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storie dal lager di trapani
by coordinamento per la pace Sunday, Jul. 27, 2003 at 7:57 PM mail:

storie da un lager

A parte i soliti terribili problemi relativi alle condizioni di detenzione, all'uso ed abuso di psicofarmaci, due sono le storie drammatiche che abbiamo ascoltato ieri durante il nostro ingresso al Vulpitta.
Quella di Mohamed, 27 anni, tunisino, che ad agosto del 1999 ha provato per la prima volta a venire in Italia, ma la barca è affondata.
Sono morti in nove, lui, insieme ad altre due persone, è rimasto diciotto ore in mare. Da quel giorno la sua vita è diventata difficilissima, per due motivi. Primo, sia nel sonno che nella veglia le immagini e i suoni di quei momenti non lo abbandonano mai e la sua integrità psico-fisica ne risente molto e da quando è al Vulpitta si imbottisce di psicofarmaci per riuscire a dormire. Secondo, i familiari delle persone morte lo perseguitano tanto che in Tunisia è costretto a nascondersi, non vive più con la sua famiglia. Per lui essere rimpatriato significa rischiare la vita.
Dopo il 1999 ha provato un'altra volta a venire in italia ma è stato preso appena sbarcato portato al Vulpitta e rimpatriato.
Ed ora è di nuovo al Centro, da un mese circa. Il giorno dell'incendio è stato lui a tentare la fuga, è stato picchiato, noi siamo entrati il giorno dopo ed abbiamo visto i segni delle manganellate (tre) sulla schiena.
Da quando è al Vulpitta Mohamed ha tentato due volte d' impiccarsi.

La seconda storia è quella di Aloui, anche lui tunisino.
E' arrivato per la prima volta in Italia nel '90, ma si è infilato in una situazione di spaccio, furti e tossicodipendenza. Poi la galera e il rimpatrio. Dopo sei anni è tornato in italia, pulito (non ricordo le date). In Italia aveva ricominciato un' altra vita a Mazara, ha lavorato in un supermercato, in un ristorante e poi sui pescherecci.
Ha fatto la sanatoria ma gli è stata rigettata per i precedenti, che risalgono a sette anni fa, lo hanno preso appena sbarcato.
Da quando è al Vulpitta, 8 giorni, è in sciopero della fame.
Deve ricevere 750 euro dalla cassa marittima perchè è stato un mese in malattia. L'assegno ora è all'ufficio stranieri che lunedi dovrebbe scambiarlo. Inoltre Aloui vuole restituiti i contributi che ha versato in questi mesi. "Visto che lo stato italiano non ha più bisogno di me e mi sta cacciando - dice - che almeno mi restituisca i miei soldi. Non l'ho deciso io di andare via".
Gli abbiamo spiegato che non è possibile riaverli, perchè la legge non lo prevede ( o sbaglio?) ma lui non ne vuol sapere ed è deciso a continuare lo sciopero della fame. E' molto debole, non si regge in piedi.

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mohamed è stato rimpatriato
by coordinamento per la pace Friday, Aug. 08, 2003 at 2:50 AM mail:

Mohamed è stato rimpatriato lunedì 4 agosto...

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storie di ordinario razzismo di stato
by coordinamento per la pace Saturday, Aug. 23, 2003 at 2:46 PM mail:

Trapani, 10/08/2003

Ieri abbiamo fatto il nostro ingresso settimanale al Centro.
Da quello che abbiamo ascoltato emerge chiaramente la volontà di questo stato e di questo governo di clandestinizzare i lavoratori migranti, di umiliarli e di rigettarli nel mercato dello sfruttamento "liberati" dagli orpelli welfaristici di cui si vorrebbero privare anche i lavoratori italiani.
Forza-lavoro, merce, che non ha "diritto ad avere diritti".

Abbiamo incontrato un ragazzo rumeno, Curt, che viveva a Salerno con la figlia di 10 anni.
La bambina è rimasta da sola, fortunatamente Curt ha un amico a Bari che è andato a prenderla ed ora arriverà il fratello dalla Romania per riportarla dalla madre che è stata anche lei espulsa.

Un altro ragazzo rumeno è stato fermato dalla polizia a Roma dove viveva da dieci mesi e dove lavorava come muratore. E’ stato fermato insieme alla moglie che è stata separata dal marito e portata al CPT di Lecce.

Ci sono poi cinque persone a cui è stata rigettata la domanda di sanatoria solamente perché hanno avuto un foglio di via. Uno di loro, per la sanatoria, ha pagato 3000 euro.

C’è anche un ragazzo senegalese che viveva a Catania e che ha fatto anche lui la sanatoria ma non riesce a capire perché gli sia stata rigettata visto che non ha mai avuto neanche un foglio di via.

Un’altra situazione assurda è quella di Ben, tunisino, sposato con un’italiana e con un figlio appena nato, che dopo una lite con un poliziotto è stato portato in questura a Brescia, tenuto per 2 giorni in una cella e poi trasferito al Vulpitta.

Quasi tutti hanno già un avvocato che sta provvedendo a fare il ricorso, anche se questo non sospende il rimpatrio.

Poi c’è Aloui che continua lo sciopero della fame e da due giorni ha iniziato quello della sete.

Infine, abbiamo incontrato un ragazzo del Ghana, Emmanuel, che frequentava Santa Chiara, ma abbiamo potuto parlare solo un attimo attraverso le sbarre, perché il nostro tempo era scaduto.

Quando siamo usciti dal centro abbiamo visto che al primo piano, nell’ufficio identificazioni, c’era movimento: probabilmente hanno portato al centro le 22 persone sbarcate due giorni fa a Pantelleria.

