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Notiziario delle lotte dei lavoratori 3-9/1/06
by Centro Documentazione e Lotta Tuesday, Jan. 10, 2006 at 2:28 PM mail: cen_doc_lotta@yahoo.it

SOMMARIO: Telegate, Alitalia, Ecoserdiana, Finmek, Poste, Metalmeccanici, Merloni, La Fiorita, Gasfire, Foderauto

Notiziario delle lot...
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03-09/01/06 *
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03 gennaio 2006

TELEGATE: LAVORO PRECARIO PER IL 12.40
http://www.ilmanifesto.it

Nella sede torinese dell'Unione industriali abbondano
risate e pacche sulle spalle quando il discorso
scivola sull'apertura di Telegate a Livorno. Nessuno
avrebbe mai pensato di poter irrompere nella "rossa" e
operaia Livorno con le istituzioni di centrosinistra e
Cgil, Cisl, Uil favorevoli ai peggiori contratti della
legge 30. C'è riuscita Telegate, società tedesca
leader nel mercato dell'informazione telefonica con
compartecipazioni in altre società di tutta Europa. In
Italia la maggior parte del capitale sociale di
Telegate è della Seat Pagine Gialle (al 70%). Gestisce
il servizio "Pronto Pagine Gialle 89.24.24" e, a
partire dallo scorso ottobre, anche il "12.40", che
sostituisce il vecchio "12" di Telecom Italia.
Telegate ha aperto un nuovo call center nella frazione
di Guasticce perché ha ritenuto che fosse la soluzione
ottimale in termini di costi, logistica e dimensioni
territoriali. In realtà, la società non aveva alcuna
intenzione di trasferirsi a Livorno: voleva
raddoppiare a Torino, dove ha già da diversi anni un
call center, ma i molti contenziosi che i lavoratori
hanno aperto con l'azienda, hanno spinto quest'ultima
a cercare terreno fertile altrove. L'hanno trovato a
Livorno grazie all'appoggio determinante dei sindacati
confederali.
I contenziosi di Torino vertono sull'utilizzo dei
cocoprò (contratti a progetto). La Fiom torinese,
insieme al Nidil Cgil, sta da tempo portando avanti
una battaglia legale perché sostiene che i cocoprò
sono a tutti gli effetti lavoratori dipendenti. Una
trentina le azioni legali in corso e ad agosto la
prima vittoria. Telegate è stata condannata per abuso
di ricorso al contratto precario. Protagonista una
giovane donna a cui dovranno essere pagati i danni
morali, la differenza salariale e i contributi
relativi ai 12 mesi svolti al call center: ma,
sopratutto, dovrà essere assunta a tempo
indeterminato. Insomma, è stato riconosciuto come il
contratto di cocoprò mascheri mansioni del tutto
identiche a quelle di un lavoratore fisso. Telegate ha
dovuto ben presto chiedersi come risolvere una grana
che rischiava di allargarsi a macchia d'olio. Ha
perciò pensato bene di evitare di raddoppiare su
Torino, provvedendo a esportare a Livorno le stesse
condizioni di lavoro. Ma con due aggravanti:
l'assunzione del personale come poligrafici (a Torino
sono inquadrati come metalmeccanici) e il totale
disinteresse dei sindacati.
Ma quali caratteristiche ha il centralinista tipo?
Secondo il collettivo Precari Autorganizzati (PrecAut)
di Livorno, l'unico gruppo che è stato al fianco dei
lavoratori Telegate, la quasi totalità dei
centralinisti ha un'età compresa tra i 20 e i 40 anni
ed oltre il 90% è laureato o laureando.
Per quanto riguarda l'apprendistato (al momento,
comunque, assente all'interno del call center), sempre
all'Unione industriali di Torino circola un'altra
battuta: sembra che i sindacati, durante le
trattative, abbiano "imposto" all'azienda l'adozione
di almeno una forma meno precaria di contratto e che i
dirigenti di Telegate abbiano colto la palla al balzo
proponendo l'apprendistato senza alcuna obiezione da
parte dei sindacati stessi. Il contratto di
apprendistato è ancor peggiore di quello a progetto
perché l'apprendista, il primo anno, percepisce solo
il 60-70% dello stipendio e i contributi pensionistici
sono pagati dallo Stato, cosicché i costi per
l'azienda risultano irrisori. Non solo: ha un orario
molto vincolante, e guadagna meno del cocoprò, perché
sarebbero assunti a 4 ore giornaliere.


