Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2003/01/147482.php Nascondi i commenti.

La questione dell'acqua in Palestina
by a_radio Tuesday, Jan. 07, 2003 at 2:21 AM mail: info@aradio.it

Intervista ad Ayman Rabi del Palestinian Hidrology Group, sulle vicende dell'acqua in Palestina.

audio: MP3 at 2.3 mebibytes

La guerra di occupazione ai danni dei Palestinesi, in questa fase massima espressione della guerra globale permanente, vista come guerra per accaparrarsi terra ed acqua ai danni della Palestina

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

Traduzione
by a_radio Tuesday, Jan. 07, 2003 at 2:22 AM mail: info@aradio.it

Sono Ayman Rabi il direttore esecutivo del Palestinian Hidrology Group. Il PHG è una Organizzazione Non Governativa che lavora in Palestina e che lavora sugli argomenti dell’ambiente e dell’acqua. Lavora con molti progetti di ricerca connessi con la tematica dell’acqua. Stiamo focalizzando il nostro lavoro sulle aree agricole. Noi sviluppiamo discorsi su questo come sulle questioni sanitarie perché la questione è una delle più importanti non ancora risolte ed è uno degli aspetti più importanti nella vita delle persone. E’ parte della loro economia, della loro vita sociale, parte della salute e per questo siamo interessati alla protezione e lo sviluppo di questa risorsa nello sviluppo della vita dei Palestinesi.

La situazione è molto difficile ma il PHG è abituato a lavorare in queste circostanze. Abbiamo 6 uffici in tutta la West Bank e nella Striscia di Gaza. E abbiamo 40 persone distribuiti in questi territori della West Bank ed in Gaza ognuno dei quali sta seguendo dei progetti sulla propria area e sta sul campo per implementarli. Ma cooperiamo anche con i comitati delle comunità locali coinvolgendole nella pianificazione e nella implementazione del progetto e grazie a questo è più semplice per noi seguire ed implementare attività anche in questa situazione politica così difficile.

D: Qual è il ruolo delle autorità israeliane, del governo israeliano sul vostro lavoro?
R. Non c’è alcun ruolo per le autorità israeliane sul nostro lavoro perché siamo un’organizzazione palestinese con tutte le registrazioni dell’autorità palestinese e per questo implementiamo la nostra attività nella West Bank per aiutare il popolo palestinese.
Vi sono alcuni problemi legati alla situazione politica attuale: vi sono alcuni progetti che necessitano di autorizzazioni israeliane e questo anche in accordo con gli accordi di Oslo firmati dalle autorità palestinese e quindi vi sono i cosiddetti “comitati dell’acqua” che includono palestinesi ed israeliani e questi comitati devono approvare tutti i progetti che si vogliono fare nelle aree “C” della Cisgiordania. Particolarmente quelli che parlano di infrastrutture dell’acqua, anche se in generale. Alcune attività non richiedono autorizzazioni e per questo stiamo facendo il meglio per implementare politiche in queste aree rurali, chiamate le aree “C”, facendo quelle attività che non necessitano di permessi che giustificano l’attesa e l’interferenza delle autorità israeliane nelle nostre attività.

D: Non ci sono problemi con il governo israeliano?
R: Noi abbiamo molti problemi come molte altre organizzazioni. Abbiamo problemi seri di accessi, nel fare seguire ai nostri ingegneri i progetti, essi non sempre riescono a raggiungere i posti dove stiamo lavorando; abbiamo spesso problemi per gli ostacoli che l’esercito ci pone; abbiamo progetti danneggiati dall’esercizio dell’attività dell’esercito, per esempio l’attuale muro di separazione che stanno costruendo lungo la linea verde. Questo danneggia alcuni progetti che abbiamo e ne distrugge di altri. Per questo abbiamo reali problemi e siamo danneggiati gravemente dall’attività israeliana in West Bank ed in Gaza.

