Come di consueto la settima edizione del Summit Mondiale per la pace viene ospitata a Roma, dal 17 al 19 novembre. Protagonista d'eccezione è Peter Gabriel, ex leader dei Genesis, nominato Uomo della pace 2006 per il suo concreto attivismo e impegno sociale.
Già dai primi anni 80, Peter Gabriel contribuisce alla lotta per i diritti umani. In quel periodo esce l'album Biko, dedicato all'omonimo Steve Biko, leader sudafricano anti-apartheid ucciso in una prigione africana nel 1977. Fu sicuramente Gabriel uno dei precursori che sfruttò il veicolo musicale come denuncia delle condizioni drammatiche sui diritti umani negati. Successivamente si fece promotore del tour internazionale Amnesty International Human Rights Now! ,evento che richiamò tantissimi musicisti portando alla luce, ognuno con la propria musica, un segno universale contro ogni forma di prevaricazione sui diritti umani. Erano gli inizi degli anni 90 quando Gabriel fonda Witness, un organizzazione no-profit che supporta attraverso strumenti di comunicazione tecnologica la divulgazione di documenti e filmati che testimoniano gli abusi nel mondo.
Il tema centrale che anima la discussione nel Summit Mondiale per la pace è l'energia atomica, i suoi drammatici utilizzi nel campo militare, ma anche le fonti energetiche alternative. Viene stilata la prima carta per un mondo non violento, documento normativo che propone una discussione finalizzata a rafforzare un ideale di pace estesa a tutti i paesi del mondo e da sottoporre successivamente all'Assemblea generale dell'Onu.
Il Summit, promosso dal Segretariato Permanente dei Premi Nobel per la Pace in collaborazione con la Fondazione Gorbachev e il Comune di Roma, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è presieduto da Mikhail Gorbachev e dal sindaco di Roma Walter Veltroni.
Moltissimi le associazioni umanitarie, i movimenti per la pace e tanti ospiti tra i quali il Vice Segretario Generale dell'ONU, Nobuaki Tanaka, il Sottosegretario Generale per gli affari economici e sociali dell'Onu, Jose Antonio Ocampo e del Direttore Generale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), Juan Somavia, Akiba Tadatoshi, Sindaco di Hiroshima, Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina, Jeremy Rifkin, Presidente della Foundation on Economic Trends e della Greenhouse Crisis Foundation, Jayantha Dhanapala, rappresentante della Commissione sulle Armi di Distruzione di Massa (WMDC), Lech Walesa e Mairead Corrigan Maguire.
Conclude così Peter Gabriel dopo aver ricevuto la statuetta 'Dafne della pace' come simbolo del proprio impegno: "Credere nella bontà e nella generosità dell'essere umano auspicando di trovare finalmente quell'elemento magico conficcato nella profondità della nostra anima capace di trasformare i dati in informazione, l'informazione in conoscenza, la conoscenza in saggezza e quindi la guerra in pace". Che questa utopia sia presto realtà!
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