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PER UN FUTURO SENZA BASI DI GUERRA
by Tavola Sarda per la Pace Wednesday, Nov. 22, 2006 at 9:33 AM mail:

PER UN FUTURO SENZA BASI DI GUERRA MANIFESTAZIONE A CAGLIARI 25 NOVEMBRE ORE 10:00 CONCENTRAMENTO IN PIAZZA GARIBALDI GIORNATA DI MOBILITAZIONE IN SARDEGNA E IN ITALIA

È notizia recente che diverse servitù militari passano alla Regione, la notizia può essere positiva, ma è solo un piccolo risultato rispetto al vero problema delle basi militari: gli eserciti, le marine e le aeronautiche dei paesi imperialisti e colonialisti continuano ad utilizzare la Sardegna per condurre le loro esercitazioni sulla nostra terra, sui nostri cieli e sul nostro mare. Non è più un segreto che in queste esercitazioni sono utilizzate armi che determinano un danno grave alla nostra salute e al nostro ambiente. A fronte di questa situazione

CHIEDIAMO:

LA LIBERAZIONE DI TUTTI I TERRITORI OCCUPATI DAGLI INSEDIAMENTI MILITARI

LA BONIFICA INTEGRALE DELLE ZONE CONTAMINATE IN SEGUITO ALLE ATTIVITÀ MILITARI

DICIAMO:

NO AI PROGETTI DI AMPLIAMENTO A QUIRRA E A VICENZA

STOP ALL’OCCUPAZIONE MILITARE ITALIANA NELLE ZONE DI GUERRA

BASTA:

A CHI HA SCELTO LA NOSTRA TERRA PER ESERCITARSI AD UCCIDERE

AGLI SPORCHI INTERESSI DI GOVERNI CHE SCATENANO GUERRE PER IMPOSSESSARSI DELLE RISORSE CHE APPARTENGONO AD ALTRI POPOLI

PER LA MADDALENA
ESIGIAMO
• che all’annuncio dell’abbandono della base seguano fatti che provino con chiarezza l’inizio dello smantellamento
• di sapere dove intende trasferirsi la US Navy
• di conoscere le trattative in corso tra i governi di Italia e USA su tempi, modalità, risorse finanziarie per l’improrogabile bonifica dei territori.

PER QUIRRA-PERDASDEFOGU
CI OPPONIAMO
• al progetto di potenziamento del poligono della morte Salto di Quirra
• all’uso dell’aeroporto civile di Tortolì da parte delle Forze Armate e delle imprese produttrici-trafficanti d’armi
• alla continua ed intollerabile strage in atto nei territori sardi

PER TUTTE LE BASI: TEULADA, QUIRRA, DECIMOMANNU, POLIGLINA
CHIEDIAMO
• la fine di qualunque presenza militare
• il dirottamento dei fondi destinati alle spedizioni di guerra per la smilitarizzazione e bonifica dei territori della Sardegna devastati dagli esercizi di guerra

Tavola Sarda per la Pace

aderiscono: Movimento costitutivo Partito Comunista dei lavoratori, Circolo A. Gramsci (CA), Circolo P. Togliatti (CA);

Chiunque volesse comunicare la sua adesione alla manifestazione può farlo inserendo l'adesione su questo post o contattando direttamente gli organizzatori.

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adesione
by donchisciotte Wednesday, Nov. 22, 2006 at 2:31 PM mail:

purtroppo non in tanti ma ci saremo anche noi.

associazione don chisciotte

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adesione
by 28 de Abrili Wednesday, Nov. 22, 2006 at 9:37 PM mail:

Tzírculu Comunista Natzionalitariu “28 de Abrili”

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adesione
by a foras Wednesday, Nov. 22, 2006 at 10:06 PM mail:

aderiamo alla manifestazione del 25

A FORAS
atòbiu casteddayu contra a s'ocupadura miltari de sa Sardinnya


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Adesione alla manifestazione del 25 novembre
by A Manca pro s'Indipendentzia Thursday, Nov. 23, 2006 at 10:07 AM mail: mancaindipendentzia@libero.it

A Manca pro s'Indipendentzia aderisce alla manifestazione del 25 novembre: Per un futuro senza basi di guerra.

La presenza di servitù e basi militari NATO, USA e italiane è prima di ogni cosa un problema politico. È una delle manifestazioni più chiare del rapporto coloniale che lo stato italiano ha instaurato col popolo Sardo e rappresenta la più evidente negazione del diritto di sovranità. Nel volgere di 50 anni tale presenza è moltiplicata in maniera esponenziale. Mare, aria, terra, sono stati occupati dall’esercito italiano, concessi segretamente agli americani, sottratti alle popolazioni per farne poligoni inter-forze dove sperimentare nuove armi e compiere imponenti esercitazioni. Tutto senza che ai Sardi sia mai stato chiesto il parere. Sotto la promessa di un sicuro sviluppo economico le popolazioni hanno accettato la convivenza con basi e servitù e oggi si ritrovano a chiederne lo smantellamento e rivendicano il diritto al lavoro.

L’occupazione militare è stata ed è funzionale all’imposizione di un modello di sviluppo economico coloniale che ha stravolto la vita dei Sardi : al posto dei muretti a secco che delimitavano i pascoli sono sorte recinzioni con cartelli gialli indicanti “Zona militare: limite invalicabile” e nelle periferie dei poligoni le popolazioni muoiono di leucemia, di “sindrome di Quirra” o di indennizzi economici. Nessun progetto di sviluppo economico e sociale è compatibile con la presenza di basi e servitù.

Rivendicare e agire il diritto sul proprio essere Nazione significa riappropriarsi del territorio occupato e abusato militarmente dagli eserciti di tutta l’Europa ed economicamente dal grande capitale straniero e locale. L’affermazione della sovranità nazionale è un atto di libertà e indipendenza, contro l’abuso e l’occupazione perpetrato dallo stato colonialista.

Per lo smantellamento delle basi e delle servitù militari, contro l’occupazione militare, per la sovranità nazionale…per un futuro senza basi di guerra...

a Manca pro s’Indipendentzia

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