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I ’mujahidin’ smentiscono la presa di Falluja | ||
by Redazione WarNews Monday, Nov. 15, 2004 at 12:57 AM | mail: | |
Secondo i mujahidin, la battaglia non è finita. fonte: www.warnews.it
Secondo il comando militare USA, il bilancio dell'attacco in corso sulla
roccaforte ribelle di Falluja è giunto a 1200 morti tra gli "insorti",
31 tra i militari americani, e 6 tra i soldati del nuovo esercito
irakeno. Abu Saad al-Dlimi, portavoce della Consulta dei Mujahidin di Falluja, parlando ai microfoni di Al-Jazeera, ha affermato che "l'annuncio della fine dell'offensiva militare è la prova che le forze Amercane sono ad un'impasse... i criminali americani e gli apostati irakeni hanno subito più di 150 morti e 270 feriti tra le loro fila. - ed ha aggiunto che - solo nella giornata di oggi, i giovani combattenti per la libertà sono riusciti a dare alle fiamme ben 12 veicoli militari americani". Secondo il portavoce dei combattenti sunniti di Falluja, gli americani
"non sono stati in grado di prendere un solo metro" del quartiere di
Julan. Da alcuni racconti che i soldati americani feriti rilasciano ai giornalisti
durante le prime ore del loro ricovero, riportati dal Whashington Post, la
tecnica dei guerriglieri è ben coordinata: lascerebbero entrare i commandos
americani all'interno della città, per poi attaccarli alle spalle con manovre di
accerchiamento. Il portavoce dei mujahidin di Falluja ha smentito anche il conteggio delle vittime tra i suoi compagni, affermando che "il numero dei martiri combattenti uccisi non supera la quota di 100", tutti gli altri - secondo al-Dlimi - sarebbero civili innocenti. Nessuno è a conoscenza del numero esatto di civili rimasti in città durante i
6 giorni dell'attacco. Haza al-Afify, corrispondente di Al-Jazeera da Falluja, ha affermato di essere rimasto sorpreso dall'annuncio del ministro della difesa, che proclamava la conquista della città da parte delle forze USA e del nuovo esercito irakeno. Afify ha affermato che i combattimenti sono tutt'ora in corso, e coinvolgono soprattutto il quartiere di Julan, ma anche altre zone della città. Secondo il giornalista l'annuncio della fine delle operazioni militari diramato dal ministro della difesa "non ha credibilità in relazione alla realtà della situazione sul campo". Paolo Oddone |
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