Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2005/03/751750.php Nascondi i commenti.

Processo agli antifascisti dell'ORSO
by RadiOndaRossa Monday, Mar. 14, 2005 at 8:07 PM mail:

Intervista all'avvocato Mirko Mazzali in vista dell'udienza conclusiva contro i compagni antifascisti per i fatti del treno di Genova.

audio: MP3 at 1.6 mebibytes

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la legge è uguale per tutti
by ... Tuesday, Mar. 15, 2005 at 12:32 AM mail:

non si capisce perchè la giustizia non debba essere uguali per tutti, sono nipotini di berlusconi questi che pretendono di non pagare per un aggressione?

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MA CE LA FAI
by ari Friday, Mar. 18, 2005 at 5:31 PM mail:

probabilmente non sai della vicenda cmq
sei una borghese e forse per te la giustizia e uguale per tutti BABBA

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ecco perchè può succedere
by Andrea - un genovese Sunday, Mar. 20, 2005 at 5:23 PM mail:

illuminante il commento di "...", a sentenza non ancora epressa. Lo leggo solo ora, che so della condanna di Orlando a 3 anni e passa di carcere (e al quale va tutta la mia solidarietà). Perchè il fatto che "..." senta il bisogno di ripetere questa formula fondamentale della giustizia, "la legge è uguale per tutti", dietro le cui lettere incise nel legno o stampate in metallo o pietra siedono uomini e donne che giudicano per professione, i giudici, ebbene questo atto di "..." - che non sembra una di Forza Italia - mi aiuta, mi illumina, mi interessa? Perchè in parte mi rivela la risposta ad un grido che è nato in me come stampato nel cervello e nel cuore da un maglio di svariate tonnellate: "come può accadere questa ingiustizia, questo errore che non è solo nella misura della condanna (che comunque ha un suo peso: provate a pensarvi reclusi per ben tre anni negli immondezzai carcerari che ha l'italia, per aver dato qualche schiaffone (se qui sbaglio è per ignoranza, ma è questa la mia impressione dopo aver letto le trascrizioni processuali disponibili su internet))??". A questo dubbione, un po' straziante a dire la verità, mi risponde "...", che cita a totale sproposito dei principi di giustizia, per carità di nobilissimo principio, che però appartengono in toto al mondo delle idee. E secondo me questo mondo ideale può apparire nella realtà del mondo solo attraverso le azioni di noi uomini (secondo me per la maggior e più preziosa parte involontarie, cioè viscerali). Per cui citarle così come ha fatto "...", cioè superficialmente e slegatamente dal contesto e dalle azioni delle persone, e soprattutto senza aver giudicato al volo, senza il tentativo di informarsi e giustificare le proprie valutazioni, è inumano e esiziale. Per questo male antico e molto attuale assieme, cioè dare troppa fiducia a etichette come "la legge è uguale per tutti" (applicata nello specifico ad un bancone di legno che diventa tribunale) possono a volte (spesso) verificarsi stronzate (non casuali) come questa condanna. Questo è quello che mi rimane dello stupido/utile commento di "...":
non è il momento di essere superficiali.
L'unico piccolo sollievo all'ingiustizia che vedo è l'esigenza che sento di tenere gli occhi "wide shut", chiusi alle illusioni, ma come veggenti attraverso le palpebre: ESISTENTI COMUNQUE. questo per me è il senso prezioso dell'indipendenza di indymedia.
Aiutiamoci.
Andrea

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ecco perche può succedere (tentativo di pubblicazione n° 2)
by andrea - un genovese Sunday, Mar. 20, 2005 at 5:30 PM mail:

