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[Bolivia]: la COB riprende le mobilitazioni
by econoticias (trad.garabombo) Monday, Mar. 15, 2004 at 11:39 PM mail:

da econoticiasbolivia.com

LA CENTRALE OPERAIA BOLIVIANA (COB) dichiara riaperto il conflitto contro il presidente Carlos Mesa.

El Alto, 11 marzo 2004- Dopo cinque mesi di "ripiegamento tattico" e convinte dall'impostazione "neoliberale", "dall'appoggio alle multinazionali" e dalla "sottomissione" al Fondo Monetario Internazionale da parte del governo di Carlos Mesa, le organizzazioni sociali che hanno partecipato all'Assemblea Nazionale della Central Obrera Boliviana (COB) hanno deciso di riprendere le mobilitazioni congiunte e di preparare lo sciopero generale illimitato, che, inevitabilmente, riproporrà la discussione sul tema del "potere".

I lavoraroti del paese alla fine dell'assemblea hanno approvato quattro risoluzioni:
Come prima cosa consolidare la "linea rivoluzionaria" della COB attraverso la realizzazione obbligatoria di assemblee e riunioni allargate con la base dei diversi settori di impiego, che dovranno elaborare proposte politiche per risolvere l'acuta crisi economica e sociale che attraversa la Bolivia.

In secondo luogo è stata lanciata per il 17 di marzo una giornata di mobilitazione nazionale che avrà le seguenti parole d'ordine: l'aumento generalizzato dei salari, rinazionalizzazione del gas, generazione di nuovi posti di lavoro e opposizione alle ultime politiche neoliberiste del regime di Mesa. Il 25 marzo invece sarà il giorno di una marcia nazionale che nella capitale La Paz percorrerà nella notte tutti i quartieri popolari.

L'assemblea ha inoltre lanciato al governo un ultimatum di 10 giorni per dare inizio ad un "dialogo profondo" -vale a dire incontri ad alti livelli tra il gabinetto dei ministri del Governo nazionale e i principali sindacati della COB, senza la previa istituzione di commissioni settoriali-.

In ultimo i lavoratori delle organizzazioni sindacali incontratesi hanno deciso di organizzare una Riunione Nazionale d'Emergenza, da realizzare nello storico e conflittuale centro minerario di Huanuni il prossimo 7 aprile, in modo da valutare la risposta del Potere Esecutivo, che nel frattempo sarà arrivata. Va ricordato che proprio a Huanuni, nell'ottobre del 2003, venne presa la decisione di portare avanti lo sciopero generale che costrinse l'allora presidente Sanchez de Lozada alla fuga.

ONDA DI CONFLITTI CHE ATTRAVERSANO LE TERRE BOLIVIANE

La riunione dell COB è stata realizzata proprio mentre nel paese sta crescendo un'onda di conflitti:
-mobilitazioni nelle università su scala nazionale per richiedere maggiori finanziamenti e contro la possibile privatizzazione dell'educazione superiore pubblica. Mobilitazioni e blocchi stradali attesi per la prossima settimana da parte di studenti e lavoratori dell'università.

-Medici professionisti scioperano per 48 ore esigendo nuovi posti di lavoro per la categoria e un incremento dei salari in accordo con gli attuali livelli di vita. Se non riceveranno risposte in merito sono pronti per uno sciopero di 72 ore.

-Studenti che si stanno specializzando e futuri maestri hanno denunciato "gravi episodi di corruzione e nepotismo" in cui sarebbero implicati anche funzionari del Munistero dell'Educazione. Sotto il controllo dello stesso Ministero vorrebbero che tornassero una serie di centri di studi superiori. In mobilitazione da oltre una settimana.

Le cooperative agricole, i cocaleros della zona di Los Yungas, i lavoratori sulle vie di comunicazione, i disoccupati, il Movimento Senza Terra, gli ex lavoratori del settore petrolifero, gli autisti e altri gruppi sindacali hanno annunciato che adotteranno ferme misure di asciopero e mobilitazione se il governo non darà risposta ai loro esposti.

SPACCATURA NEL FRONTE D'OPPOSIZIONE
Durante l'assemblea generale della COB sono state avanzate diverse critiche alle posizioni definite "sospettose", "conciliatrici" e perfino "filogovernative", del MAS (movimento verso il socialismo, secondo partito nel paese e partito del leader dell'opposizione parlamentare Evo Morales) e del MIP, il Movimento Indigeno guidato da Felipe Quispe. Secondo la versione di diversi dirigenti della COB il MAS di Evo Morales avrebbe avallato la presenza di propri simpatizzanti e militanti in alcuni ministeri, viceministeri e prefetture. Per questo motivo adesso una delle forza principali d'opposizione come il MAS, starebbe pagando il dazio di queste "presenze" all'attuale governo di Mesa, e sarebbe impegnato nell'evitare che sorgano nuovi focolai di rivolta sociale.
Altri hanno assicurato che apparati di potere del MAS e del MIP governano di fatto con il presidente Mesa.

->alla base delle critiche c'è il sospetto che Evo Morales più che alle sorti del movimento popolare sia legato alle speranze di essere eletto alle prossime elezioni presidenziali, e dunque che provi a soffocare i nuovi focolai di ribellione sociale in nome di un percorso di cambiamento più tranquillo e rispettoso dei luoghi istituzionali.








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