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Il genocidio buio
by diario Tuesday, Mar. 02, 2004 at 6:31 PM mail:

«La più grande catastrofe umanitaria del mondo» è quella che per l'Onu si svolge nella regione di Darfour, in Sudan. La pulizia etnica ai danni delle tribù è organizzata dal governo islamico. Lontano dalla cronaca, e con gli aiuti umanitari quasi impotenti, si sta consumando una tragedia umanitaria che coinvolge milioni di persone

"La più grande catastrofe umanitaria del mondo", così il sottosegretario per le questioni umanitarie alle Nazioni Unite ha descritto quello che sta accadendo a Darfur, provincia nord-occidentale del Sudan.

Da tempo l'esercito regolare dello stato sudanese, il cui governo centrale è guidato dal Fronte nazionale islamico, compie sanguinosi attacchi e bombardamenti contro la popolazione civile inerme dei villaggi e dei campi profughi. Uno sterminio perpretato con i bombardieri Antonov dell'esercito e la Milizie arabe alleate, chiamate anche Janjaweed.

L'Onu ha calcolato che la guerra ha causato un milione di sfollati, centinaia di migliaia dei quali in fuga verso il vicino Ciad, mentre almeno tre milioni sono i civili coinvolti, loro malgrado, nei conflitti. Una guerra civile vera e propria che si attua attraverso la pulizia etnica.

Anche se di religione musulmana, gli abitanti di Darfur costituiscono un vario mosaico di etnie. Molte tribù vivono qui: i Fur, i Zaghawa, i Masseleit. Per gli arabi che controllano il governo, però, sono tutti "africani". Inteso, purtroppo, in senso spregiativo. Alcuni profughi raccontano che i janjaweed, sorta di predoni a cavallo, si scagliano contro civili delle varie etnie gridando "You blacks, we're going to exterminate you" ("Neri, vi stermineremo tutti") Semplicemente perché non sono di origine araba.

Il genocidio, termine usato dall'Onu per descrivere la situazione, si sta consumando lontano dall'eco dei media internazionali. Il Governo di Khartoum ha proibito ai reporters internazionali di accedere alla regione. Gli aiuti umanitari arrivano col contagocce. Solo da poco Amnesty International e Medici senza frontiere sono riusciti a entrare nella regione. Si parla di pulizia etnica e di tassi di mortalità catastrofici. La stessa situazione, come riporta il sito di Warnews, raccontate da Richard Howitt, deputato inglese del Parlamento Europeo, che ha visitato la regione del conflitto.

Inevitabilmente, l'accanimento dell'esercito sugli abitanti ha prodotto ritorsioni. Il Sudan Liberation Movement, un gruppo militare che si batte a Darfur contro le truppe regolari, ha annunciato martedì scorso di aver ucciso 150 soldati governativi.

Gli organismi internazionali, specialmente l'Onu, hanno promosso colloqui di pace, mediati dal Presidente del Ciad, tra Khartoum e gli anti-governativi. Questi ultimi si rifiutano di parteciparvi, perché convinti che lo svolgimento non sarà imparziale. Ma la pace non è l'unica priorità. Se non si attua un intervento umanitario sostanzioso, la tragedia umanitaria sarà inevitabile.


http://www.diario.it/?page=wl04022502

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