Nell'ordine neoliberista chi difende i diritti è un “delinquente”...
Come dimostrano le inchieste gemelle di Napoli (che coinvolgono 62 disoccupati fra cui tre attivisti noglobal) e di Roma (contro gli attivisti di Action) l’accusa di “Associazione a delinquere” sta diventando lo strumento privilegiato per mettere sotto accusa i movimenti sociali. In un caso l’associazione a delinquere sarebbe stata finalizzata ad “estorcere posti di lavoro” e nell’altro “case”. Nel clima giustizialista e autoritario che monta nel paese è bene sottolinearlo: nessuna delle due inchieste neppure ipotizza forme di speculazione privata o clientelismo economico. Ad essere messa sotto processo è l’idea stessa del conflitto sociale, della rivendicazione accompagnata dalla lotta. Se questo nuovo dispositivo repressivo, che cerca di ridurre tout court a comportamenti delinquenziali le lotte sociali, riesce a bucare la coscienza democratica del paese allora le conseguenze saranno gravissime per tutti : potenzialmente OGNI MOVIMENTO DI RIVENDICAZIONE SOCIALE PUO' ESSERE ACCUSATO DI "ASSOCIAZIONE A DELINQUERE FINALIZZATA ALL'ESTORSIONE"....!
Il tutto mentre col 23 ottobre si riavvicina anche la data in cui il tribunale di Catanzaro cercherà di rimettere in pista la fantomatica “inchiesta di Cosenza”: l’accusa di associazione sovversiva per decine di compagni meridionali con cui, su pressione del Ros dei carabinieri si cerca di riscrivere la verità sulle giornate di Napoli e Genova 2001.
Sabato 11 ottobre (piazza Garibaldi ore 16.30) facciamo perciò appello al mondo del lavoro, ai movimenti, ai collettivi, a tutte le forze sinceramente democratiche per manifestare insieme contro quest’onda repressiva che nega il diritto a un mondo diverso e per rilanciare la lotta per il riconoscimento di un reddito sociale garantito a tutti e tutte.
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