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Piazza Alimonda: una ferita sulla fronte di Carlo pretende una risposta
by gin{ Sunday, Apr. 06, 2003 at 6:13 PM mail:

Un dettaglio, preso da una foto in alta risoluzione, mostra una macchia bianca "a raggiera" sul passamontagna di Carlo Giuliani in corrispondenza della fronte, che compare inspiegabilmente solo dopo la riconquista della piazza da parte di polizia e carabinieri.

L'ennesima foto "mai vista prima" (con questa definizione), la stessa domanda. Quando e come si è prodotta la ferita sulla fronte di Carlo Giuliani?

Il pubblico ministero, Silvio Franz, ha proposto l'archiviazione del caso e molto presto, il 17 aprile, sapremo se la sua richiesta verrà accolta. Ma  il PM è davvero sicuro, con la sua indagine, di aver dato una risposta a tutte le domande che ormai da 20 mesi si fanno i giornalisti, i periti, i familiari di Carlo e, perché no, anche quei tanti che si sono impegnati sul versante delle controinchieste?
L'archiviazione, sia chiaro a tutti, non chiuderebbe soltanto l'inchiesta sull'omicidio di Carlo Giuliani, ma cancellerebbe con un unico colpo di spugna tutte le responsabilità di chi ha gestito l'ordine pubblico in quell'occasione; di chi la gestiva in quella piazza e di chi l'ha organizzata e portata avanti dai vari palazzi del potere. E, con molta probabilità, l'archiviazione di piazza Alimonda rischierebbe di diventare pietra di paragone per tutti gli altri procedimenti in corso su Genova. Pensateci un attimo, cosa volete che sia la responsabilità di un carabiniere accusato di pestaggi quando un suo collega accusato di omicidio non viene nemmeno processato? 
Ma Silvio Franz ha fatto la sua indagine e sulla base del parere del fior fiore dei periti italiani (sull'argomento vi invito a leggere questo illuminante articolo apparso sul Manifesto), ha chiesto l'archiviazione del caso. Ma allora, se è davvero così, deve aver dato anche la risposta alla mia domanda iniziale, cioè su quando e in che modo si è prodotta la ferita sulla fronte di Carlo Giuliani. Sarà vero?
Sui giornali è uscito poco o niente di questa storia, ma un dato certo (perché ce lo dice l'autopsia), è la presenza di due diverse fratture della scatola cranica. L'ipotesi fatta per spiegare queste fratture è che si siano prodotte nella caduta successiva allo sparo. 
Tutto, quindi, sembra corrispondere, senza misteri o zone d'ombra. Però, c'è un particolare di non poca importanza che non sembra essere stato tenuto nel debito conto, e basta guardare questa foto per rendersene conto.

E' visibile chiaramente una macchia bianca, molto pronunciata, con un andamento a raggiera proprio sopra l'occhio sinistro. Vale la pena, per l'ennesima volta, di ricordare la testimonianza di Valeria, una volontaria del GSF, che riferisce ai giornalisti di due ferite: una sotto l'occhio sinistro, circolare e senza bruciature, una a stella, o a raggiera, sulla fronte "come di un colpo di pietra".
Associare quella macchia alla frattura di cui si parla nell'autopsia viene naturale. Ma quella macchia non è presente nei momenti immediatamente successivi alla caduta, cioè quando si "sarebbe" prodotta la frattura. Non è presente nemmeno nelle foto che vedono i manifestanti provare a soccorrere Carlo. Compare solo in un secondo momento, quando polizia e carabinieri riconquistano la piazza e fanno cordone attorno al corpo di Carlo.
E allora i dubbi aumentano, perché quello che prima non c'era improvvisamente appare, e i sassi cominciano a sanguinare, e un vice questore grida, a favore di telecamera, che a uccidere Carlo è stato un manifestante.
Avevo già parlato di quella macchia qualche tempo fa: "Quando un sasso e un lacrimogeno si assomigliano" . Ero partito dalla stessa foto da cui ho tratto il dettaglio della macchia, ma in bianco e nero e in una risoluzione inferiore, per immaginare quello che poteva essere successo, arrivando a ipotizzare un possibile depistaggio, addirittura pensando che a causare quella ferita sulla fronte, quella macchia bianca "a raggiera", fosse stato un lacrimogeno sparato a bruciapelo. 
Sono sincero, speravo di essere smentito, che qualcuno tirasse fuori una qualche foto dei momenti precedenti all'arrivo delle forze dell'ordine in piazza in cui si mostrasse quella macchia bianca già presente sul passamontagna. E, invece, questo non è successo. Al contrario, riguardando quelle stesse foto che si sono già viste tante volte, ma (finalmente!) in una risoluzione decente, mi sono convinto ancor di più: quella macchia bianca compare solo dopo l'arrivo di polizia e carabinieri in piazza Alimonda.