04 gennaio 2006

ALITALIA http://www.ilmanifesto.it

I lavoratori di Alitalia chiedono una immediata
riapertura del confronto con la compagnia per adeguare
le retribuzioni. La moratoria sul congelamento della
parte economica è scaduta improrogabilmente il 31
dicembre 2005 e pertanto vanno previsti immediati
incontri di categoria per l'adeguamento economico
delle retribuzioni. I sindacati ricordano inoltre che
il 19 gennaio si terrà lo sciopero del personale
Alitalia. "L'attuale drammatica situazione di
Alitalia, denunciata da tutti i dipendenti, richiede
un immediato cambio di rotta - sostengono i sindacati
- Solo così i sacrifici sostenuti in questi anni da
migliaia di lavoratori non saranno resi vani da
decisioni miopi e incomprensibili del management".


05 gennaio 2006

ECOSERDIANA: LAVORATORI IN AGITAZIONE
http://www.sardegnaoggi.it

La vertenza dei lavoratori dell'Ecoserdiana è stata al
centro della conferenza dei Capigrupopo in Consiglio
provinciale a Cagliari. Complessivamente si tratta di
36 lavoratori tra stagionali e dipendenti a tempo
indeterminato che rischiano di perdere il posto in
quanto la discarica dell'azienda è colma dallo scorso
ottobre. La soluzione potrebbe venire da due diversi
progetti che l'Ecoserdiana ha in mente: il
rimodellamento della discarica o l'utilizzo del
bio-gas.


06 gennaio 2006

FINMEK http://www.ilmanifesto.it/

Si sono detti disponibili ad acquistare lo
stabilimento dove lavorano investendo il loro
trattamento di fine rapporto: l'idea arriva dai 176
lavoratori della Finmek di Sulmona dopo l'annuncio
delle trattative in corso per la vendita del sito
produttivo. L'iniziativa permetterebbe alla Finmek di
continuare a utilizzare la struttura per la
produzione. La proposta è emersa al termine
dell'assemblea generale dei dipendenti tenutasi ieri,
nel corso della quale i sindacati hanno annunciato
l'intenzione da parte della Konor srl - della quale
non si conosce ancora il tipo di attività che svolge -
di acquistare lo stabilimento di Sulmona.


07 gennaio 2006

CALL CENTER POSTE: SEMPRE PRECARI
http://www.ilmanifesto.it/

42 persone, lavoratori "somministrati" al call center
delle Poste di Reggio Calabria, lavorano in affitto
ormai da 4 anni e mezzo, con proroghe continue ed
estenuanti, riuscendo a conoscere qualcosa del loro
destino solo l'ultimo giorno, quello della scadenza
del contratto. Quest'anno la data fatidica è il 13
gennaio. Un'assunzione che in alcuni casi è proprio un
"pacco": basti pensare che accanto agli operatori
precari, ce ne sono un'altra ottentina a tempo
indeterminato. Ebbene: mentre i primi si dannano a
produrre il più possibile, con l'ansia continua del
non rinnovo, le Poste riconoscono il premio di
produttività maturato dall'intero gruppo (i 42
somministrati più gli 80 fissi) solo ai dipendenti
garantiti. Per non parlare delle ferie: i tempi
indeterminati possono prendere tranquillamente 2
settimane di seguito in estate, mentre i precari si
devono accontentare di una.
Alle Poste si perpetua da anni uno dei peggiori abusi
del contratto interinale, introdotto dal pacchetto
Treu e peggiorato dalla legge 30 (che ne ha
liberalizzato il ricorso, rendendolo praticamente
prorogabile all'infinito): si usano strutturalmente
dei lavoratori precari. Gli operatori più giovani
hanno 26 o 28 anni, ma ormai la media è
abbondantemente oltre i 30, con diverse persone tra i
35 e i 40. Il call center di Reggio Calabria è stato
già altre volte al centro delle cronache, e oggetto di
diverse interrogazioni parlamentari. Il rinnovo di
contratto più caldo è stato quello dell'estate scorsa,
quando due degli allora 40 operatori somministrati
furono lasciati fuori.

