo per rapina aggravata contro un centinaio di persone che, per commettere il loro crimine, si erano addirittura fatte accompagnare dalle TV. Si trattava infatti di una manifestazione pubblica, diretta contro problemi diffusi ed evidenti a tutti: la difficoltà di fare la spesa per un'intera generazione precaria.

Invece, giudici e poliziotti trasformano una manifestazione in un giallo di serie B: due anni di indagini e accuse per i nostri Basettoni concluse con le manette per chi non si è mai nascosto: per identificare i "rapinatori", infatti, la polizia ha dovuto solo guardare i telegiornali. Li abbiamo riconosciuti anche noi, molti di quei "criminali": sono le stesse persone che con noi e con tutte le istituzioni accademiche, avevano difeso l'Universita' dalle grinfie del ministro Moratti e dalla precarizzazione, con il peloso plauso dell'opposizione di allora.

La magistratura si è dunque messa a disposizione di quella politica che sbandiera simboli di lotta dagli scranni più nobili dello Stato ma non tollera il dissenso nelle piazze e nei negozi: si arresta chi manifesta a viso aperto, mentre la "mano invisibile" del mercato agisce indisturbata, svuota le tasche, ruba ai precari per dare ai ricchi.