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IRAQ:la risoluzione anglo-americana
by Free Speech Radio News, trad.di Tuesday, May. 25, 2004 at 7:51 PM mail:

ieri gli Stati Uniti e l'Inghilterra hanno sottoscritto una nuova risoluzione Iraq al consiglio di sicurezza dell’ONU che approva la presenza delle truppe USA nel paese occupato ma senza definire un margine di tempo per il ritiro delle truppe. Ieri notte il presiidente Bush si e’ rivolto alla nazione per discutere il così chiamato passaggio d’autorità del prossimo mese al corpo iracheno. Comunque, Bush averà a che fare con una nazione scettica che tutti i sondaggi dicono essere molto contrariata dalla gestione dell’occupazione in Iraq.

audio: ogg vorbis at 3.0 mebibytes

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in mp3
by mp3 Tuesday, May. 25, 2004 at 8:09 PM mail:

in mp3 non c'è?

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RISOLUZIONE ONU: OGGI LA NUOVA BOZZA
by dal manifesto Wednesday, Jun. 02, 2004 at 12:54 PM mail:

Forti della costituzione del nuovo governo a interim iracheno, gli Stati uniti e la Gran Bretagna riavviano il tormentone Onu presentando oggi al Consiglio di sicurezza una nuova versione della bozza di risoluzione sull'Iraq. Lo ha annunciato ieri il Dipartimento di stato americano. Il portavoce Richard Boucher ha spiegato che «sono stati aggiunti altri passaggi per specificare che il mandato della forza multinazionale terminerà, una volta completato il processo politico che porterà a elezioni democratiche sulla base di una nuova Costituzione». Da vincere sono innnazi tutto le resistenze di Cina, Francia, Russia e Germania che hanno lamentato la scarsa chiarezza del primo documento presentato da Washington e Londra riguardo ai reali poteri di cui disporrà la nuova leadership irachena a partire dal 30 giugno. Secondo Boucher «Il testo rivisto rende più chiaro che l'occupazione termina il 30 giugno e che il governo provvisorio avrà piena sovranità». La bozza stabilisce tuttavia la fine del mandato al termine del «processo politico» che vedrà un governo permanente prendere il potere nel dicembre del 2005. Fino a quel momento il governo di transizione, che dovrà essere eletto entro il gennaio 2005, potrà chiedere il ritiro delle truppe straniere, ma il Consiglio di sicurezza dovrà adottare, a questo fine, una nuova risoluzione. Quanto alle risorse naturali, il nuovo testo afferma il controllo dell'Iraq sulle medesime ma conferma la presenza a tempo indeterminato di un organismo consultivo internazionale per il controllo di un fondo nel quale affluiranno le entrate derivanti dal petrolio.

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la risoluzione non convince
by dall'ANSA Wednesday, Jun. 02, 2004 at 6:33 PM mail:

Iraq: Mosca, serve ancora lavoro su bozza Usa-Gb
(ANSA)-MOSCA,2 GIU-Sulla nuova bozza di risoluzione sull'Iraq presentata all'Onu da Usa e Gran Bretagna, Mosca ritiene che sia necessario ulteriore lavoro negoziale.'Una risoluzione puo' essere presentata in qualsiasi momento al voto del Consiglio dai Paesi che l'hanno redatta, e' nel loro diritto, ma e' ancora presto per dire quando potra' essere raggiunto un accordo generale' sulla base della bozza anglo-americana, ha detto il ministro degli esteri Serghiei Lavrov all'agenzia Interfax, a margine di una visita a Oslo.

http://www.ansa.it/rubriche/mondo/2004-06-02_1913976.html

Iraq: Germania, non convince nuova risoluzione Usa-Gb
(ANSA) - BERLINO, 2 GIU - La Germania ha criticato oggi la nuova versione di risoluzione sull'Iraq messa a punto da Stati Uniti e Gran Bretagna. A giudizio di Berlino, su di essa occorrono ulteriori colloqui e consultazioni in seno al consiglio di sicurezza dell'Onu. Escluso nuovamente, inoltre, un eventuale invio in Iraq di militari tedeschi. La nuova versione della risoluzione presentata all'Onu da Usa e Gran Bretagna prevede il ritiro dei soldati americani all'inizio del 2006.

http://www.ansa.it/rubriche/mondo/2004-06-02_1913879.html

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IRAQ: KHAMENEI, UNICO GOVERNO LEGITTIMO SARA' QUELLO SCELTO DAL POPOLO
by Aki Thursday, Jun. 03, 2004 at 3:53 PM mail:

Teheran, 3 giu. - (Aki)- Il quindicesimo anniversario della morte dell'Ayatollah Seyyed Ruhollah Mussawi Khomeini, fondatore della Repubblica Islamica, ha offerto ai leader iraniani la possibilita' di attaccare duramente il nuovo governo iracheno, gli Stati Uniti e l'Occidente. Riferendosi al nuovo esecutivo di Baghdad, l'ayatollah Seyyed Ali Khamenei, guida suprema della Repubblica Islamica ha affermato che l'Iran ''chiede l'abbandono immediato dell'Iraq da parte di tutte le forze d'occupazione''. ''Nemmeno un goccio del petrolio iracheno deve finire in mano agli occupanti o chiunque sia imposto da loro al popolo iracheno''. ''La Repubblica Islamica - ha concluso Khamenei - riterra' legittimo solo quel governo insediatasi a Baghdad che sia stato eletto con i voti del popolo iracheno''.
Il duro attacco di Ali Khamenei - che chiaramente boccia il piano dell'inviato delle Nazioni Unite, Ladkhar Brahimi, segue di solo un giorno le parole di apprezzamento espresso da Hamid Reza Asefi, portavoce del Ministero degli Esteri di Teheran - il quale aveva definito la formazione del nuovo governo ''un passo positivo e importante''. A Teheran i commentatori politici indipendenti, suggeriscono che le parole di Khamenei vanno lette in chiave interna. In realta', secondo gli analisti iraniani, la Guida Suprema con il suo discorso di oggi ha voluto dichiarare ufficialmente chiusa la parentesi riformista che proponeva una convivenza tra i valori islamici e i principi della democrazia.
Ma nel suo intervento Khamenei ha avuto toni molto duri anche contro Stati Uniti ed Occidente. ''La presenza americana in Iraq - ha detto Khamenei - e' segno evidente di quello che significa la democrazia per gli occidentali''. ''Qualche giorno fa - ha aggiunto Khamenei- l'inviato delle Nazioni Unite in Irak ha dichiarato che gli Stati Uniti in quanto una presenza militare in questo paese, devono avere il diritto a esprimere un loro giudizio sul governo che dovrebbe insediarsi a Baghdad, e questa forma di democrazia contro la quale noi ci siamo sempre battuti e continueremo ad opporci''.
Ali Khamenei ha poi definito Guantanamo, Abu Ghraib e la Palestina come ''tre esempi della democrazia che Occidente vuole imporre al mondo islamico''. ''Questi signori che si definiscono paladini della democrazia ed estremi difensori dei Diritti Umani - ha aggiunto la Guida Suprema della Repubblica Islamica - sono responsabili dei tragici fatti che ogni giorno accadono in Iraq, in Afghanistan e nella Palestina''.


(Rah/Aki)

http://www.adnkronosinternational.com/index_2Level.php?cat=Politica&loid=3.1.1210620838&par=0

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