D: Ci puoi dire se c’è e se si quale è la relazione tra insediamenti colonici ed acqua?
R: forse è difficile da provare ma se guardiamo alle allocazioni degli insediamenti ci accorgiamo che stanno occupando tutti i migliori siti dove c’è l’acqua migliore, soprattutto nella Striscia di Gaza: l’insediamento di Negosh Kativ è localizzato nella parte dove c’è l’acqua migliore nella striscia di Gaza, nel nord ci sono insediamenti vicino ad Erez ed in altre zone al nord di Gaza, nella West Bank sono messi vicino alla Green line, stanno occupando le maggiori colline dove ci sono i giacimenti migliori e così ci stanno controllando in un modo o nell’altro e possono giocare un ruolo importante nel determinare la qualità e la quantità dell’acqua che potrebbe andare al sistema idrico della terra e per questo c’è sempre un collegamento diretto o indiretto tra insediamenti e questioni dell’acqua in West Bank ed in Gaza.

D: qualcuno parla di “guerra dell’acqua” in relazione alla questione palestinese ma anche ad altre parte del pianeta. Ritieni che sia un’espressione corretta?
R: Questa è una espressione che introdussi parecchio tempo fa e volevo dire che nella maggiore parte delle guerre che accadono in questa terra, nel medio oriente, tra Palestinesi ed Israeliani, tra Arabi ed Israeliani accadono proprio a causa dell’acqua e se guardate alla storia dopo ogni guerra Israele controlla una nuova parte delle risorse idriche.
Per esempio nel 1948 Israele controllava tutto il sistema acquifero costiero, tutto il fiume Giordano ed il suo sistema, dal nord delle montagne del nord fino al sud.
Nel 1967 ottennero un altro controllo sulle risorse idriche nella West Bank così come in Gaza.
E poi nel 1982 quando entrarono in Libano riuscirono ad ottenere un nuovo controllo del fiume Hasbani nel sud del Libano.
Secondo me questo, nella mentalità della politica israeliana ogni guerra è certo per ottenere più terra ma anche per ottenere più acqua e più risorse idriche. E se dovessi guardare al futuro visto che l’acqua diventa sempre meno e la popolazione sta crescendo troppo, l’acqua disponibile non sarà più sufficiente per rispondere a tutta la domanda, a tutte le necessità della gente. Per questo ci deve essere cooperazione tra questi due popoli che vivono sulla stessa terra e nelle stesse condizioni, altrimenti l’alternativa sarà combattesi l’un l’altro fino a quando qualcuno non abbandoni o non succeda qualcosa.
Questo è un costo normale di quello che sta succedendo.
D: Ma il problema è che non c’è abbastanza acqua per tutti o che c’è una cattiva distribuzione delle risorse.
R: questa è una buona domanda!
Infatti anche se le risorse disponibili e legali di acqua sono molto limitate nella regione, di certo il grande problema è la cattiva distribuzione. Per esempio gli Israeliani stanno prendendo più dell’80% delle risorse d’acqua utilizzabili, mentre i Palestinesi hanno disponibilità del solo 20%.
Allo stesso tempo i Palestinesi stanno contribuendo con il 95% delle ricchezze d’acqua al sistema delle complessivo e ne stanno prendendo una quantità molto bassa rispetto alle risorse totali del sistema acquifero che ha origine nella West Bank e che è di 670 milioni di metri cubi all’anno: i Palestinesi sono autorizzati ad usarne solo 130 milioni. Il resto va agli Israeliani. Così vi è una chiara discriminazione nell’uso dell’acqua e c’è una cattiva allocazione della stessa tra Israeliani e Palestinesi.
Questo è il motivo per il quale c’è la guerra o ci potrebbero essere un conflitto. C’è un conflitto ora sull’acqua ed i Palestinesi stanno chiedendo acqua prima di ogni altra cosa nel prossimo futuro.

a_radio

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
interessante
by PAOLOX Tuesday, Jan. 07, 2003 at 10:08 AM mail:

questi sono commenti interessanti sui quali discutere,
notare che l'intervistato,che è persona intelligente,parla
di cose di vitale importanza per i palestinesi guardandosi
bene dall' usare la parola "sionismo"
ANDIAMO AD APRIRE L'ACQUA AI PALESTINESI,
ANDIAMO A MANGIARE AL RISTORANTE A GERUSALEMME DOVE LA
GENTE NON SI SIEDE PER PAURA DEI KAMIKAZE.
STOP THE MADNESS!

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.