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FAZ, Zona Finanziaria Autonoma | ||
by openecon Saturday, Sep. 20, 2003 at 2:34 PM | mail: openecon@mutualaid.org | |
Questo è il testo del volantino distribuito al tavolo di presentazione delle FAZ, ad Incontrotempo all'Acrobax di Roma, giovedi scorso
FAZ - Zona Finanziaria Autonoma
Sono le banche a ?fare? la maggior parte dei soldi. Li fanno nel senso letterale del termine, li "emettono" quando qualcuno che ha garanzie chiede un prestito (o se non ha garanzie se è molto raccomandato dal potere). Una banca può creare denaro (bancario) accendendo prestiti in funzione della riserva obbligatoria, che oggi è circa il 3%. In soldoni vuol dire che se una banca ha 100 euro può creare su di essi 97 euro di moneta (bancaria), sui quali un?altra banca può creare 94,09 etc etc. E? incredibile, ma succede esattamente così: per ogni euro reale coniato dalla BCE ce ne sono 30 virtuali, scritturali, creati dalle banche ! Questo vuol dire che se il 5% dei correntisti andasse in banca a chiedere i propri soldi in contanti probabilmente il sistema finanziario collasserebbe in un solo colpo. A questo punto, assodato che non c?è più nessun bene dietro il denaro e che i vari poteri lo creano con disinvoltura già da molto tempo, dobbiamo renderci conto che chi dà valore alla moneta siamo noi: a cosa servirebbero i miliardi su un?isola deserta ? Siamo noi col nostro sudore a dare un significato a quei pezzi di carta: perché continuiamo a delegare a organizzazioni senza scrupoli la facoltà di stamparli e per farli finire poi nelle loro casseforti ? Ci tosano ormai da secoli, perché non ci riprendiamo ciò che è nostro di diritto ? Il meccanismo del denaro bancario è quindi uno strumento di potere, poiché è anche attraverso esso che oggi si realizza il meccanismo di distribuzione ineguale che strangola i più deboli e li costringe sotto il tallone del potere. Il potere è essenzialmente potere finanziario, degli gnomi della finanza, quelli che il movimento conosce bene ed ha individuato da tempo come il nemico. Come combattere allora il potere finanziario, e tutti gli altri poteri oppressivi? Beh, semplicemente levandoci di mezzo, chiamandoci fuori dal gioco che lo genera e costruendoci la nostra realtà economico/sociale. Se costruiamo le nostre strutture economico sociali, ne potremo stabilire le caratteristiche, i parametri, di modo che determinino politiche eque con al centro l'uomo e il suo benessere. Siamo noi che diamo il potere a questo sistema, potremo tranquillamente darlo a un altro. L?idea che proponiamo è quella di costruire una F.A.Z., una Financial Autonomous Zone, ovvero Zona di Autonomia Finanziaria, uno ?spazio? di autonomia, costituito da rapporti economici, giuridici e sociali, generato da meccanismi prevalentemente automatici, quale una "moneta" a tasso negativo, che impedisce l'accumulazione di capitali, il Reddito di Cittadinanza, essenziale per la redistribuzione della ricchezza prodotta all'interno della FAZ e le emissioni della ?Banca del Movimento?. In quanto tale essa tende a organizzarsi secondo la logica della partecipazione, però allo stesso tempo, la partecipazione non è né un obbligo né un principio di carattere cogente. Perché una Zona di Autonomia Finanziaria? Perché la moneta è lo strumento di un sistema che si è impadronito del lavoro, della vita e dell?anima degli esseri umani, attraverso il meccanismo perverso degli interessi e dei finanziamenti, mentre come ci insegna la storia che abbiamo raccontato prima, essa non è altro che un?illusione se pure una moneta falsa riesce a creare circolazione di ricchezza. Noi possiamo fare la nostra "moneta", fuori dal sistema finanziario, una moneta che appartiene a tutti e che impedisce l?accumulazione del capitale monetario. Possiamo creare una logica di sviluppo senza profitto, di creazione di ricchezza senza sfruttamento, di valorizzazione della vita e non del denaro. Questo è il punto decisivo. E' difficile pensare ad un mondo nuovo senza pensare ad un'economia nuova. Crediamo che l'economia sia solo un semplice strumento: ma è uno strumento operativo per mezzo del quale è possibile creare una nuova società, qui e subito. Questo progetto si chiama ?Open Economy? perché ci ispiriamo all'approccio del freesoftware: cosi come la licenza GPL riesce a sovvertire il copyright in copyleft, il suo opposto, così noi pensiamo sia possibile usare formalmente questa economia per rovesciarne il senso stesso. L'idea è quella di costruire un sistema di relazioni che siano estranee al profitto, pur consentendo a chi le intrattiene di ottenerne un utile. Come ? Attraverso una moneta, auto-emessa ed auto-gestita, che, in sé, abolisca la logica dell'accumulazione e che sia solo strumento di scambio che permette di costruire attraverso di essa una rete economica autonoma ed una socialità alternativa all'esistente, i cui valori di riferimento siano l'equità, la solidarietà, la partecipazione, la diversità e l'autogestione. Una moneta che permette a chi la emette di scegliere cosa, come e perché produrre, e che permette di erogare un reddito, per gli aderenti alla rete, per il solo fatto che essi siano in vita. Si tratta di un'utopia concreta, reale immediata. Senza i sogni, gli uomini sono già morti. Ma vivere nel sogno, dimenticando la realtà, è anche peggio. Se abbiamo un sogno dobbiamo viverlo fino in fondo, renderlo reale, subito. Solo così possiamo sollecitare le forze che sono attorno ed insieme a quel sogno. Dobbiamo essere realisti e fare l'impossibile. Questa frase entusiasmò Marcuse che la lesse su un muro della Sorbona nel ?68, ma al posto di fare c'era scritto chiedere. Noi non dobbiamo chiedere niente a nessuno, dobbiamo fare il nostro mondo, a partire da noi stessi. Facciamolo ! il collettivo Open-Economy |
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