METALMECCANICI: SCIOPERO A TORINO
http://www.ilmanifesto.it/

Due ore di sciopero dei metalmeccanici di Torino,
lunedì prossimo, come prima tranche delle otto ore
indette a livello nazionale da Fiom, Fim e Uilm per il
rinnovo del contratto.


08 gennaio 2006

MERLONI: ARRIVA LA CIG
http://www.corriereadriatico.it/

E’imminente l’avvio della cassa integrazione
straordinaria alla Antonio Merloni di Fabriano.
L’inizio era stato ipotizzato per il 16 gennaio, ma
potrebbe slittare alla fine del mese o all’inizio di
febbraio. Di certo, essa durerà due anni (proprio come
il piano industriale di risanamento e di rilancio) e
interesserà il 30 per cento dei lavoratori e sarà a
rotazione, come concordato fra azienda e
organizzazioni sindacali in occasione della sigla
dell’intesa raggiunta meno di due mesi fa al ministero
del Lavoro. L'intento dei sindacati confederali è
quello di coinvolgere il maggior numero di operai.
Verrà istituita una commissione apposita per la
gestione della cassa integrazione. La cassa
integrazione straordinaria, dunque, ha permesso per
ora il mantenimento di tutte le maestranze
nell’azienda, ma certo è che le somme verranno tirate
fra due anni.

LA FIORITA: DIPENDENTI SENZA STIPENDIO
http://ilmessaggero.caltanet.it/

Circa 160 lavoratori sono in stato di agitazione
perché la società per cui lavorano, "La Fiorita", non
può pagare visto che Comune e Asl non hanno provveduto
al saldo delle fatture come previsto dal contratto di
appalto. I Sindacati Uil, Cgil e Cisl minacciano lo
sciopero se entro il 10 gennaio i lavoratori non
avranno gli arretrati. Sono circa cento i dipendenti
della Fiorita (50 borsisti, 20 stabili ed altri
assunti part time) addetti ai lavori per il Comune,
mentre altre 60 sono le persone che operano presso la
Asl, con la quale la società non ha più il contratto
di appalto dal mese di novembre. I lavoratori, oltre a
percepire uno stipendio da fame, per ottenerlo debbono
anche scioperare.

GASFIRE: PREOCCUPATI 140 DIPENDENTI
http://www.laprovinciadilecco.it/

Giorni di preoccupazione per i 140 lavoratori della
Gasfire, nelle ultime settimane alle prese con le voci
di una possibile crisi che, dopo la Donora di Bergamo,
potrebbe estendersi anche all'azienda di Lecco. Uno
stato di incertezza che da alcuni mesi a questa parte
regna nell'azienda, in assenza di un piano industriale
e senza un rapporto diretto con il direttore della
produzione, che in questo periodo è impegnato a
Rosier, in Francia, dove il gruppo ha compiuto
investimenti negli ultimi anni spostando una parte
della produzione della linea calore.


09 gennaio 2006

FODERAUTO BRUTIA: SVOLTA NELLA VERTENZA
http://www.giornaledicalabria.it

Si allontana lo spettro del licenziamento per i
lavoratori della Foderauto Brutia, azienda di
Belvedere Marittimo (CZ) produttrice di fodere per
automobili. Dopo un serrato confronto, si è giunti
alla determinazione di rilanciare l’attività
produttiva della Foderauto attraverso la presentazione
da parte dell’azienda di un progetto di riconversione
industriale da inserire nel Sistema regionale della
moda, piano recentemente approvato dalla Giunta
Loiero. Il progetto prevede la produzione dell’intera
selleria per automobili, quindi non più fodere come
avveniva fino ad oggi, da fornire alla Fiat. Con
l’intesa raggiunta stamani, viene così scongiurata la
mobilità, cioè la cessazione del rapporto di lavoro,
per i circa 250 dipendenti, attualmente in cassa
integrazione fino al 19 febbraio prossimo.

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