«Le possibilità che si rinnovi il contratto dei metalmeccanici sono poche», afferma provocatoriamente il presidente di Federmeccanica. E i lavoratori rilanciano la lotta.....
«Le possibilità che si rinnovi il contratto dei metalmeccanici sono poche». Mentre esplode la rabbia delle tute blu italiane, con blocchi stradali e fabbriche presidiate, ci pensa Massimo Calearo, presidente di Federmeccanica, a gettare ulteriore benzina sul fuoco. «Non possiamo accettare - sostiene Calearo, intervistato dalla Repubblica - di trattare alle condizioni dei sindacati. Se non vogliono parlare di flessibilità si torna all'inizio: a 60 euro».
Bersaglio privilegiato degli industriali, manco a dirlo la Cgil: «Questo contratto - aggiunge l'imprenditore - è stato sovraccaricato di significati. Epifani ha detto: o si fa l'accordo per i metalmeccanici oppure non si apre la trattativa con la Confindustria sugli assetti contrattuali. Scaricando su di noi tutte le responsabilità, mentre oggi non saremmo a questo punto se lui non si fosse alzato dal tavolo».
Siamo quindi al paradosso: se i metalmeccanici sono in attesa del contratto da più di un anno, la "colpa", a giudizio di Calearo, sarebbe del segretario generale della Cgil. Il presidente della Federmeccanica non chiederà l'intervento del governo: «Non abbiamo bisogno né del governo, né delle confederazioni», dice. Il rischio di tensioni sociali c'è, ammette Calearo, «ma chi sciopera - avverte - deve sapere che non porterà a casa la nostra proposta».
Un intervento del governo è stato escluso ieri dal ministro del Welfare, Roberto Maroni, che ribadisce il proprio "no" a «un provvedimento speciale» per la Fiat: «Non ho titolo per intervenire perché il governo non interviene come mediatore se non dietro richiesta di tutte le parti e questo - spiega Maroni - non è avvenuto».
I metalmeccanici sanno di dover contare soprattutto sulle proprie forze. Tra domani e martedì si svolgeranno a Torino 4 ore di sciopero per ogni turno di lavoro, con manifestazioni che interesseranno l'intera città, inclusi blocchi e presidi stradali nelle strade d'accesso al capoluogo. Ad una delle manifestazioni potrebbe partecipare proprio Guglielmo Epifani che in questi giorni sarà a Torino per il congresso provinciale del suo sindacato.
«Ci spiace per i disagi che creeremo alla cittadinanza - ha precisato il segretario provinciale della Fiom, Giorgio Airaudo - ma i lavoratori metalmeccanici non possono più né sopportare la svalutazione delle proprie buste paga né essere imprigionati dai veti incrociati interni a Federmeccanica». Con le proteste dei prossimi giorni «i metalmeccanici - afferma Airaudo - dimostreranno che non sono minoranza nel Paese e che non sono invisibili e costringeranno Federmeccanica a fare il contratto».
Le spaccature interne al fronte padronale sono testimoniate dal diverso atteggiamento della Confapi, «che ha offerto un aumento di 118 euro - sottolinea il segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi, aprendo la strada ad una rapida conclusione della contrattazione».
