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Mostra "Il Pastoralismo in Sardegna" | ||
by Filla de pastori (campidanesu) Thursday, Oct. 05, 2006 at 11:56 AM | mail: | |
Linko questa notizia perchè mi sembra interessante, specie per le considerazioni sulla pastorizia e sull'Università |
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MA CHE PALLE | ||
by NESTORE Thursday, Oct. 05, 2006 at 4:16 PM | mail: | |
Ma gurada che siete veramente noiosi, continuate a vagheggiare il passato di una purezza romantica agro pastorale, vi recintate nello stazzo del vittimismo xenofobo e blaterate del dominio coloniale senza considerare che il problema non è il dominio coloniale italiano ma il capitalismo: sardo o pakistano che sia |
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Il contrario | ||
by No global Sardinnya Friday, Oct. 06, 2006 at 1:23 PM | mail: | |
A me sembra che sostengano il contrario...... Tecnologizzare la vecchia pastorizia trasformandola in economia di tipo aziendale e redditizio. Formazione scolastica. Professionalizzazione. |
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Pastori proletari?!?!? | ||
by Confusione Friday, Oct. 06, 2006 at 4:23 PM | mail: | |
La confusione regna! Prima dici che "I pastori sono gli unici veri proletari lavoratori produttori primari in Sardinnya", e poi che "possiedono il 70% delle terre nelle zone non costiere coltivabili e ne conquistano (arricchendosi) sempre di più". |
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Boh | ||
by Confusione II Friday, Oct. 06, 2006 at 7:25 PM | mail: | |
Proletario è chi lavora e produce, e i pastori è innegabile che lavorino, tutti, e producano! Il pastore proprietario del bestiame, il mezzadro e il servo pastore lavorano nella stessa maniera, da sempre. |
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ABC del marxismo | ||
by Comunista sardo Friday, Oct. 06, 2006 at 9:03 PM | mail: | |
"Proletario è chi lavora e produce" |
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Auspicio? | ||
by Cun sos pastores Saturday, Oct. 07, 2006 at 3:08 PM | mail: | |
Guarda che io non sto auspicando nulla.... È la realtà, la nuda realtà! |
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Ancora queste puttanate? | ||
by IOM Saturday, Oct. 07, 2006 at 8:48 PM | mail: | |
Ancora queste puttanate sul pastoralismo dell'interno come vero centro dell'identità dei Sardi mentre invece l'industria è assistita ed italianista? Avete mai sentito parlare della comunità europea? E' una cosa particolare, molto particolare, che è nata qualche anno fa e che, nel caso specifico, elargisce tramite lo stato italiano e la regione sardegna un fiume di denaro - non so dire se maggiore di quello che prende l'industria - al settore primario sardo - agricoltura e pastorizia. Sostenere che questa sia libera e indipendente - e dunque "naturale" soggetto rivoluzionario di un progetto di rottura dei vincoli coloniali che legano la Sardegna allo stato italiano - è come vivere in un libro di Sergio Frau, tra tsunami, atlantide, shardana e altre amenità. Contenti voi... |
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Industri produttiva e improduttiva | ||
by Omine Monday, Oct. 09, 2006 at 9:30 AM | mail: | |
Il discorso non è fra industria e pastorizia, ma fra produttività e improduttività.... Fra aziende che nascono tenendo conto delle risorse del luogo, della sua cultura, dell'economia tradizionale o compatibile alla tradizione (e quindi che ha una storia e può reggersi indipendentemente dai sussidi statali) e Industrie Statali e Stataliste create dall'alto con capitali stranieri, il più delle volte appartenenti a lobbies e multinazionali di porci schifosi alla Rovelli e Moratti, fatte al solo scopo di creare CONSENSO POLITICO (i dirigenti alla Destra italiana, gli operai alla "sinistra" e ai "sindacati" italiani). |
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Curriculum | ||
by Kuntra Monday, Oct. 09, 2006 at 1:19 PM | mail: | |
"Per curiosità: i vostri padroni italiani Bertinotti, D'alema e Cofferati, che tanto si riempono la bocca di lavoratori dipendenti, sono mai stati lavoratori dipendenti? Si sono mai sporcate le loro belle mani curate con ghisa, acciaio o merda? |
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Bella zente | ||
by Baccagai Monday, Oct. 09, 2006 at 1:23 PM | mail: | |
....E immagino che son gli stessi che deridono i compagni in carcere.... |
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Cullatevi nei proclami | ||
by G. Barbiellini Amidei Monday, Oct. 09, 2006 at 9:32 PM | mail: | |
Cullatevi nei proclami, nel bel mondo che fu...nel pastore di quaranta - cinquant'anni fa. E' talmente ovvio e banale che le vostre letture sulla realtà sarda sono ferme agli autori degli anni settanta. Che tanto hanno dato alla comprensione dei fenomeni sociali, politici ed economici dell'isola ma che oggi, giustamente sono superate, perché è superata la realtà da loro descritta. Visto che è stato citato Bandinu, guardatevi il libro che ha scritto con me, Il Re è un feticcio: si analizza la trasformazione del pastoralismo sardo attraverso gli oggetti in uso in un ovile "tradizionle". La realtà è andata rivoluzionanadosi da allora, i "padroni" non sono solo i "latifondisti" di origine italiana, ma anche i proprietari terrieri sardi. E l'accumulazione di terre avviene all'indomani del riscatto dei feudi (1839) e se in un primo momento ebbe effetto rivoluzionario, perché aboliva un ordinamento vetusto. Oggi quella funzione progressista, se si escludono le piccole proprietà (tra l'altro in numero molto ridotto) che consentno la sopravvivenza e il riprodursi di famiglie nucleari, è totalmente venuta meno. Sia per effetto dell'emigrazione sia per le dinamiche familiari che tendono alla creazione di alleanze e all'ampliamento delle famiglie. Per cui oggi, del resto come cinquant'anni fa, non c'è da sorprendersi se vediamo la conduzione di vasti ettari di territorio nelle mani di poche famiglie "di pastori". Degli stessi pastori che vivono esattamente come i loro servi-pastori, solo che questi ultimi non portano a casa loro, a fine mese, né i contributi UE, dello Stato (italiano) e della Regione Autonoma della Sardegna, né i proventi della vendita dei prodottti derivanti dall'allevamento che fanno lievitare i conti in banca dei "pastori". |
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"Curriculum" e interessi di classe | ||
by Comunista sardo Tuesday, Oct. 10, 2006 at 12:34 PM | mail: | |
Oltre a concordare col commento qui sopra, rispondo un pò a tutti i commenti precedenti. |
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