foto dell'occupazione dell'ex maternita' di via d'azeglio

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L'unica legge è quella del desiderio? E così tutti a desiderare telefonini, televisioni, telegatti, scarpe, sciarpe, girelle motta, buondì motta, mottarelli, cappottini, pashmine, kashmirini, macdonalds, blackbuster: desidero quindi compro, rubo, depredo, ottengo. Ho. Compro ergo sum?

magari se un* intende diversi dai tuoi, può anche darsi che il discorso non sia per nulla consumista.

desiderare altro, promuovere i desideri reali e non quelli indotti

sveglia criticalcazz!

dunque
io desidero, io sono.
Sembra banale. Ma non lo è. Se non sogno, se non desidero, se non spero se non lotto per ottenere ciò k desidero, non sono.
Partire dal corpo e chiedersi cosa si desidera. Confrontarsi con gli/le altr° che ti stanno attorno, quell° con cui condividi, vita, tavola, affetti, militanza. E poi lottare anche solo per avvicinarsi alla soddisfazione di quel desiderio. Non esiste una vera e netta distinzione tra ciò che è indotto e ciò che non lo è, così come tra desiderio eterodotto e desiderio autoindotto. Esiste solo la capacità di capire se la soddisfazione di quel desiderio è qualcosa che appartiene a te, a molt°, a tutt°. Se nel soddisfarlo alzi la qualità della vita di qualcun@ senza ledere la dignità e la persona fisica di qualcun'altr@. Senza togliere ad altr°.

Sbaglio o questa era ciò che fatto sognare per secoli uomini e donne alla ricerca di una convivenza civile, di una polis locale o universale un po' più "giusta"?
evviva l'utopia eterodossa.
maquinaria