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AEREO AEROFLOT FUORI PISTA A FRANCOFORTE I MEDIA TACCIONO
by disinformazione.it Monday, Jan. 19, 2004 at 8:55 PM mail:

DA QUALCHE ORA L`AEREOPORTO DI FRANCOFORTE BLOCCATO...

UN AEREO DELL'AEROFLOT E` USCITO FUORI PISTA DURANTE L'ATTERRAGGIO ,NON SI SA SE CI SONO MORTI E FERITI.SI SA SOLAMENTE CHE C'ERA MOLTA NEBBIA.QUASI TUTTE LE COMPANIE HANNO ANNULLATO I VOLI.MA I MEDIA TACCIANO PERCHE'.
IL SITO http://WWW.RYANAIR.COM E' L`UNICO CHE HA MESSO NELLO SPAZIO ARRIVI DEL PORTALE QUESTO INCIDENTE...ASPETTIAMO PER SAPERE DI PIU'

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qualche cosa sta succedendo
by pernacchiaaaaaa Monday, Jan. 19, 2004 at 9:15 PM mail:

Sto sentendo con il mio mega baracchino una radio inglese che ha detto che ci sono piu' di 15 morti ma non si capisce bene.

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e di Ustica chi dice piu nulla?
by yankee di merda ed a$$a$$ini Monday, Jan. 19, 2004 at 9:19 PM mail:

Bisogna mantenere la memoria vigile, attiva consapevole !

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I LIBRI DEL MESE

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Terrorismo internazionale

I fatti di Genova

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ALTRI MISTERI

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Roma.
Torre di controllo di Ciampino.
27 giugno 1980.
Ore 20, 59
minuti e 45 secondi.
Sul punto di coordinate 39°43’N e 12°55’E scompare dalla schermo radar un velivolo civile. E’ il Dc9 I-TIGI della società Itavia, in volo da Bologna a Palermo, nominativo radio IH870, con a bordo 81 persone, 78 passeggeri e tre uomini di equipaggio. Il controllore di turno cerca di ristabilire il contatto con il pilota del Dc9. Lo chiama disperatamente una, due, tre volte. A rispondergli solo un silenzio di morte. Scatta l’allarme, ma non scattano i soccorsi che arrive- ranno sul punto di inabissamento dell’aereo, a metà tra le isole di Ponza ed Ustica, soltanto la mattina dopo. Un ritardo sospetto. Così come misteriosa è la causa della scomparsa del Dc9. La cosa più facile? Attribuire il disastro ad un difetto strutturale dell’aereo, un cedimento. La tesi del cedimento strutturale del Dc9 dell’Itavia resterà per quasi due anni la spiegazione ufficiale della tragedia, tanto che la società proprietaria dell’aereo diventerà il primo capo espiatorio e sarà costretta a scio- gliersi. Ma in ambienti giornalistici la tesi semplicistica        della     sciagura




comincia quasi subito a fare acqua. Che qualcosa in questa storia non quadri dovrebbe capirlo anche il magistrato romano al quale l’inchiesta è affidata. Per consegnare al pubblico ministero Santacroce i nastri di Roma Ciampino, sui quali era impressa tutta la sequenza del volo del Dc9, fino alla scomparsa dagli schermi radar, l’aeronautica militare impiega ben 26 giorni. Addirittura 99 per consegnarli i nastri di Marsala. Senza contare il materiale che gli verrà tenuto nasco- sto. Insomma il fatto che l’arma azzurra giochi sporco di fronte alla morte di 81 persone e che, specie all’inizio, il governo italiano sia più di ostacolo che di aiuto all’inchiesta giudiziaria è la prima vera risposta ad una domanda che ancora oggi in molti si pongono: chi ha abbattuto il Dc9 di Ustica?


LE 81 VITTIME DELLA STRAGE DI USTICA
La morte in una serena notte d'estate

LA STRAGE DELLA VERITA'
L'ottantaduesima vittima

BOLOGNA-USTICA
I
potesi per due stragi incrociate


USTICA E IL PARLAMENTO
La strage di Ustica nelle audizioni della commissione stragi


 

 

 

 

 

 

Le stragi di Ustica e Bologna

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Giochi di morte sul Cermis
by e chi sa mai che sara quel qualcosa? Monday, Jan. 19, 2004 at 9:24 PM mail:

Yankee a$$a$$ini = veri terroristi

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La belva di via San Gregorio

