Il ministro degli Interni parla di "una miscela preoccupante
che potrebbe esplodere da un giorno all'altro"
Tav, Pisanu lancia l'allarme
"Nella protesta intrusioni eversive"
Dal responsabile del Viminale anche il timore per possibili
attacchi all'Italia: "Le Olimpiadi di Torino un possibile obiettivo"
Il ministro Giuseppe Pisanu
ROMA - "In Val di Susa c'è oggi una miscela preoccupante di legittima protesta popolare, speculazione politica e intrusioni eversive che rischia di esplodere da un giorno all'altro". Lo ha detto il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu durante una conferenza stampa nella quale ha illustrato una relazione presentata al consiglio dei ministri. Il ministro si è riferito, ovviamente, alle proteste anti Tav dei gorni scorsi.
In mattinata il ministro aveva anche lanciato un su un possibile attacco terroristico all'Italia. E con la Torino delle Olimpiadi invernali 2006 come possibile obiettivo: "La sicurezza dei giochi olimpici - aveva detto il responsabile del Viminale, in un'informativa alla Camera - assume un'importanza prioritaria". Anche perchè la manifestazione "di rilevanza mondiale", è in concomitanza "con la campagna elettorale".
Insomma, secondo Pisanu l'evento torinese "è di grande interesse per le formazioni terroristiche"; e del resto, attentati "nella più recente storia delle Olimpiadi non mancano". Comunque il ministro ha dato anche rassicurazioni: "Le forze di polizia hanno messo a punto un piano di sicurezza in stato già avanzato". Il piano, ha proseguito, prevede tra l'altro "l'impiego di 9 mila operatori delle forze dell'ordine, l'apertura di una centrale operativa olimpica collegata con le 21 sale operative di sito e l'attivazione di un Centro nazionale di informazione sulle Olimpiadi, in stretto rapporto con le polizie e i servizi di intelligence".
Ma non c'è solo Torino, come possibile obiettivo: in generale, ha ricordato il ministro, "dobbiamo continuare a ritenere possibile un attentato nel nostro Paese". Come dimostrano anche "i vari comunicati di minaccia contro il nostro Paese" apparsi su Internet, che "mirano ad innalzare la nostra percezione di rischio".
Poi Pisanu ha commentato le vicende giudiziarie milanesi, e in particolare il caso dei militanti islamici giudicati da alcuni magistrati terroristi, da altri come "resistenti". A giudizio del ministro, le "notevoli disparità di valutazione" emerse "anche nell'ambito di una stessa vicenda giudiziaria" creano "non solo sconcerto nell'opinione pubblica", ma vengono interpretate "come un segnale di debolezza negli ambienti dell'islamismo radicale".
Ecco perchè il responsabile del Viminale ha ribadito "la necessità di forme sempre più strette di autonomo coordinamento della magistratura capaci di maggiore coerenza all'azione giudiziaria, nei confronti del terrorismo internazionale".
Infine, un primo bilancio sull'applicazione delle nuove norme antiterrorismo. In quest'ambito, finora si sono svolti "diciotto colloqui investigativi in carcere, che hanno avuto luogo principalmente nelle sedi delle Procure distrettuali". Pisanu ha anche riferito che il nuovo permesso di soggiorno a fini investigativi è stato rilasciato finora in quattro casi, "ad altrettanti stranieri che hanno offerto la loro collaborazione agli organi investigativi" e che fino ad oggi "sono stati adottati 20 provvedimenti di espulsione a carico di stranieri ritenuti pericolosi per l'ordine pubblico e la sicurezza".
(2 dicembre 2005)
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