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La Pinocchia inglese che "inventa" il Sudan: Lady Caroline Cox
by mazzetta Tuesday, Aug. 10, 2004 at 3:20 PM mail:

Ladies and gentlemen, ecco a voi una campionessa in "bugie di guerra", specialità nella quale può tenere testa a campioni come Bush e Blair senza alcuna difficoltà. Rendiamo omaggio a questa campionessa ingiustamente trascurata dai media!

La Pinocchia inglese...
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In questi giorni nei quali viene alla notorietà l'emergenza sudanese, tutta la stampa si preoccupa di capire chi siano i predoni autori del genocidio nel Darfur.
Il mistero è risolto, e sono lieto di presentare l'autrice dell'invenzione dei terribili predoni Janjaweed, una sua creatura fin dalla stesura del rapporto dell'Onu sulla vicenda, incredibilmente esagerato nelle dimensioni ( Baronessa Cox : My Lords, is the Minister aware of UN reports that the Janjaweed militia, which has been supported by the Government of Sudan, continues to attack clearly marked humanitarian convoys, despite the escalation of the catastrophe, with possibly 300,000 more people dying in coming weeks? What steps are Her Majesty's Government taking to ensure that the Government of Sudan stop the militia's interference with the humanitarian effort and are themselves brought to account for complicity with the military offensives, which are the cause of the catastrophe?)

La Baronessa Caroline Cox, 65 anni, è membro della House of Lords, presidente della Christian Solidarity International, poi trasformata in C.S.Worldwide a causa di un infortunio In queste vesti, come in quella di Lord, come in quella più propriamente professionale di infermiera, la Cox è una campionessa del soccorso umanitario, almeno apparentemente.

La sua organizzazione interviene nelle crisi umanitarie in Sudan, in Armenia, a Burma, in Indonesia ed oltre ancora, quando i cristiani siano minacciati, è riuscita denunciare persino casi di cannibalismo in Corea del Nord, dove, inspiegabilmente non ci sono cristiani o musulmani, ma dove la sua opera risulta evidentemente richiesta.
L'ispirazione è quella dei pentecostali inglesi, la stessa che si è diffusa nella bible belt americana e anche oltre.

Tra i campioni di questo stile religioso, incline alla mistificazione , perché si tratta davvero di uno stile cristiano tutto particolare, possiamo segnalare i peggiori abbaianti predicatori americani come Pat Robertson, o vere e proprie macchine da guerra come l'organizzazione del reverendo Moon. Comune a tutti l'interpretazione di uno scritto biblico di S. Paolo ai tessalonicesi, che proclama l'Assunzione in cielo dei giusti, che avverrebbe quando gli ebrei riavranno finalmente tutte le loro terre (da qui l'entusiasmo della destra israeliana), mentre infurierà la battaglia sulle sponde dell'Eufrate. L'Assunzione sarebbe la chiamata in cielo dei giusti, per un periodo di sette anni durante i quali i non-giusti si godrebbero una ondata di tormenti.

I recenti avvenimenti, ed i comportamenti di Bush, che è un fervente credente di queste interpretazioni, hanno ovviamente galvanizzato questa accozzaglia di sfruttatori di plebi plagiate.
Mentre Pat Robertson raccoglie sempre più denaro, mentre Moon manda i suoi coreani a redimere l'Iraq, e viene incoronato al Senato americano sollevando molte polemiche, la nobile Cox mette a ferro e fuoco il Sudan da anni, con ogni tipo di invenzione, poco importa se poi verrà smentita, l'importante è il lancio sui media, le smentite avranno sempre un seguito minore.

Parallelamente, questo fenomeno religioso è lo stesso che ha infiammato il fanatismo cattolico antigovernativo, presente significativamente anche nell'apparato militare, assai attivo contro l'eretico Clinton, quanto sedato sotto la guida di Bush. Questo però non è il ritratto di una criminale che ordina assassini, ma quello di una donna che da anni si presta a coprire ed organizzare ogni indegnità pur di sostenere il suo obiettivo: far trionfare la sua visione del cristianesimo e battere l'Islam, che descrive, anche in un libro, con parole peggiori di quelle che in Italia gli sono dedicate dalla delirante Fallaci nel suo recente delirio autoreferenziale.

