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Una marcia contro il profitto
by PsYcHoX Tuesday, Oct. 14, 2003 at 12:25 PM mail: X

Poche bandiere di partito e del sindacato una marcia della gente e delle associazioni

Una marcia contro il...
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I signori politici e sindacalisti
hanno come sempre usato la marcia per imbellettarsi
ma non li abbiamo visti marciare insieme a noi
li abbiamo visti in televisione.
Una marea di persone stanche della guerra, del dio profitto,
delle politiche di servilismo al sistema, delle multinazionali e della distruzione dei bisogni e diritti inalienabili.
Una marcia per non pagare l'acqua, per non mangiare gli ogm, per non finanziare le banche e di conseguenza le guerre.
E la cosa che fa più rabbia e che i signori potentati si presentano a dare sostegno, dicono.
Allora fuori l'Italia dalla nato, rispetto delle risoluzioni dell'onu contro Israele e tutto quello che le persone si sono scritte addosso proprio per farlo leggere a loro, i potentati della politica e del sindacato.

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PECCATO CHE
by cam Tuesday, Oct. 14, 2003 at 1:15 PM mail:

La politica è solo qualcosa di istituzionale e non riguarda tutti/e! Personalemnte sono contrario ad una lettura che divide il mondo tra i buoni (chi sta fuori dalla politica) ed i cattivi (coloro che stanno dentro la politica che in quanto tale fa schifo!). Facile! Poi peccato che anche in Parlamento c'è chi senza indugio si è battutto contro le guerre; anche quelle del centro sinistra. Se per politica si vuole intendere quella di Fassino e Bondi allora mi rifiuto di accettare che quella sia l'unica politica possibile.

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anarchici alla marcia
by uno Saturday, Oct. 18, 2003 at 10:22 AM mail:

Perugia-Assisi: anarchici alla marcia della pace

L'annuale marcia della pace è un appuntamento fisso per molti. I mestieranti della politica la usano come strumento per rinfocolare polemiche inconcludenti e depistanti e per avere ulteriore visibilità mediatica (come se non bastasse quella che già hanno). Le forze politiche, al pari dei loro capi, la vedono come una passerella dove sventolare bandiere, attrezzare furgoni con il "sound-system" e darsi quella visibilità che, come per i loro capi, è più di apparenza che di sostanza (tante le marce fatte, milioni le persone partecipanti, nessuna caserma o industria militare però finora è stata chiusa) Gli altri, i molti che ci vanno con tutte le buone (e pie) intenzioni, diventano al fine un numero nella massa delle cifre che ogni anno scandisce l'esistenza (60.000 o 300.000?) del pacifismo in Italia. E, fra i tanti, c'è sempre qualche anarchico, organizzato in piccoli spezzoni o da solo, che cerca in un modo o nell'altro di dare visibilità all'antimilitarismo. Fra questi, come succede da qualche anno, c'erano anche le compagne ed i compagni anarchici dei gruppi di Perugia, Spoleto e Jesi che hanno allestito un banchetto fisso con vendita di libri e stampa anarchica, e distribuzione di vino ("Acqua ai popoli e vino a chi lotta" recitava un cartello sul tavolino… alla faccia anche della leggenda metropolitana della famigerata "botte degli anarchici").
Buona la diffusione e la visibilità ed i contatti presi anche con i vari partecipanti libertari sparsi un po' in giro. Fra questi c'è stato anche un bel volantinaggio fatto da un gruppo di studenti anarchici dell'Aquila. Bandiere rosso-nere ed uno striscione con su scritto: “Contro la guerra ed il capitale per la libertà e la giustizia sociale" facevano infine da sfondo al banchetto.
Giordano

da umanità nova di questa settimana

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