Non è nei miei intenti dimostrare alcunché, ma mi domando, e con me se lo domanda tanta gente: cosa hanno risposto i periti al pubblico ministero a questo proposito, e cosa ha scritto Silvio Franz nella sua richiesta di archiviazione?
Non dovremo aspettare ancora molto. Il 17 aprile sapremo se ci sarà un processo. Sapremo se questa e altre domande avranno una risposta e sapremo se in questo paese la parola giustizia avrà ancora un significato.


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Ulteriore link
by gin{ Sunday, Apr. 06, 2003 at 6:25 PM mail:

L'articolo "Quando un lacrimogeno e un sasso si assomigliano" a cui faccio riferimento è stato postato anche su Indy http://italy.indymedia.org/news/2003/01/156157.php con commenti, talvolta, interessanti.

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secondo me
by Estintore Sunday, Apr. 06, 2003 at 6:28 PM mail:

Secondo me la risposta è semplice: l'estintore che teneva sopra la testa gli è sfuggito ferendolo

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Che idiota
by 1 Sunday, Apr. 06, 2003 at 6:35 PM mail:

Tu hai la tastiera piu' veloce del cervello, che non hai acceso.
L'estintore lo avrebbe ferito dopo tot minuti?
Nella prima foto la ferita non c'e', nella seconda si e tu dici l'estintore....

Che idiota.

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hai ragione!!!
by non mi ero accorto Sunday, Apr. 06, 2003 at 6:39 PM mail:

Il fatto è che quando uno muore non sanguina più!!! Quindi è piu probabile che la ferita all'inizio non si riesca a vedere e sia piu visibile nella seconda fotografia

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Un po' di chiarezza
by gin{ Sunday, Apr. 06, 2003 at 6:46 PM mail:

Le domande sono utili, ma cerchiamo di mettere dei paletti.
Secondo l'autopsia, la frattura (perché di questo si tratta) sulla fronte viene provocata dalla caduta. E lì Carlo è ancora vivo, la prova è il fiotto di sangue che esce dallo zigomo sinistro, prova di un'attività cardiaca (e se il cuore batte Carlo non è morto). Ma la macchia sul passamontagna non c'è nelle foto immediatamente successive, guardatele bene, non ce n'è traccia. La macchia compare solo dopo l'arrivo della polizia. E io mi chiedo: come si è prodotta?

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è chiaro
by atonik Sunday, Apr. 06, 2003 at 7:17 PM mail:

è chiaro che cercavano il morto. i fascisti dovevano dimostrare a busch di sapere di poter mantenere l'ordine anche in caso di future e lunghe guerre. come poi sta accadendo.

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guerra
by federico Sunday, Apr. 06, 2003 at 10:19 PM mail:

I dittatori fanno la guerra per distogliere l'attenzione dei propri cittadini dai problemi interni. ...E ci riescono!

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...
by Anna Wednesday, Apr. 09, 2003 at 7:40 PM mail:

io non so come in realtà sia venuta fuori quella frattura o ferita, chamiamola come volete (anche se la mia idea ce l'ho:un bel calcione con un anfibio crea lo stesso effetto di un calcinaccio o di un lacrimogeno lanciato!!!!!!)
quello che mi fa tanta tristezza è che dopo più di un anno e mezzo di indagini inutili nelle quali si è tentato di legittimare un omicidio, (che se fosse avvenuto dall'altra parte sarebbe diventato per tutti un atto contro il vivere civile contro il diritto alla vita e sarebbe stato archiviato in due giorni e al morto sarebbe anche stata dedicata una caserma) in modo così irrispettoso del dolore delle persone, così ipocrita e, scusate l'espressione forse un pò infantile ma è l'unica parola che esprime il mio concetto, CATTIVO.
ci sarà mai qualcuno che chiederà scusa per tutto questo?? per l'omicidio di un ragazzo come noi, a una madre e a un padre, per avergli strappato il figlio e poi per avergli negato la verità. un'anno e mezzo dopo la tragedia, perchè, purtroppo sappiamo bene che è questo quello che succederà.
siamo (o meglio dovremmo essere) uno stato civile, e in uno stato civile i ragazzi non muoiono uccisi dallo stato ne tantomeno ne viene repressa la voglia di farsi sentire, o almeno così dovrebbe essere.

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