questo pomeriggio volantinaggio in centro a bergamo
Volantinaggio in centro a bergamo questo pomeriggio in solidarietà ai lavoratori ATB che da stamattina alle 4 bloccano i depositi e non sono usciti con i pullman. Qui sotto mettiamo il testo del volantino: abbiamo deciso di "pescare" nel volantino dei compagn* denunciati a roma, atto doveroso a chi dissente ed è vittima di repressione...
NON PARLARE AL CONDUCENTE...
Potresti scoprire che è uno di quelli a cui danno 850 euro al mese per svolgere turni massacranti. Potresti scoprire che lui è uno di quelli per cui è impossibile trovare una casa dal momento che non si può aprire un mutuo avendo un contratto precario o pagare gli affitti che, con l’abolizione dell’equocanone e l’avvento dei patti in deroga, sono in continuo aumento. Non parlare al conducente perchè potresti scoprire che anche per lui 1 euro è uguale a 1000 lire e che con lo stipendio si fa fatica ad arrivare alla fine del mese...
E’accaduto qualcosa non poteva non accadere: la flessibilità del lavoro si è rovesciata nella flessibilità dello sciopero. Imprevedibile uno, imprevedibile l’altro. Se i lavoratori dell’ATB devono vivere nella precarietà e nell’incertezza, perchè altrettanto non dovrebbe accadere a imprese e “clienti” [come sono ormai definiti gli utenti]? Oggi anche a Bergamo i/le conducent* degli autobus dell’ATB hanno deciso di scioperare per tutto il giorno, senza avvertire nessuno, stanchi e preoccupati delle trattative – bloccate fino a fine mattinata – per il rinnovo del contratto. Hanno fatto come in questi giorni i colleghi di Milano, Brescia, Genova, Savona, Imperia... Di fronte all’inflazione [Bergamo è la città con il maggior tasso di inflazione d’Italia], di fronte alla costante precarizzazione delle vite e del lavoro si può rispondere solo che così: sono due anni che il contratto nazionale degli autoferrotranvieri è bloccato e non si adatta all’aumentare dei prezzi. Anche a questo giro assisteremo al tentativo di criminalizzazione da parte dei giornali e delle televisioni, che parlano di una protesta così ferma solo dal punto di vista degli utenti anche se chi vive la realtà dei trasporti “pubblici” [perchè ormai di pubblico hanno ben poco] sa che – oltre quello che ci propinano i media – il vero disagio è causato dai problemi strutturali: le privatizzazioni, le ristrutturazioni, le esternalizzazioni di intere aziende e del loro personale, i tagli dei fondi erogati dal governo centrale agli enti locali, si traducono in maggiore precarietà per i lavoratori. Per gli utenti, in disservizi, ritardi, tagli alle linee meno “utili” e ingiustificati rincari sul prezzo dei biglietti e sulle multe. La loro protesta è anche la nostra. Perché tutti siamo lavoratori e utenti. Tutti, come lavoratori e come utenti, vediamo che i nostri diritti e le condizioni di vita declinano paurosamente. Per questo abbiamo deciso di sostenerli pubblicamente per la loro vertenza che è anche per tutti noi: per un servizio pubblico valido, per un salario decente, per città vivibili.
c.s.a. Pacì Paciana Equilibrio Precario
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