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Antiproibizionismo in piazza a Milano
by dal manifesto Monday, Dec. 01, 2003 at 11:38 AM mail:

Un corteo contro la legge Fini sulle droghe, che premia la cocaina e punisce l'erba.

Cocaina terapeutica in parlamento, carcere o comunità per chi si fa le canne. Stupefatti dall'allucinante disegno di legge Fini e da una realtà ancora più allucinante ieri hanno protestato migliaia di ragazzi milanesi. E' la joint parade del movimento antiprobizionista metropolitano che ha sfilato da porta Ticinese a piazza Vetra, luogo simbolo della cultura repressiva della giunta Albertini che da anni sperimenta proprio in uno dei punti di ritrovo più frequentati della città piccoli mezzucci di controllo, tra recinzioni e telecamere per spiare meglio. Il messaggio senza mezzi termini al vicepremier lo porta in spalla una ragazza su una canna lunga un metro «Fini...scila». La parata fumante balla dietro i carri decorati dei centri sociali. Foglia di maria sulla bandiera della pace per il Leoncavallo. Qualcuno distribuisce sacchetti «monodose» di polvere bianca (ma è solo farina) con tanto di cannuccia. Giusto quel mezzo grammo di coca che per Fini tutti possono tenere in tasca, un bigliettino dedica l'omaggio a qualche «impizzato» dell'alta società. Il carro del Deposito Bulk supera di gran lunga la soglia e sputa farina a sacchi. Berlusconi disegnato su uno striscione arrotola un biglietto da cinquecento per sniffare meglio il suo «impegno concreto: cocaina per tutti». Un cannone è così grosso che ha le ruote e viene acceso con bacchette di incenso. La fantasia scivola per le strade ovviamente a suon di reggae con qualche botta techno. Gli ingredienti per l'impasto antiprobizionista ci sono tutti, è un aroma che stuzzica e non ha mai ucciso nessuno.

Forse sono sempre gli stessi, i soliti ragazzi con i capelli rasta che non hanno paura di dire che a loro piace fumare le canne. Facili da bollare: no global. Gli altri, però, sono tre milioni di italiani che fumano a sinistra e a destra ma di nascosto mentre Livia Turco è troppo spesso a Porta a Porta a discutere con l'onorevole Cè; oppure, come si leggeva ieri su un volantino, sono sfumati tirando spinelli «nei salotti radical chic per ricordarsi quando eravamo la buona gioventù. Noi sì che eravamo seri, non come questi giovinastri». Eppure saranno ancora loro in piazza sabato prossimo a Milano in occasione del vertice mondiale sui cambiamenti climatici.

Come Mario, piercing al naso e canna in bocca, almeno lui sa che in questo mondo «altro che le canne, spopolano anfetamine, alcool, psicofarmaci, roba sintetica, è la tendenza. C'è gente di tutte le età e di tutti i tipi che non manifesterebbe mai ma si fa di tutto, pur di migliorare le proprie perfomances». Lo sa anche un volontario che in Porta Ticinese distribuisce siringhe pulite: «La legge Fini è fuori dalla realtà, va bene solo per gli intoccabili, ma loro non li mandano mai da me a fare consultazioni psicologiche». La marcia antiproibizionista è cominciata. Prossima tappa a Roma per la manifestazione nazionale del 7 dicembre.




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