LETTERA APERTA AI CITTADINI UTENTI
LETTERA APERTA AI CITTADINI UTENTI
Caro cittadino utente,
innanzi tutto permettici di scusarci per i disagi che hai dovuto subire e che, probabilmente, ancora dovrai subire, ma vorremmo spiegarti che la nostra protesta rappresenta i problemi di tutte le categorie dei lavoratori.
A cominciare dal mancato riconoscimento del nostro salario. Quello che noi chiediamo è il rispetto del Contratto Nazionale nel quale viene riconosciuto il diritto a recuperare almeno l'inflazione programmata, che oltretutto è ben lontana da quella reale perché anche con l'aumento previsto il nostro salario resta sempre in perdita. Eppure è da due anni che ci fanno aspettare questo aumento e ci è già costato nove scioperi. E' da due anni che il Ccnl è scaduto e ci spettano gli arretrati per quanto abbiamo già lavorato.
E cosa è capitato ora?
Che anche sul minimo dovuto hanno giocato al ribasso. Oltre al danno anche la beffa di un Accordo-truffa, firmato da Cgil - Cisl - Uil - Cisal - Ugl che come "nostri" rappresentanti sindacali avrebbero invece dovuto difendere i nostri diritti e bisogni
Noi rigettiamo quest'accordo perché è un'offesa alla dignità di tutti i lavoratori e perché siamo coscienti che se fanno questo a noi che siamo considerati "categoria forte", per i più deboli non ci sarà più difesa di fronte ai soprusi lavorativi di ogni genere.
Noi rigettiamo tutta la politica dei sindacati in questi anni perché mentre a noi negano un salario decoroso, ai giovani -ai tuoi e nostri figli- che entrano ora nel mondo del lavoro spetta un destino peggiore, condannati a un futuro di precarietà e di incertezza.
Caro cittadino utente, noi ti chiediamo di sostenere la nostra lotta, perchè è anche tua. Tu sai bene che il trasporto pubblico non è più considerato come un un servizio dovuto alla collettività, un bene su cui fare investimenti, ma che obbedisce solo alla logica del profitto. Tu lo provi ogni giorno sulla tua pelle, tu che devi usare mezzi vecchi, guasti, con autisti sfiniti dall'aumento incontrollato dei carichi di lavoro. Tu lo provi ogni giorno di tasca tua con l'aumento del prezzo dei biglietti.
Caro cittadino utente chiediamo la tua comprensione perché non siamo noi i "selvaggi", così come ci hanno chiamato, ma lo sono quegli altri che non rispettano Accordi e Regole contrattuali, che impoveriscono noi e il servizio pubblico, che ci riportano alla giungla dello sfruttamento, che ci costringono a dover lottare con le unghie e con i denti per tutelare i nostri diritti ed i nostri bisogni.
Caro cittadino utente chiediamo la tua solidarietà perché la nostra è un battaglia di civiltà.
Cuneo, 5 gennaio 2003
Gli autoferrotramvieri cuneesi in lotta