Senso della missione, contro l'aborto, il femminismo, l'omosessualità , contro i "senza Dio" .
Queste associazioni religiose agiscono in sincrono con le loro controparti politiche dietro una parvenza umanitaria, ma sono vere e proprie macchine per il consenso e la conversione ("Over 100 Parliamentarians in Westminster and Brussels regularly support CSW by taking up cases of persecuted Christians. CSW staff working in the British and European Parliament as well as the United Nations are able to brief key decision makers, and regular delegations to Embassies ensure that governments are well aware of our concerns."), strumenti politici che godono di precise protezioni e complicità; rappresentate dai conservatori britannici, ma non solo, dalla destra Usa e dai neoconservatori in generale, e dalla destra israeliana, organizzazioni che si prestano a vere e proprie operazioni politiche in territori stranieri.

Come l'organizzazione di Moon in Iraq, quella della Cox è attiva in Sudan, e ormai da anni cerca di sostenere il Sud cristiano contro il governo talebano di al-Bashir. L'inizio dello scontro tra le due fazioni sudanesi non è recente, risale alla dichiarazione d'indipendenza, e negli ultimi 20 anni ha fatto circa 2 milioni di morti, con una brusca impennata verso l'alto negli ultimi anni. Da quando il segretario di stato di Clinton, la signora Albright dichiarò nel 1996 che il Sudan era un nido di vipere terroriste, la Cox non ha smesso un secondo di chiedere sanzioni contro il Sudan, avviando una personale campagna che le ha provocato numerose disavventure.

La signora non è esattamente un genio del male, i commentatori che ne hanno indagato le gesta ritengono sia una specie di alter-ego dei servizi inglesi, secondo la ricostruzione che vuole anche il reverendo Moon un parto dei servizi di Sua Maestà. Di certo tutto il movimento pentecostale e le sue numerose filiazioni di fanatismo cristiano, hanno in comune oltre ad alcune interpretazioni bibliche, la coscienza di essere in missione per conto di Dio, pertanto non esitano a scadere eticamente se questo può portar loro vantaggi, Dio lo vuole. La campagna sudanese della Cox si trasforma così nel 1997, quando la Albright convince il premier ugandese Yoweri Museveni ad associarsi e a sostenere John Garang, leader dello Spla (Sudan people liberation army), campione del Sud cristiano.

Questa decisione provocherà poi la tolleranza sudanese, a scopo di ritorsione, verso il cristianissimo ugandese Joseph Koni ed i suoi Olum dello LRA (Lord resistance army), che dalle sue basi sudanesi terrorizza da anni gli ugandesi oltre frontiera, provocando qualche altro migliaio di morti e sfollati.

Da allora i cristiani del Sud hanno avuto armi e munizioni e appoggio americano , fino ad arrivare alla pace siglata quest'anno con il Nord, che prevede la spartizione a metà dei proventi delle estrazioni petrolifere, cominciate nel 1999, ma già capaci di attirare le compagnie di mezzo mondo.
Anche l'Italia ha la sua piccola parte, ha sostenuto i colloqui di pace insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna e Norvegia, che hanno portato alla pax petrolifera, un successo poco pubblicizzato della nostra diplomazia, che forse varrà qualche concessione alla nostra industria, mentre l'unica storica presenza italiana nel paese è quella dei comboniani, in passato protagonisti delle vicende sudanesi, ed ora scalzati dall'attivismo e dai dollari di Lady Cox, con la quale hanno intrapreso una guerra silenziosa. In ogni caso i cattolici non paiono apprezzare l'operato dell'infaticabile baronessa .
Nel mezzo è successo di tutto, e la Cox è stata protagonista in negativo di diversi intrighi.

La Cox si è segnalata come finanziatrice di alcuni pessimi personaggi e come disinformatrice assoluta della realtà sudanese, tanto da ricevere censure ufficiali dalla House of Lords, da vedere la sua CSI cancellata dell'elenco Onu delle Ong, e da spingere quattro note testate anglosassoni, non certo complici dei talebani sudanesi, a riunirsi per smentirla.
Andando con ordine, la baronessa comincia gia nel 1997 a raccogliere finanziamenti per Garang, e a diffondere voci terribili sulle sorti dei cristiani sudanesi, giungendo a creare una campagna-capolavoro capace di raccogliere milioni di dollari e numerosi sponsor contro la schiavitù. Nel frattempo trova il tempo di sostenere che il Sudan produce armi chimiche (Le prove che presenterà verranno rigettate dalla House of Lords, uno dei molti Baroness' fiasco's), provocando il famoso bombardamento della fabbrica di medicinali sudanese ordinato da Clinton; appoggiò inoltre la versione che vedeva il governo sudanese complice nell'attentato al presidente Mubarak in Eritrea, connessione mai provata.

