Dopo l'occupazione dei territori la libertà è diventata un optional

Calma apparente rotta quà e là da sintomi di ribellione allo stato di occupazione: a Jenin tirando meloni addosso ai carri armati, a Nablus fanno saltare un autubus militare israeliano. Momenti di contrasto del processo sempre più evidente della colonizzazione dei territori.
In questi giorni è iniziato un processo che, senza il ritiro immediato delle truppe di occupazione israeliana dalla Palestina, porterà ad un aumento vertiginoso di queste azioni. Questa è la sensazione che si vive qua.
Sotto il resoconto di una giornata vicino a betlemme tra perquisizioni e tank
dheisheh camp 16 luglio sono uscito a filmare con la tv palestinese. il problema è che adesso stanno facendo perquisizioni nelle case per trovare i pochi combattenti palestinesi che sono scampati alla mattanza di aprile o che non sono già prigionieri.
Il contesto: oggi alle 13 arriva una telefonata alla troupe televisiva palestinese che cè una perquisa in corso near betlemme, si rivolgono a me e mi dicono: "let's go now", io li quardo con gli occh grandi, tiro un sospiro e dico ok go.
Mi dicono tieni il passaporto a portata di mano e la camera per riprendere.
Si parte in quattro con la macchina con le scritte tv sui tutti i fianchi, cè il coprifuoco ma loro hanno il permesso di girare e poi sono conosciutissimi dai soldati quindi nessun problema.
Arrivo alla casa, dopo un giro incredibile tra i monti atttorno a deheisheh. Tiro un sospiro di sollievo, non ci sono soldati. Sono appena andati via e non hanno portato via nessuno, bene.
I cameramen della tv palestinese indipendente (BETLEMMETV) intervistano il capofamiglia , si beve una limonata e un caffè si fuma qualche paglia e poi si va.
Vai penso, si va a casa e invece mi portano in un'altra casa devastata dalle perquisizioni dove i soldati si sono arrestati una ragazzo di 20 anni.
La madre in lacrime con le altre donne sul patio di casa a consolarla mentre gli uomini ci fanno vedere la devastazione: tutto rovesciato, muri spaccati, divani tagliati, insomma un classico, molto più di un classico.
Si risale in macchina e mi portano a vedere gli studios di Betlemmetv.
Piccola ma efficiente, ora stanno trasmettendo un set di canzoni palestinesi, da brivido.
Ritorno in macchina con gli altri operatori e mi portano a mangiare a casa di uno di loro, ah! Brava Gente, spericolati, pazzi. Due di loro al momento dell'invasione sono stati feriti più volte, conosco moglie e figlio. Il piatto unico è riso con zafferano mischiato con spaghettini frantumati con un pollo arrosto sopra come guarnizione. Magno, buono, mando a fanculo il mio stomaco che è un paio di giorni che brontola e magno, due minuti di relax e mi raccontano storie tristi e di coraggio e via così.
Ad un certo punto sentiamo due tank e un avp che si fermano e scendono, i soldati che fanno?
Si sente bussare forte alla porta i soldati, m16 spianato, sono giovanissimi, ci sono davanti e chiedono qualcosa. Io sono impietrito con il cuore a palla e cerco di mascherare l'emozione del mio primo incontro "face to face" con i tek. Non ci posso credere. Mi dico: sono in casa di un giornalista dell'associeted press, quindi ... poi arriva l'ufficiale come nei film dice qualcosa che non capisco esce, sollievo :)))))))))))))))))))))))))))))))))))))
La moglie mi guarda, sorride, io direi ride e mi porta un bicchiere d'acqua; sai in certi momenti ti manca la salivazione.
Dopo un po' si rifiata e si torna in macchina. Andiamo al media center e neanche a dirlo che nel kmetro che ci separa dal media center di Deheisheh un tank e un apc ci vengono incontro.
Le scritte con tv sulla macchina sono ben evidenti e i tek passano oltre: è andata. Si viene a sapere che massiccie perquisizioni sono state fatte nell'area di betlemme: porta per porta, casa per casa. UhM!!!!
Mi ricordano i film sull'occupazione tedesca, quando di notte, nei paesi, arrivavano i camion dei tedesci per cercare i partigiani.
Proprio come nei film, ma qui non è fiction.
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italy Indymedia