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Forum Droghe: l' assemblea a Firenze sabato 4 Marzo
by da Fuoriluogo Monday, Mar. 06, 2006 at 10:18 AM mail:

Forum Droghe: aperta a Firenze l'assemblea [04/03/06]


"Il presidente della Repubblica ha rinviato alle Camere il decreto sull'aviaria per mancanza di copertura. Ritengo che avrebbe dovuto fare più attenzione anche al momento di promulgare la legge sulla droga, varata assieme al decreto sulle Olimpiadi invernali, valutando la violazione di principi costituzionali". Lo ha detto Franco Corleone, presidente del Forum Droghe, che oggi a Firenze si riunisce in assemblea per approvare il manifesto per una politica alternativa sulle tossicodipendenze. Il 'manifesto' sarà sottoposto sia ai politici europei che a quelli nazionali, in primis a quelli del centrosinistra. "Ciampi non dovrebbe pensare solo ai conti perché non è più il Governatore della Banca d' Italia, ma il presidente della Repubblica". "Con questa legge -ha spiegato Corleone- si viola l'articolo 111 della Costituzione sul giusto processo perché si sarà condannati come spacciatori solo perché si sarà in possesso di un milligrammo in più della quantità di sostanza che sarà prevista dalla commissione 'littoria' che è stata nominata dal ministro Storace". Secondo il presidente del Forum droghe, inoltre, il testo Fini-Giovanardi "viola i poteri delle Regioni che hanno competenza in materia sanitaria; e si viola il diritto alla salute, ad esempio, per quanto riguarda l'uso del metadone da parte dei Sert".
"Il messaggio che viene dalla legge contro la droga firmata da Fini e Giovanardi è duplice come dimostrano le dichiarazioni contraddittorie di molti esponenti della Cdl e di Muccioli che la ritiene una legge di liberalizzazione". "Siamo di fronte ad una banda di ubriachi oppure ad una vera e propria provocazione e mistificazione?". "Di fronte ad una legge che triplica le pene il presidente del Consiglio dice che si potranno avere 200 spinelli se si fa un viaggio lungo all'estero, lo ha detto a Matrix; Giovanardi dice che si potranno avere 20 spinelli e Muccioli dice che è una legge di liberalizzazione delle droghe: da una parte si punisce, triplicando le pene che con la Jervolino-Vassalli erano da due a sei anni per detenzione di marijuana e con la Giovanardi-Fini sono passate da sei a 20 anni, e dall'altra si dice che non si punisce". "Di fronte a questo quadro abbiamo convocato l'assemblea di Forum droghe e da Firenze lanciamo delle richieste alla politica, al nuovo parlamento e al nuovo governo ed un manifesto per la politica europea da qui al 2008 che sarà l'anno di scadenza del piano dell'Onu lanciato a New York nel '98 che diceva 'un mondo senza droga tra 10 anni si può'".

"Quanto c' è scritto nel programma dell'Unione sulla questione delle tossicodipendenze é estremamente chiaro, penso che non ci siano 'sviste' né sulla questione delle tossicodipendenze né su altre come la Tav, credo che fossero tutti consapevoli di quello che scrivevano". Lo ha detto il parlamentare europeo Vittorio Agnoletto, a Firenze per partecipare alla assemblea di Forum droghe. "Siamo qui -ha detto Agnoletto- per chiedere innanzitutto un impegno estremamente preciso a tutto il centrosinistra e cioé che nei primi 100 giorni di governo una delle cose fondamentali da fare è abolire la legge Fini-Giovanardi ed avanzare una proposta differente che non sia il ritorno al passato". Il non ritorno al passato è, secondo Agnoletto, "la non punibilità dei consumatori, tra l'altro nel rispetto di un referendum che c' è stato; la centralità delle strategie della riduzione del danno, che negli ultimi 8 anni hanno dimezzato le morti per overdose; la possibilità di uso terapeutico della cannabis e in questo caso non è il parlamentare che parla ma il medico che per 20 anni si è occupato di Aids e che ha potuto sperimentare quanto può essere utile la cannabis per certe patologie". "Ci aspettiamo ancora l'applicazione della legge che evita di mandare in carcere i malati di Aids conclamato e interventi immediati e diretti rispetto alle strutture penitenziarie". Tutto questo, secondo Agnoletto, "é previsto nel programma dell'Unione Europea". "Peraltro non si tratta di contenuti né rivoluzionari né di rottura, servirebbero semplicemente ad allineare l'Italia alle posizioni dell'Ue il cui parlamento, 13 mesi fa, ha approvato a grande maggioranza una risoluzione sul programma quinquennale sulle tossicodipendenze che avranno esattamente le nostre proposte". "Con la Fini-Giovanardi - ha concluso - l'Italia è fuori dall' Unione Europea".

L'ipotesi di ricorrere al referendum abrogativo della legge Fini-Giovanardi "non è da escludere a priori" secondo il presidente dei Senatori Verdi, Stefano Boco, che oggi partecipa all'assemblea del Forum droghe. "Dobbiamo prima fare una battaglia per ottenere dal centrosinistra l'abrogazione per decreto legge di questo efferato testo, ma se ci trovassimo davanti a difficoltà dobbiamo proseguire questa battaglia chiamando lo stesso popolo italiano a decidere attraverso un referendum abrogativo per azzerare la Fini-Giovanardi". Boco ha comunque ricordato che "nel programma dell'Unione c'é un impegno preciso, in 10 righe, ma potrebbero esserci difficoltà anche se non succederà". "Dalla data delle nuove elezioni devono passare almeno sei mesi prima di poter depositare un quesito referendario: è una possibilità che non possiamo precluderci, la politica deve sapere che o risponde lei o rispondono i cittadini".

"Chiari aspetti di incostituzionalità'" e "seri dubbi sulla copertura finanziaria". Sandro Margara, ex direttore generale dell'amministrazione carceraria, oggi in pensione, ha partecipato in qualità di giurista all'assemblea del Forum Droghe, e non ha risparmiato critiche al testo di legge Fini-Giovanardi. Margara vede una "violazione spaccata" dell'articolo 25 della Costituzione che recita che "nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso". "Nel caso del testo Fini-Giovanardi le pene non sono definite e si rimanda ad un regolamento che dovrà stilare la commissione nominata dal ministro Storace, quindi ad un atto amministrativo e non ad una legge". L'altro punto critico riguarda il fatto che la legge in questione "non pone l'attenzione sulla persona, ma solo ed unicamente sulla sostanza". "In fatto di dipendenze mettere al centro dell'attenzione la persona, la sua volontà o capacità di recupero, è fondamentale, altrimenti non si riesce a fare quello che gli ispiratori del testo di legge dicono di voler fare e cioé strappare alla droga le persone. Oltretutto se si mette al centro la sostanza si colpiscono anche i consumatori occasionali". Inoltre, "la sanzione amministrativa, come il ritiro della patente per un periodo che varia da un mese ad un anno, che viene applicata dal prefetto in caso di consumo sotto la soglia minima, si accompagna ad un programma terapeutico solo se il prefetto lo deciderà e non capisco in base a quali competenze". "Ultima, ma non di secondo piano" c'é la questione della copertura finanziaria che a Margara, appare "strano sia sfuggita al presidente della Repubblica, visto che il testo di Fini era rimasto in un cassetto per quattro anni proprio perché non c' erano i soldi".
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