MANCUSO: QUALCUNO GLI SPIEGHI CHE NON FA PIÙ IL MAGISTRATO
Difficile nascondere un certo imbarazzo leggendo nelle agenzie stampa le ultime esternazioni dell’Assessore Libero Mancuso: ci riferiamo al fatto che l’Assessore abbia trovato un bizzarro collegamento tra l’emergenza delle liste di attesa per gli anziani (per l’accesso ai servizi di assistenza domiciliari e residenziali) e l’urgenza di proseguire con gli sgomberi delle case occupate.
Vediamo che nella nostra Bologna è in corso una piccola e estiva “Enduring Freedom” contro le realtà di lotta per la casa: gli sgomberi in atto sarebbero per l’Assessore una “prima importante risposta a difesa della legalità e della giustizia”; detto e fatto è di questa mattina la notizia di altri sgomberi nel quartiere Navile.
Affermare che il problema giustizia e legalità a Bologna abbia il suo baricentro nella questione occupazioni è, per usare un eufemismo, veramente ridicola come affermazione: sono evidentemente ben altre le emergenze, a cominciare dalle case “non occupate” ma lasciate vuote, la speculazione degli affittacamere, il dilagare del lavoro nero e irregolare, la mancanza di sicurezza nei cantieri, assenza dei controlli negli appalti piccoli e grandi.
Evidentemente risulta più utile attaccare le “illegalità” delle fasce popolari e precarie della città, piuttosto che intaccare le “rendite illegali” di una fascia minoritaria ma furbissima, potente e ricca di questa città (per rimanere sulla questione casa si è stimato che sono 28.000 le famiglie che subiscono affitti, in parte o completamente, in nero, che sono 40.000 gli appartamenti privati “ufficialmente” sfitti tra Bologna e provincia, che sono 700 le case ACER vuote lasciate alle ragnatele, e che sono 2.000 gli sfratti in attesa di esecuzione).
Questa e altre sono questioni ben note e sollevate ripetutamente dalla nostra organizzazione sindacale, ma stiamo ancora aspettando l’attivazione dei tavoli di confronto su questi temi, basti pensare semplicemente a quello dedicato ai controlli degli appalti (di delega proprio a Mancuso), era previsto per marzo scorso ma non è ancora partito.
Infine ci rivolgiamo, ironicamente ma non tanto, al Capo della Procura, Enrico Di Nicola, invitandolo a ricordare all’Assessore Mancuso che non svolge più le funzioni di magistrato, e al Sindaco Cofferati invitandolo a rendergli noto che un assessore dovrebbe affrontare politicamente le questioni sociali.
Bologna 18 agosto 2006 CUB Bologna
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