Patetica poi la segnalazione dell'acquisto da parte del Sudan di 400 missili Scud dall'Iraq, nel 1998, mentre nel 1999 dichiara che il Sudan sarebbe coinvolto nell'attentato al WTO del 1992, smentita in questo dal Dipartimento di Stato americano.

Nel caso dell'inganno che le è meglio riuscito, la Cox affermava che i cattivi islamici prendessero i cristiani come schiavi per poi venderli, quindi lei raccoglieva fondi per ricomprarli, un'operazione che in parecchi paesi, nei quali lo schiavismo è ancora un nervo scoperto, ha raccolto milioni di dollari.
Peccato che tutto ciò fosse assolutamente inesistente, i casi di riduzione in schiavitù erano pochi e "tradizionali", non certo un commercio, i miliziani dello Spla si adoperarono per organizzare "liberazioni di schiavi" ad uso di ispettori internazionali e della stampa, mentre con i soldi che raccoglievano compravano armi, dalla Gran Bretagna attraverso l'Uganda, dove giungevano come "parti di ricambio" per aggirare l'embargo alla vendita di armi ai paesi africani coinvolti nella Prima Guerra Mondiale Africana.
Questo infortunio, unito alla pretesa di presentare John Garang, il leader dello SPLA (Poi incluso nella lista Onu dei terroristi con tutto il suo movimento), come membro della Commissione Onu sui diritti umani, le valse la radiazione della sua associazione dalle Nazioni Unite ed il pubblico discredito. Lo Spla si è macchiato di ogni genere di crimine, rispecchiando perfettamente il quadro con il quale la Cox dipinge da anni le azioni del governo, compreso il commercio degli esseri umani.
Tutto ciò non pare averla comunque intimidita, ha immediatamente clonato la sua associazione (ora Christian Solidarity Worlwide, invece di Intenational) e ripreso le attività di sempre, girando furiosamente il mondo in conferenze ispirate e charity rallies fortunati, sostenuta dalla stampa amica del Reverendo Moon, ed invitata nella casa spirituale di Bush, quella Midland ormai entrata nella leggenda , a tenere fortunati discorsi, quello che stupisce è l'ingenuità che ostenta, capace a volte di convincere casuali osservatori della sua buona fede.

Da anni finanzia e sostiene la One Jerusalem Foundation che ha il suo oggetto sociale in: "Abbiamo un obiettivo, salvare una Gerusalemme unita come indivisa capitale di Israele", insieme a Pat Robertson e ad altri pentecostali.
La fondazione ha nel suo direttore uno dei maggiori oppositori agli accordi di Oslo, Yehiel le iter, considerato tra coloro che con i loro scritti ispirarono l'assassino di Rabin, e, pur completamente americana, segue e supporta la politica delle colonie.
La fondazione sosterrebbe economicamente Sharon in maniera occulta e non permessa dalla legge israeliana, ma la circostanza viene smentita (Like Olmert's New Jerusalem Foundation, One Jerusalem also is tax-exempt in the United States, enjoying 501(c)3 charitable organization status with the IRS. Among the founding members of One Jerusalem, according to their website, are: David Bar-Illan, editor of the Jerusalem Post and a former spokesman for Prime Minister Netanyahu; Baroness Caroline Cox, the head of Christian Solidarity International; Doug Feith, current Assistant Secretary of Defense for Policy, and co-author of the 1996 Institute for Advanced Strategic and Political Studies (IASPS) study, "Clean Break," providing Prime Minister Netanyahu with the roadmap for busting up the Oslo Peace Accords; Yehiel Leiter, former "foreign affairs director" of the Yesha Council, the governing body of the Jewish settlers in the West Bank and Gaza; Libby Pataki, wife of the current Republican Governor of New York State; Sharansky; and David P. Steinmann, the President of the Jewish Institute for National Security Affairs (JINSA), a hotbed of Israeli penetration into the American defense establishment).

Nel settembre del 2000 ispira al Sunday Telegraph un articolo che accusa Mr Abdel Mahmoud al-Koronky, diplomatico sudanese a Londra, di aver tenuto come schiava per due anni una giovane sudanese, evento coronato anche da un libro e da una campagna stampa dedicata. Una controinchiesta svela che si tratta di una colossale bufala, la presunta schiava aveva dichiarato falsamente la sua età, mai era stata schiava. Il Sunday Telegraph si dovette scusare e la baronessa glissò dicendo che non sapeva nulla della ragazza, ma che la storia le era sembrata interessante.