L'omicidio della contessa Bellentani

Il caso Montesi

Il delitto Martirano

Il delitto dell'uomo in blu

La tragedia del Vajont

L'affare Bebawi

Il mostro di Firenze

Il caso Lavorini

NOBILTA' E GELOSIA: LA STRAGE DEL MARCHESE CASATI

L'ASSASSINIO DI PASOLINI

Il massacro del Circeo

I delitti di Ludwig

Chi ha ucciso Fausto e Iaio

Il caso Tortora

L'omicidio Mazza

Il delitto di Montenotte

Il delitto Iacopi

Il delitto di Via Poma

La tragedia del MOBY PRINCE

IL DELITTO DELL'OLGIATA

L'omicidio di Cinzia Bruno

Il caso Marta Russo

Donato Bilancia

Il delitto di Cogne

 

 

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20 morti: sette tedeschi, cinque belgi, tre italiani, due austriaci, due polacchi e un’olandese.
Tutti i passeggeri della funivia del Cermis. Turisti, gente in vacanza nel pieno della stagione sciistica, travolti da una fine assurda: il gioco violento ed infantile, di quattro militari che si cedevano superuomini, quattro militari che indossavano la divisa da ufficiali dell’aeronautica militare americana.
Il loro aereo, un Ea-6b, dislocato ad Aviano (Pordenone) nell'ambito di missioni in Bosnia per conto della NATO, sceso volutamente troppo a bassa quota durante un’esercitazione nella zona di Cavalese, in val di Fiemme, trancia a velocità micidiale un cavo della funivia ed urta la cabina dell’impianto che precipita al suolo. Unico superstite il manovratore che resta appeso nel vuoto.
La cabina che stava scendendo verso Cavalese si schianta al suolo poco lontano dal greto del fiume Avisio, dopo essere precipitata nel vuoto per più di cento metri. Dopo la sciagura l’aereo militare con a bordo il cap.
Richard J. Ashby, pilota e comandante del velivolo; il cap. Joseph P. Schweitzer, navigatore e ufficiale numero uno alle contromisure elettroniche; il cap. William L. Raney, navigatore e il cap. Chandler P. Seagraves, navigatore, rientra alla base di Aviano, senza neppure aver lanciato l’allarme e senza avvertire il suo comando di quanto accaduto.
L’unica preoccupazione del pilota e del secondo è quella i distruggere il nastro di una videocamera con la quale avevano ripreso tutte le pazzesche evoluzioni del loro velivolo. E, forse, sta proprio in quella videocamera la causa della tragedia: il cap. Richard J. Ashby, che stava per lasciare Aviano per rientrare in patria dove avrebbe cominciato a volare su F18, voleva portare con sé un ricordo del suo idiota "rambismo" in terra italica.

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LE VITTIME

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CRONOLOGIA DELLA VICENDA

INCHIESTE E PROCESSI

LA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE
PARLAMENTARE

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li abbiamo incastrati ....
by mino Monday, Jan. 19, 2004 at 9:26 PM mail:

li dovevamo bombardare x terroristi di stato !!!

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La commissione parlamentare

 

 

 

 

 

 

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Oltre alla commissione parlamentare d’inchiesta, dalla cui relazione finale sono tratti i documenti che proponiamo, diverse autorità, italiane e statunitensi, si sono occupate della tragedia del Cermis, una tragedia quasi voluta e cercata dal pilota dell’aereo assassino.
L’assunto definitivo è che nessuno ha pagato per aver stroncato 20 vite di innocenti turisti.
Mentre i due ufficiali ausiliari del prowler, i capitani Raney e Seagraves, sono subito stati scagionati, la corte marziale americana ha assolto dall’accusa di strage sia il cap. Ashby, pilota dell’aereo maledetto, sia il cap. Schweitzer, primo navigatore.
Per il reato di cospirazione ed ostruzione alla giustizia (la distruzione del nastro della videocamera, contenente le immagini del volo e forse anche del disastro), Schweitzer ha ottenuto l’immunità perché ha accettato di testimoniare contro il suo collega, mentre Ashby è stato condannato a sei mesi, di cui cinque scontati.


Entrambi sono stati radiati per indegnità dal corpo dei marines.
Le inchieste italiane della magistratura penale di Trento e delle magistrature militari di Padova e Bari hanno assolto da ogni responsabilità due ufficiali italiani che avrebbero dovuto controllare la correttezza dei piani di volo americani.
Nessun risultato apprezzabile è, infine, venuto dall’inchiesta amministrativa dell’aeronautica militare italiana.

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L’INCHIESTA MILITARE USA

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IL PROCESSO DAVANTI ALLA CORTE MAZIALE USA

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L’INCHIESTA DELL’AERONAUTICA MILITARE ITALIANA

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I PROCESSI DI TRENTO, PADOVA E BARI


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