La prima street parade di Siena
Eccomi qui, dopo due giorni (che poi sono sei) di intenso lavoro nell'organizzare il Nocse con gli altri, eccomi, dicevo, che finalmente posso montare il carro di indy per la street parade. Sembra una buffonata rispetto a tutto il resto ma non lo è. Indystrello è pronto e soprattuto concentrato a portare sfiga a tutti gli sbirri che ci faranno le foto. I dischi con la musica uns uns ce li abbiamo... si può partire. Lungo il percorso tanta gente e tanti ragazzi di Siena vengono dietro al nostro carro a urlare, ballare, e mandare affanculo il Monte dei Paschi ogni volta che lo nominiamo. Questa è la Siena che non ho mai visto, e pensare che è tanto che sono qui. E' la Siena costretta, dalle etichette di pochi imbecilli, a stare ferma pure quando c'è il terremoto. La Siena dei ragazzi che vogliono gridare, uscire dalla vetrina spaccandola con un urlo che per la prima volta non dice "basta!" ma "si comincia!!!". Poi ci sono loro, i pinguini dell'Ocse a braccetto coi pinguini amministratori, che se ne stanno lì tappati nel loro palazzo a bere chianti in bicchieri di cristallo e non dire nulla, perchè di Siena loro non ne sanno un cazzo!!! Lo dimostra il fatto che in tre giorni le stronzate che hanno detto erano così poche e ripetitive che i giornali locali non le hanno potute usare neppure per tappare i buchi. Noi invece abbiamo affrontato non uno ma mille argomenti fondamentali grazie ai tantissimi contributi che ci sono venuti da tutte quelle realtà che i pinguini di cui sopra non vogliono nemmeno ascoltare. Volevano fare una vetrina per continuare a rubare, devastare, sfruttare, e volevano farlo arrogantemente senza avere neppure niente da dire se non lo slogan "Siena, modello esportabile" ripetuto fino alla monotonia. Noi gli abbiamo riempito la città di argomenti e di colore e credo che nessun senese possa dire di non essersene accorto.
|