Nel 2002, si tenne una riunione internazionale senza precedenti tra l'irlandese 'The Irish Times', il londinese Independent on Sunday, il The Washington Post e l' International Herald; al fine di decidere come rimediare alla diffusione delle menzogne sul traffico degli schiavi e sul loro salvataggio.
I giornali decisero una serie di uscite riparatorie e combinate per rimediare a diverse false notizie e ricostruzioni che avevano diffuso su indicazione della Cox negli ultimi anni.
La baronessa è in difficoltà, ma oppone a tutti il suo candore umanitario, mentre serve gli interessi della BP in Sudan, attaccando in ogni occasione il presidente al-Bashir. L'indomita Cox ci riprova quest'anno con la favola dei predoni a cavallo.
Il governo inglese non può accusare il Sudan di atrocità, avendo appena concorso a siglare una pace che finalmente rende possibile l'esportazione del petrolio dal paese, una delegittimazione di al-Bashir come criminale genocidario metterebbe in discussione gli affari appena approvati e rimanderebbe il boom petrolifero del Sudan.
Gli interessi petroliferi inglesi ed occidentali sono celati dietro la compartecipazione di BP in Petrochina, joint venture con i cinesi e diverse altre aziende occidentali, un velo che consente di negare vigorosamente che l'oro nero possa influenzare le politiche di paesi onesti verso un dittatore, anche se la storia racconta di combattimenti per le concessioni. La crisi del Darfur ricalca la scena appena descritta per il Sud cristiano.

Mentre erano in corso i colloqui di pace, un movimento di liberazione del Darfur, lo Sla-m, è insorto in maniera sospetta, almeno considerando che si trattava fino a poco tempo fa di milizie locali di autodifesa, proiettandosi contro i governativi. Anche qui nuove dotazioni sono apparse nelle mani dei ribelli del paese più povero del mondo. Fin dall'inizio dell'anno scorso il governo sudanese ha reagito organizzando milizie locali, tra i tradizionali nemici degli insorti e tra quelli fedeli, ed inviando esercito ed aviazione a compiere una dura rappresaglia. Rappresaglia che si è presto trasformata nel massacro del Darfur e dei suoi abitanti, un centinaio di migliaia di vittime ed oltre un milione di profughi dispersi nel deserto.
Il Darfur è chiaramente secondario negli interessi strategici occidentali in Sudan la rappresaglia si è consumata nel silenzio, per oltre un anno, fino alla firma della pace petrolifera tra Sud cristiano ed il governo. Il Sud del Darfur però ospita anch'esso alcune importanti concessioni petrolifere, ed è vasto quanto la Francia.
Ecco allora che per giustificare l'intervento armato, senza trasformare al-Bashir in uno spietato dittatore, (anche se gia dovrebbe esserlo, secondo i criteri in vigore), la Cox chiama all'intervento internazionale contro i predoni Janjaweed, i colpevoli, barbari, islamici da punire per far trionfare il bene, fino a gridare al genocidio.

La stampa internazionale abbocca, come gia in precedenza, e anche i giornali italiani traboccano di "predoni" sanguinari, nonché islamici, of course, anche se in questo caso sono islamiche anche le vittime.
Il Sudan è ben contento di non essere considerato uno stato terrorista e asseconda la versione avendo capito, ed affidato a professionisti la sua immagine , pur cosciente che gli obbiettivi occidentali puntano ad una rimozione del regime, o ad un assetto federale del paese che ricorda tanto lo smembramento coloniale del più grande paese africano, soluzione gia prospettata per l'Iraq e l'Arabia Saudita dai pensatoi anglosassoni più aggressivi.

Alcuni cronisti, anche italiani, sono gia giunti in Sudan, e hanno riportato che questi Janjaweed, in realtà non si capisce bene chi siano, la parola indica genericamente un arabo a cavallo con un fucile, e non esistono battaglioni di Janjaweed visibili, per risolvere il mistero basta rivolgersi all'ineffabile signora Cox, anche se questa volta sarà più difficile, il governo sudanese, chissà perché, ha già dichiarato di aver arrestato e condannato a morte alcuni Janjaweed, mentre l'Onu esprime perplessità e fa partire il circo degli aiuti.

Problemi di politica internazionale? Costruite anche voi un utile Janjaweed e stampa ed opinioni pubbliche saranno ai vostri piedi!

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janjaweed
by frida Tuesday, Aug. 10, 2004 at 4:10 PM mail:

se questi janjaweed ci sono che si prendano la baronessa e se la portino viiiiiiiiiia.
nessuno ne sentirà la mancanza

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esercito bombarda ancora
by onu Wednesday, Aug. 11, 2004 at 9:22 AM mail:

http://www.osservatoriosullalegalita.org/04/comm/08agosto/1100carlasudan.htm

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