illuminante il commento di "...", a sentenza non ancora epressa. Lo leggo solo ora, che so della condanna di Orlando a 3 anni e passa di carcere (e al quale va tutta la mia solidarietà). Perchè il fatto che "..." senta il bisogno di ripetere questa formula fondamentale della giustizia, "la legge è uguale per tutti", dietro le cui lettere incise nel legno o stampate in metallo o pietra siedono uomini e donne che giudicano per professione, i giudici, ebbene questo atto di "..." - che non sembra una di Forza Italia - mi aiuta, mi illumina, mi interessa? Perchè in parte mi rivela la risposta ad un grido che è nato in me come stampato nel cervello e nel cuore da un maglio di svariate tonnellate: "come può accadere questa ingiustizia, questo errore che non è solo nella misura della condanna (che comunque ha un suo peso: provate a pensarvi reclusi per ben tre anni negli immondezzai carcerari che ha l'italia, per aver dato qualche schiaffone (se qui sbaglio è per ignoranza, ma è questa la mia impressione dopo aver letto le trascrizioni processuali disponibili su internet))??". A questo dubbione, un po' straziante a dire la verità, mi risponde "...", che cita a totale sproposito dei principi di giustizia, per carità di nobilissimo principio, che però appartengono in toto al mondo delle idee. E secondo me questo mondo ideale può apparire nella realtà del mondo solo attraverso le azioni di noi uomini (secondo me per la maggior e più preziosa parte involontarie, cioè viscerali). Per cui citarle così come ha fatto "...", cioè superficialmente e slegatamente dal contesto e dalle azioni delle persone, e soprattutto senza aver giudicato al volo, senza il tentativo di informarsi e giustificare le proprie valutazioni, è inumano e esiziale. Per questo male antico e molto attuale assieme, cioè dare troppa fiducia a etichette come "la legge è uguale per tutti" (applicata nello specifico ad un bancone di legno che diventa tribunale) possono a volte (spesso) verificarsi stronzate (non casuali) come questa condanna. Questo è quello che mi rimane dello stupido/utile commento di "...":
non è il momento di essere superficiali.
L'unico piccolo sollievo all'ingiustizia che vedo è l'esigenza che sento di tenere gli occhi "wide shut", chiusi alle illusioni, ma come veggenti attraverso le palpebre: ESISTENTI COMUNQUE. questo per me è il senso prezioso dell'indipendenza di indymedia.
Aiutiamoci.
Andrea

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ecco perche può succedere (tentativo di pubblicazione n° 3)
by andrea - un genovese Sunday, Mar. 20, 2005 at 5:31 PM mail:

illuminante il commento di "...", a sentenza non ancora epressa. Lo leggo solo ora, che so della condanna di Orlando a 3 anni e passa di carcere (e al quale va tutta la mia solidarietà). Perchè il fatto che "..." senta il bisogno di ripetere questa formula fondamentale della giustizia, "la legge è uguale per tutti", dietro le cui lettere incise nel legno o stampate in metallo o pietra siedono uomini e donne che giudicano per professione, i giudici, ebbene questo atto di "..." - che non sembra una di Forza Italia - mi aiuta, mi illumina, mi interessa? Perchè in parte mi rivela la risposta ad un grido che è nato in me come stampato nel cervello e nel cuore da un maglio di svariate tonnellate: "come può accadere questa ingiustizia, questo errore che non è solo nella misura della condanna (che comunque ha un suo peso: provate a pensarvi reclusi per ben tre anni negli immondezzai carcerari che ha l'italia, per aver dato qualche schiaffone (se qui sbaglio è per ignoranza, ma è questa la mia impressione dopo aver letto le trascrizioni processuali disponibili su internet))??". A questo dubbione, un po' straziante a dire la verità, mi risponde "...", che cita a totale sproposito dei principi di giustizia, per carità di nobilissimo principio, che però appartengono in toto al mondo delle idee. E secondo me questo mondo ideale può apparire nella realtà del mondo solo attraverso le azioni di noi uomini (secondo me per la maggior e più preziosa parte involontarie, cioè viscerali). Per cui citarle così come ha fatto "...", cioè superficialmente e slegatamente dal contesto e dalle azioni delle persone, e soprattutto senza aver giudicato al volo, senza il tentativo di informarsi e giustificare le proprie valutazioni, è inumano e esiziale. Per questo male antico e molto attuale assieme, cioè dare troppa fiducia a etichette come "la legge è uguale per tutti" (applicata nello specifico ad un bancone di legno che diventa tribunale) possono a volte (spesso) verificarsi stronzate (non casuali) come questa condanna. Questo è quello che mi rimane dello stupido/utile commento di "...":
non è il momento di essere superficiali.
L'unico piccolo sollievo all'ingiustizia che vedo è l'esigenza che sento di tenere gli occhi "wide shut", chiusi alle illusioni, ma come veggenti attraverso le palpebre: ESISTENTI COMUNQUE. questo per me è il senso prezioso dell'indipendenza di indymedia.
Aiutiamoci.
Andreailluminante il commento di "...", a sentenza non ancora epressa. Lo leggo solo ora, che so della condanna di Orlando a 3 anni e passa di carcere (e al quale va tutta la mia solidarietà). Perchè il fatto che "..." senta il bisogno di ripetere questa formula fondamentale della giustizia, "la legge è uguale per tutti", dietro le cui lettere incise nel legno o stampate in metallo o pietra siedono uomini e donne che giudicano per professione, i giudici, ebbene questo atto di "..." - che non sembra una di Forza Italia - mi aiuta, mi illumina, mi interessa? Perchè in parte mi rivela la risposta ad un grido che è nato in me come stampato nel cervello e nel cuore da un maglio di svariate tonnellate: "come può accadere questa ingiustizia, questo errore che non è solo nella misura della condanna (che comunque ha un suo peso: provate a pensarvi reclusi per ben tre anni negli immondezzai carcerari che ha l'italia, per aver dato qualche schiaffone (se qui sbaglio è per ignoranza, ma è questa la mia impressione dopo aver letto le trascrizioni processuali disponibili su internet))??". A questo dubbione, un po' straziante a dire la verità, mi risponde "...", che cita a totale sproposito dei principi di giustizia, per carità di nobilissimo principio, che però appartengono in toto al mondo delle idee. E secondo me questo mondo ideale può apparire nella realtà del mondo solo attraverso le azioni di noi uomini (secondo me per la maggior e più preziosa parte involontarie, cioè viscerali). Per cui citarle così come ha fatto "...", cioè superficialmente e slegatamente dal contesto e dalle azioni delle persone, e soprattutto senza aver giudicato al volo, senza il tentativo di informarsi e giustificare le proprie valutazioni, è inumano e esiziale. Per questo male antico e molto attuale assieme, cioè dare troppa fiducia a etichette come "la legge è uguale per tutti" (applicata nello specifico ad un bancone di legno che diventa tribunale) possono a volte (spesso) verificarsi stronzate (non casuali) come questa condanna. Questo è quello che mi rimane dello stupido/utile commento di "...":
non è il momento di essere superficiali.
L'unico piccolo sollievo all'ingiustizia che vedo è l'esigenza che sento di tenere gli occhi "wide shut", chiusi alle illusioni, ma come veggenti attraverso le palpebre: ESISTENTI COMUNQUE. questo per me è il senso prezioso dell'indipendenza di indymedia.
Aiutiamoci.
Andrea

