resoconto della manifestazione di Taranto di ieri
Si parte intorno alle 16 da Piazza Marconi, siamo arrivati circa un ora prima e c’era già un bel groppuscolo di persone, alla partenza non riesco a vedere tutto il corteo, a Taranto è difficile vedere un corteo così numeroso, in genere la gran parte della gente tra i due mari poco se ne fotte di aprire gli occhi e scendere a fare una manifestazione, oggi invece la gente è numerosa, è vero, ci sono molti che sono venuti da Brindisi, da Bari e da Lecce, però vedo molta gente che non avevo mai visto qui alle manifestazioni, credo siamo arrivati a superare le 2000 persone, forse siamo sulle 3000.
Il corteo prende via Crispi, via Mazzini e via Anfiteatro, una strada centralissima della città, abbiamo bloccato il traffico. Più in là c’è la Questura, la tensione e l’esaltazione cresce, gli slogan più gettonati sono “Liberi Tutti”, “Fuori i compagni dalle galere”, “Assassini” e “Buffoni”, io intono un “Sole e Baleno li avete uccisi voi”, ma la repressione non è solo sbattere in cella i compagni, repressione è anche militarizzare i bellissimi territori della costa, bombardare i paesi produttori di petrolio con la scusa della lotta al terrorismo e quindi intoniamo anche slogan antimilitaristi come “La Puglia non è zona di guerra, via le basi NATO dalla nostra terra” e “Niente navi sui nostri mari, solo cozze e calamari”, un cordone del servizio d’ordine del corteo si pone davanti all’entrata della questura, anche se a me sa tanto di stronzata. Intorno alle 19 arriviamo in Piazza della Vittoria, un gruppetto di anarchici si piazza senza manco farlo apposta sotto una lapide dedicata a Giordano Bruno, a un certo punto un burlone in vena di scherzi fa scoppiare un petardo di quelli usati per capodanno, chissà com’è la pula non ha visto nessuno. Sento gridare “Sei stato tu!!!” rivolto a un compagno da un compagno, mi incazzo, mi incazzo quando sento compagni che accusano altri compagni facendo il gioco del potere, cerco di calmare gli animi, ci riesco. Credo che fondamentalmente qualche bambinello coglione esterno al corteo abbia voluto far scoppiare il petardo perché in quel momento ha pensato “Mò le fazze sbandà” (riuscendoci tra l’altro), un compagno al microfono appena sentito il botto ha detto: “Noi manifestiamo, noi siamo contro il terrorismo, ecco, è questa la LORO risposta”.
I digosini si dirigono dietro il monumento ai caduti e chiedono i documenti a dei ragazzini che probabilmente poco se ne fottevano dei petardi, un compagno più anziano riesce a far desistere i pulotti dal fare l’identificazione.
Tutto sommato una bella manifestazione, se non ci fosse stato il coglione di turno sarebbe stata davvero una gran bella manifestazione, era da tanto che non vedevo così tanta gente manifestare per le vie di questa merdosissima città.