Il centro di Salinagrande, invece, è temporaneamente chiuso perché non c’è nessuno da metterci dentro.
Dopo questi sbarchi a Lampedusa probabilmente sarà riaperto.

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Ben è stato rimpatriato
by coordinamento per la pace Saturday, Aug. 23, 2003 at 2:48 PM mail:

Ben, il ragazzo tunisino sposato con un'italiana e con un figlio appena nato, è stato rimpatriato lunedì.

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riaperto il centro di salinagrande
by coordinamento per la pace Saturday, Aug. 23, 2003 at 2:51 PM mail:

Dopo gli sbarchi a Lampedusa, Pozzallo, Pantelleria, Marettimo e Marsala il centro di Salinagrande ha riaperto i battenti. Abbiamo visto polizia, carabinieri e pompieri presidiare il centro.
E' probabile che dentro ci siano richiedenti asilo provenienti da Lampedusa, mentre i maghrebini sbarcati sulle coste trapanesi sono stati portati al Vulpitta (ieri al 1° piano, nella "zona di transito", sono state portate delle persone).

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aggiornamento dal Vulpitta
by coordinamento per la pace Saturday, Aug. 23, 2003 at 2:55 PM mail:

Trapani, 16/08/2003

Curt non ha più notizie di sua figlia, non riesce a rintracciare il suo amico di Bari e suo fratello verrà in Italia la prossima settimana. Lunedì farà la denuncia di scomparsa.

I ragazzi che avevano fatto la sanatoria sono stati rimpatriati, tranne Omar, il ragazzo senegalese di Catania.

Anche Emmanuel è stato rimpatriato.
Aloui, invece, è stato trasferito a Caltanissetta.

12 ragazzi sono stati picchiati da altri detenuti (abbiamo visto le ferite) ed i poliziotti stavano a guardare ci hanno detto.

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Farid
by coordinamento per la pace Saturday, Aug. 23, 2003 at 8:38 PM mail:

Trapani, 23/08/2003

Il Vulpitta è sovraffollatissimo e dentro fa un caldo bestiale.
Tunisini, marocchini, algerini, libici, egiziani, rumeni, senegalesi.
C’è chi in Sicilia è arrivato tre giorni fa, chi un mese e chi ci vive da 12 o 16 anni ,a Marsala, Vittoria…
C’è chi, come Farid, è arrivato due mesi fa, è stato preso appena sbarcato, portato al Vulpitta e rimpatriato in Tunisia dopo 52 giorni. Ma non si è arreso, è tornato, dopo appena tre giorni, ed ora, da dieci , è di nuovo al Vulpitta. Ieri Farid ha saputo che la moglie è morta in un incidente stradale, a Cannes, in Francia. Lascia un marito e un bambino che a settembre compirà cinque anni.
La moglie di Farid era anche lei sans-papier. Il bimbo non si sa che fine ha fatto e lui da là dentro non può fare nulla. E’ distrutto.
L’ ispettore di polizia che ieri era di turno al centro gli ha promesso che, se lunedì non sarà rimpatriato, chiederà, vista la situazione, di farlo mettere fuori col foglio di via per poter andare a cercare suo figlio. Anche noi romperemo i coglioni all’ufficio stranieri perché si trovi una soluzione.
Farid, nella disperazione, ci ha detto che se verrà rimpatriato andrà a raggiungere sua moglie.
Ma non può farlo, e lui lo sa, perché il suo bambino ora più che mai ha bisogno del papà.
A Farid ed al suo bambino auguriamo tutta la gioia e la fortuna che fino ad ora non hanno avuto.

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W Farid!
by Roberto Sunday, Aug. 24, 2003 at 3:46 AM mail:

Casa , lavoro, diritti per tutti gli immigrati!
Un augurio a Farid di avere presto la liberta' e di poter finalmente riabbracciare la propria famiglia

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aggiornamento dal Vulpitta
by coordinamento per la pace Sunday, Aug. 31, 2003 at 4:25 PM mail:

Farid è ancora al Vulpitta.
Da otto giorni è in sciopero della fame e non ha intenzione di smettere.
Da quando è al centro ha provato due volte ad impiccarsi e martedì ha bevuto della candeggina.
All’ufficio stranieri ci è stato detto che l’unica cosa che possono fare è non fare pressioni sul consolato tunisino per farlo rimpatriare, ma se arrivano i suoi documenti di viaggio parte, ed è probabile che arrivino visto che Farid era stato rimpatriato qualche settimana fa.

Sono sempre di più le persone a cui è stato revocato il permesso di soggiorno che avevano ottenuto con la sanatoria, perché in seguito ai controlli è emerso che in passato hanno avuto delle denunce.
Vengono, con l’inganno, convocati in questura, presi e portati nei cpt.

Al Vulpitta c’è un ragazzo, Jalil, che vive in Italia dal 1992 e che ci ha raccontato di aver frequentato per più di un anno l’Askatasuna e di essere stato al G8 a Genova.
E’ stato fermato a Cervia in un parco mentre dormiva, i poliziotti non gli hanno neanche permesso di portare il borsone che aveva con se, con i vestiti.

Un altro ragazzo ci ha raccontato che qualche giorno fa un loro compagno di cella si è tagliato per protesta, la polizia è entrata per “farlo calmare” e lui ed altri ragazzi sono intervenuti per difenderlo e si sono presi anche loro le manganellate. Il ragazzo con cui abbiamo parlato ha un occhio e il polso gonfi.

I detenuti chiedono di parlare con il responsabile dell’ufficio stranieri per esporgli i loro problemi ed avanzare delle richieste, ma ancora non hanno incontrato nessuno.
Se in questi giorni non si farà vivo inizieranno lo sciopero della fame.

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