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ecco perche può succedere (non riesco a pubblicarlo! se potete spiegatemi perchè)
by andrea - un genovese Sunday, Mar. 20, 2005 at 6:10 PM mail:

illuminante il commento di "...", a sentenza non ancora epressa. Lo leggo solo ora, che so della condanna di Orlando a 3 anni e passa di carcere (e al quale va tutta la mia solidarietà). Perchè il fatto che "..." senta il bisogno di ripetere questa formula fondamentale della giustizia, "la legge è uguale per tutti", dietro le cui lettere incise nel legno o stampate in metallo o pietra siedono uomini e donne che giudicano per professione, i giudici, ebbene questo atto di "..." - che non sembra una di Forza Italia - mi aiuta, mi illumina, mi interessa? Perchè in parte mi rivela la risposta ad un grido che è nato in me come stampato nel cervello e nel cuore da un maglio di svariate tonnellate: "come può accadere questa ingiustizia, questo errore che non è solo nella misura della condanna (che comunque ha un suo peso: provate a pensarvi reclusi per ben tre anni negli immondezzai carcerari che ha l'italia, per aver dato qualche schiaffone (se qui sbaglio è per ignoranza, ma è questa la mia impressione dopo aver letto le trascrizioni processuali disponibili su internet))??". A questo dubbione, un po' straziante a dire la verità, mi risponde "...", che cita a totale sproposito dei principi di giustizia, per carità di nobilissimo principio, che però appartengono in toto al mondo delle idee. E secondo me questo mondo ideale può apparire nella realtà del mondo solo attraverso le azioni di noi uomini (secondo me per la maggior e più preziosa parte involontarie, cioè viscerali). Per cui citarle così come ha fatto "...", cioè superficialmente e slegatamente dal contesto e dalle azioni delle persone, e soprattutto senza aver giudicato al volo, senza il tentativo di informarsi e giustificare le proprie valutazioni, è inumano e esiziale. Per questo male antico e molto attuale assieme, cioè dare troppa fiducia a etichette come "la legge è uguale per tutti" (applicata nello specifico ad un bancone di legno che diventa tribunale) possono a volte (spesso) verificarsi stronzate (non casuali) come questa condanna. Questo è quello che mi rimane dello stupido/utile commento di "...":
non è il momento di essere superficiali.
L'unico piccolo sollievo all'ingiustizia che vedo è l'esigenza che sento di tenere gli occhi "wide shut", chiusi alle illusioni, ma come veggenti attraverso le palpebre: ESISTENTI COMUNQUE. questo per me è il senso prezioso dell'indipendenza di indymedia.
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Andrea

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Diocane basta
by ahooo Sunday, Mar. 20, 2005 at 6:22 PM mail:

ma la vuoi piantare?
effai un reload!

sembri na mosca sulla lampadina accesa
eptum eptum eptum

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eptum
by andrea - un genovese Tuesday, Apr. 05, 2005 at 1:08 PM mail:

eptumeptumeptum. eptum .; e puntoeaccapo
che non credano che siamo provinciali totò toctoc eptum eptum eptumeptumetpum
(note dalla e sopra alla emilia paranoicca gnocagon go gnocca)

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