Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2005/11/928554.php Nascondi i commenti.

[Comunicato Ex-LSU] LAVORO PRECARIO = VITA IMPOSSIBILE
by ex-lsu Tuesday, Nov. 22, 2005 at 9:00 PM mail:

LAVORO PRECARIO = VITA IMPOSSIBILE

I lavoratori socialmente utili della Val Vibrata ed i COBAS manifestano oggi, insieme con altre figure sociali, di fronte all'assemblea regionale per rivendicare il diritto ad avere una vita dignitosa e non soluzioni precarie per la loro esistenza.

La giunta regionale ha approvato recentemente un progetto (programma P.A.R.I.), che prevede il ricollocamento di 1550 lavoratori (tra i quali 280 L.S.U. d'Abruzzo), senza nessuna garanzia per un futuro lavorativo con contratto a tempo indeterminato. Questi lavoratori, in pratica, percepiranno per lavori saltuari e precari da 450 ? a 489,33 ? fino al 30 Aprile 2006 e poi..il nulla! Questo non può essere accettato dai lavoratori, perché significa una vita di stenti, di precarietà definitiva.

Ma la battaglia che stanno conducendo gli LSU è ANCHE PER LE GIOVANI GENERAZIONI, A CUI E' RISERVATO UN FUTURO DA PRECARI E UNA PENSIONE DA FAME.

Un governo regionale di centro-sinistra, che è riuscito a vincere anche grazie ai voti degli L.S.U. e dei giovani precari non può permettersi di dare soluzioni di prospettive precarie, esattamente come fa il centro-destra a livello nazionale, basando le politiche del lavoro sulla legge 30 (legge Maroni-Biagi).

E' questo il motivo per cui oggi gli L.S.U. i COBAS e TUTTI I SOGGETTI SOCIALI POTENZIALMENTE PRECARI sono in piazza a manifestare. I fatti contano, le parole vanno via col vento: se ci sono esponenti della giunta regionale, che non condividono le scelte di politiche del lavoro dell'assessore al lavoro (Fernando Fabbiani P.d.C.I.), lo manifestino oggi e nel prossimo futuro, impegnandosi a ricercare soluzioni con contratti a tempo indeterminato, altrimenti per quale motivo continuare a votare politici che si dicono di "sinistra" e prendono provvedimenti su un problema così pregnante, come se fossero di "destra" (ci sembra che la legge Maroni-Biagi, a parole, sia avversata da tutto il centro-sinistra..o NO ?).
Per quel che riguardano gli L.S.U. ed i COBAS, annunciamo una campagna regionale, per organizzare tutti coloro che sono precari o sentono di esserli potenzialmente, in comitati di difesa dal lavoro precario.


FACCIAMO APPELLO A TUTTI COLORO CHE VOGLIONO PRENDERE IN MANO IL PROPRIO DESTINO AD UNIRSI A NOI E A COSTITUIRE COMITATI TERRITORIALI, POICHE' CON QUESTI CHIARI DI LUNA NON C'E' DA FARSI ILLUSIONI.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

facciamo tanti comitati precari
by precari autorganizzati Tuesday, Nov. 22, 2005 at 9:06 PM mail:

accogliamo questa proposta degli ex-lsu, organizziamoci.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
viva
by cobas Wednesday, Nov. 23, 2005 at 9:07 AM mail:

Viva i sindacati autonomi di base.
Gulag per i signori della concertazione.
Biglietto per la siberia, sola andata.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
autorganizziamoci contro la precarietà
by enrico Wednesday, Nov. 23, 2005 at 11:53 AM mail:

carissi@ compagn@, condivido la decisione di organizzare comitati territoriali contro la precarietà e contro tutta la merda che il capitale ci impone, ma ho delle serie perplessità sulle modalità organizzative. Penso sia necessario uscire dalla contingenza delle scadenze (locali o nazionali) per cercare di costruire una strategia comune, ma penso sia anche altrettanto importante non cercare scappatoie politiche in improbabili raggruppamenti. Ritengo che, se si vuole contribuire all'organizzazione di un percorso antagonista, sia necessario capirci, capire il mondo che ci circonda e comunicare con esso. La lotta degli LSU è un esempio per tutti, ma riguarda soggetti ben determinati: ancora legati a forme di produzione economica e riproduzione sociale ascrivibili al fordismo e, quindi, ancora facilmente organizzabili nelle forme di lotta tipiche del '900 (per intenderci: si tratta di operai fortemente coesi tra loro, residenti in un'unica area geografica, organizzati intorno ad una tematica ben precisa). Stessa cosa potrebbe (e sottolineo potrebbe) dirsi per il mondo studentesco, dove esiste una contiguità ed una quotidianeità tra i soggetti, che favoriscono l'aggregazione e l'individuazione di ambiti di conflitto. Ma la realtà della precarità è molto più complessa, fatta di soggetti dispersi, schiacciati da mille vicende individuali, totalmente incapaci di riconoscersi come "classe". Per contrastare le dinamiche del capitale, non si può che partire dal confronto questa specifica realtà, rifuggendo dai dogmatismi, dalle soluzioni univoche, dalle scorciatoie che non portano a niente.
Un abbraccio, enrico

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.